Restiamo in contatto

NOTIZIE

Palle inattive: il vero tallone d’Achille della LAZIO

LAZIONEWS.EU. I biancocelesti sono la formazione che ha realizzato meno gol dai calci piazzati. Anche il bilancio delle reti subite non sorride…

Pubblicato

il

LAZIONEWS.EUSette contro tredici. No, non si tratta di una partita iniqua con uno sproporzionato bilanciamento delle squadre in campo, bensì del computo delle reti segnate e quelle subite dalla LAZIO su palla inattiva, un ampio campo nel quale rientrano i gol realizzati su punizione diretta, su corner diretto, su rigore, su azione da corner e su azione da punizione. Se per alcune squadre i calci piazzati rappresentano a tutti gli effetti un’arma in più, per la LAZIO questo è quasi un handicap. Sette gol segnati da palla inattiva, di cui quattro sono i rigori messi a segno da CANDREVA, sui quarantaquattro totali: un dato davvero povero (i biancocelesti sono gli ultimi in questa speciale classifica…), quasi preoccupante per una formazione che è in corsa per l’Europa League. I gol di testa di DIAS col SASSUOLO e di BIGLIA con l’HELLAS (entrambi propiziati da un corner di CANDREVA) e la sforbiciata di CANA contro la FIORENTINA, giunta sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla destra: sono queste le uniche realizzazioni della LAZIO da palla inattiva, se si escludono i penalty. Per raggiungere l’Europa bisogna fare uso di tutti i mezzi disponibili e REJA lo sa, non a caso nelle ultime settimane ha fatto esercitare parecchio la sua squadra sugli schemi da calcio piazzato: ora spera di poter raccogliere i frutti del suo lavoro già a partire dalla prossima giornata.

DIFESA SVAGATA – Se con l’attacco non sorride, anche con la difesa REJA ha poco da essere felice: i gol subiti su palla inattiva sono ben 13 (quasi il 30% di quelli totali). Delle squadre in lotta per l’Europa League hanno fatto peggio solo PARMA e TORINO, prossimo avversario dei biancocelesti. Risultati poco lusinghieri come questi hanno sempre una sola spiegazione: la mancanza di concentrazione. Troppe volte le maglie della retroguardia laziale risultano essere troppo larghe, troppe volte si è pagato la svagatezza mentale di qualche giocatore. A volte è sufficiente mezzo metro e la frittata è fatta, basta andarsi a rivedere la marcatura di DIAS sul primo gol di TONI nella debacle di Verona. C’è da dire però che dal ritorno di REJA la difesa ha ritrovato una sua quadratura e le disattenzioni da calcio da fermo sono drasticamente diminuite: col goriziano in panchina si conteggiano solamente i gol di SPOLLI, arrivato da una punizione di LODI, e quello di FLORO FLORES, giunto però da calcio di punizione diretto. Ora però serve un’inversione di tendenza anche sull’altro versante…

Daniele Gargiulo

PIÙ LETTI

Lazionews.eu è una testata giornalistica Iscritta al ROC Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 137 del 24-08-2017 Società editrice MANO WEB Srls P.IVA 13298571004 - Tutti i diritti riservati