Un rigore in meno, un gol in più: più di qualche sbavatura per RUSSO e i suoi assistenti

Pubblicato 
domenica, 01/03/2015
Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu - Primi minuti molto positivi per Russo e i suoi assistenti: particolarmente bravo Cariolato a cogliere in offside Keita, che era avanti di pochissimi centimetri. Bene anche sul lancio verso Zaza che trova impreparata la difesa biancoceleste: l'attaccante ex Atalanta era in posizione regolare, a differenza di Berardi che però si disinteressa dell'azione. Il primo giallo del match se lo aggiudica Gazzola, che non sa come fermare Felipe Anderson e allora ricorre alla trattenuta. Il neroverde era diffidato e salterà la sfida con la Juve. Gesto plateale, giallo inevitabile. Al 26', dopo l'ennesima buona segnalazione di offside, colpo proibito di Zaza nei confronti di Radu. Il numero 10 neroverde va in pressing sul romeno con un po' troppa foga e colpisce l'avversario al volto con una gomitata. Russo non fischia neanche, non vede l'intervento, che a prescindere dall'intenzionalità, poteva tranquillamente essere da giallo. Poco dopo ammonizione anche per Parolo, che va in ritardo su Berardi in scivolata: sanzione giusta, che farà saltare all'ex Parma il match con la Fiorentina. Altra segnalazione davvero ottima di Cariolato, che coglie in posizione irregolare ancora una volta Keita, anche stavolta davvero di pochissimo. Altro giallo, per il Sassuolo, con Bianco che stende Felipe Anderson. Al 42' tantissime proteste laziali, con Mauri che lancia Keita, lo spagnolo tocca il pallone prima dell'arrivo di Consigli. L'ex Barcellona cade a terra, dopo un presunto contatto col portiere avversario, che secondo Russo non c'è e quindi Keita è meritevole dell'ammonizione per simulazione. In realtà il contatto c'è tra i due, poi sul calcio di rigore si potrebbe discutere, dal momento che il classe '95 si era allungato il pallone e non lo avrebbe raggiunto. La Lazio si è trovata spesso in soluzioni del genere, l'ultima a Torino in Coppa Italia, con l'intervento su Klose, ma anche lo scorso anno in casa col Verona ancora col tedesco protagonista. In entrambe le occasioni Miro aveva giocato il pallone prima di subire il fallo e in entrambe le occasioni l'arbitro ha decretato il rigore senza suscitare grossi scandali (se non teniamo conto delle polemiche gialloblu). Dal momento che ormai per questo tipo di situazioni il penalty si fischia, ci stava il tiro dal dischetto per la squadra di Pioli. Nei minuti di recupero, dopo che la porta sembrava ormai stregata, Felipe Anderson si inventa il gol del vantaggio con un destro a giro da urlo. Si va al riposo con la Lazio avanti. 

IL SECONDO TEMPO - Primo episodio controverso al 12', quando la Lazio riesce a trovare il gol del raddoppio. O meglio l'avrebbe trovato se Keita non avesse toccato il pallone in maniera del tutto inutile ed ingenua. Bella azione combinata, Cataldi va al tiro e Consigli devia con Mauri (in posizione regolare) lì appostato per il tap-in: il capitano tocca il pallone a porta vuota con la sfera diretta in gol, ma Keita, in offside, la tocca a una manciata di centimetri dalla linea di porta, buttando al secchio il raddoppio. Al 18' giallo anche per Longhi, che trattiene in maniera netta Felipe Anderson. Entra Klose al posto di Mauri, ma il tedesco sbaglia l'inverosimile, due volte davanti alla porta, poi la terza non la può mettere fuori. Felipe Anderson crossa in maniera perfetta e Mito insacca di testa: 2-0 al 25'. Al 31' arriva anche il quarto ammonito per i padroni di casa: si tratta di Taider, che ferma con un tocco di braccio il pallone calciato da Candreva. Tempo pochi secondi e la Lazio chiude definitivamente la partita, grazie alla zampata di Marco Parolo che raccoglie il pallone dopo un rimpallo. Felipe Anderson calcia in porta ma colpisce Mauricio e la sfera va a finire tra i piedi di Parolo, che però si trovava in posizione di leggero fuorigioco dopo il tocco del tedesco. Al 37' timidissime proteste da parte di Sansone per un contrasto in area laziale con Cavanda, ma non c'è niente. Altra buona segnalazione di offside, stavolta su Berardi, prima del fallo di Zaza su Marchetti, che era fuori l'area: il neroverde va in gamba tesa e colpisce nettamente il portiere laziale. Russo fischia solo il fallo, ma ci stava tutta l'ammonizione. 

IL VOTO - Match in realtà abbastanza tranquillo a livello di tensione, dal momento che non c'è mai stata partita. In ogni caso l'episodio più significativo è quello del primo tempo, con l'ammonizione per simulazione a Keita, quando in realtà ci stava il rigore. Da annullare il terzo gol biancoceleste di Parolo per fuorigioco, unica pecca dei guardalinee che erano stati fin lì assolutamente perfetti. In ogni caso decisioni sbagliate che tuttavia non hanno fortunatamente influito sul match, visto che la Lazio poteva poi tranquillamente segnarne cinque o sei di gol. Due decisioni sbagliate che però fanno calare sensibilmente il voto di Russo: la pagella dice 5.

F.I. 

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