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Kishna racconta: “Non potevo più continuare così con De Boer. Ora sono pronto per crescere”

Il talento olandese ha spiegato i suoi ultimi mesi di Ajax in una lunga intervista. “Sarà un piacere allenarmi con Klose, Candreva e Felipe Anderson…”

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NOTIZIE LAZIO – Potrebbe essere il fiore all’occhiello di questo calciomercato biancoceleste. Ricardo Kishna è da ieri ufficialmente un giocatore della Lazio, un’occasione importante per l’olandese classe ’95 che si trova davanti alla possibilità di poter diventare a tutti gli effetti un grande talento del calcio europeo. Non sono stati mesi semplici per Ricardo, con il rapporto col suo allenatore Frank De Boer che stentava a decollare. Lo stesso Kishna ha raccontato ai microfoni di Voetbal International l’ultimo periodo vissuto alla corte dei ‘Lancieri’.

“Dall’Ajax non ho ottenuto quello che mi aspettavo. A volte non basta sacrificarsi per la causa e adattarsi allo stile di gioco dell’allenatore. Avevo davvero una grande ammirazione per l’Ajax, è il più grande club in Olanda. Ma ho capito che dovevo continuare per la mia strada. Non è un segreto che il rapporto fra me e De Boer non fosse buono. Abbiamo cercato di migliorarlo, ma c’erano sempre gli stessi problemi. A un certo punto non ho visto più la possibilità di trovare un modo per cooperare. Io sono un amante del calcio, nulla più. Ma ho avuto sensazioni sempre più brutte con il club. Ho comunque un buon rapporto con i giocatori dell’Ajax. Non ho mai voluto iniziare una discussione con cattive intenzioni. Certo poi lui resta l’allenatore, quindi per come la si vuole guardare, lui resta il capo”.

LA ROTTURA – “A volte qualche cosa scatta, soprattutto se noto ingiustizie. Come quella volta in trasferta contro il Dnipro. Stavo facendo il riscaldamento, come sempre. Daley Sinkgraven si allenava vicino a me e stavamo svolgendo lo stesso esercizio. Nonostante questo il tecnico dopo la gara mi prese e mi parlò sull’autobus di fronte alla squadra. Mi sentivo attaccato. Ho sempre pensato che avrei potuto fare ben poco agli occhi del mister e quell’episodio è stata l’ennesima conferma. Ho risposto ferocemente: gli dissi che non era possibile continuare in questo modo. La nostra comunicazione è stata tutta un grande equivoco. Ho parlato con Overmars del mio difficile rapporto con l’allenatore e lui avrebbe dovuto discutere con lo staff tecnico, ma non si è mai mosso nulla. Ho un buon rapporto anche con Dennis Bergkamp, che si è impegnato nella mia formazione e voleva che diventassi un calciatore migliore. Non posso dire lo stesso di De Boer. Io volevo sapere cosa si aspettava da me e quello che mancava nel mio modo di giocare”.

L’INFORTUNIO – “Grazie a Christian Tamminga (preparatore, ndr), sono uscito più forte dopo l’infortunio. Restai a lavorare insieme a lui, ma all’improvviso non mi fu più possibile perché non apparteneva al personale della prima squadra. Non ho capito perché abbiano deciso così, ma volevo allenarmi con lui nel mio tempo libero. Ero diventato fisicamente più forte, ma lo staff medico mi ha messo i bastoni fra le ruote, ora che sono alla Lazio voglio trovare il modo di collaborare nuovamente con Christian”. 

IL RETROSCENA – “De Boer aveva organizzato una conferenza stampa dove disse che aveva parlato con Overmars del mio futuro. E ha detto che avrei potuto essere un elemento importante per la squadra. Dopo questo Raiola contattò Overmars per sapere cosa stavano facendo. La sua reazione fu chiara: mandò un messaggio al mio agente dicendogli che sarei stato ceduto solo in caso di una buona offerta”.

NUOVA AVVENTURA – “Ho seguito la Serie A per tanto tempo, dall’Inter del 2010 e il Milan degli anni precedenti. Dopo un indebolimento ora il calcio italiano si è ristabilito. Top club come Lazio, Roma e Juventus giocano un calcio affascinante. Allenarsi con giocatori come Klose, Candreva e Anderson sarà un piacere. Voglio dimostrare a quelli che non credono in me che sono pronto per crescere”.

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