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Gregucci: “Lazio devi ritrovare la fame! Matri? Bisognava puntare Jackson Martinez…”

L’ex difensore biancoceleste aggiunge: “A livello emotivo bisogna ricreare l’ambiente del girone di ritorno della scorso campionato”…

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NOTIZIE LAZIO – Intervenuto ai microfoni di Elleradio, durante la trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua”, Angelo Gregucci, ex giocatore biancoceleste, commenta il momento che sta vivendo la truppa di Pioli:

Sul momento negativo della Lazio
“Bisogna mettere sotto analisi tutto. La prima considerazione che faccio è che manca la fame. I ragazzi non sono partiti determinanti come nella scorsa stagione. L’anno scorso la squadra veniva da tante critiche e voleva dimostrare il proprio valore. Invece quest’anno si è ritrovata a giocare obiettivi inattesi: Champions League, finale di Coppa Italia e Supercoppa italiana. Il calcio d’agosto, che conta poco per gli altri, per noi rappresentava la panacea della nostra stagione: per arrivare nell’Europa dei grandi e per cercare di contendere alla Juve un titolo. Sono rammaricato. Abbiamo trovato la Juve che era un cantiere aperto, probabilmente la peggiore degli ultimi anni, privata di 3 giocatori molto forti dal punto di vista carismatico oltre che tecnico. Era una Juve in fase embrionale e non siamo riusciti a tenerle testa. Discutibile anche la sede della partita, ma non entro nei meriti di tale scelta. Nei preliminari di Champions abbiamo affrontato la quarta squadra di Germania e hanno dimostrato che loro sono più forti. Inoltre, noi come calcio italiano non siamo preparati. Udinese, Lazio, Napoli, Sampdoria, negli ultimi anni sono sempre uscite ai preliminari. Solo il Milan è riuscito a passare il playoff di Champions contro il Psv. Per non parlare dell’eliminazione della Sampdoria dall’Europa League contro gli sconosciuti del Vojvodina. Il nostro agosto è stato terrificante e ha azzerato tutto l’entusiasmo che si era creato qualche mese fa. Ricordo ancora i tifosi a Formello che festeggiano con la squadra dopo la vittoria di Napoli”.

Sul mercato
“Questa campagna acquisti è in linea con le scelte della società che ogni anno prende giovani bravi da formare. L’esempio è Felipe Anderson che nella passata stagione ha fatto vedere grandi giocate, gli manca continuità per dimostrare che è un campione, ma le qualità ci sono. Io al posto della società avrei preso almeno un fuoriclasse come ad esempio Jackson Martinez, giocatore che conosce la Champions. Pioli e il suo staff hanno fatto un lavoro meraviglioso. Hanno glorificato la nostra società facendo vedere un calcio che non si vedeva da tempo, in cui motivazione e determinazione erano su massimi livelli. I giocatori attaccavano la porta in 4-5, non a caso tanti centrocampisti sono andati in doppia cifra. Oltre al terzo posto, abbiamo visto un bel gioco, la Lazio ha espresso il miglior calcio d’Italia. Io ripartirei dalla fame, testa bassa e lavorare. Soprattutto a livello emotivo bisogna ricreare l’ambiente del girone di ritorno della scorso campionato. C’era una bella sinergia col pubblico, che è durata fino al preliminare di Champions d’andata. Un clima che si è dissolto con la gara di ritorno”. 
Su Pioli
“Ci si chiede perché il mister non ha scelto Gentiletti piuttosto che Mauricio, perché Onazi e non Cataldi?! Ma va considerato che lui vede i giocatori tutti i giorni in allenamento, quindi carpisce sfumature che noi non rileviamo. Va ricomposto lo spirito della squadra. Chi va in campo deve rappresentare prima la società che se stesso. Qui il problema non è nel nome di chi scende in campo. L’anno scorso era forte lo spirito di squadra. I mal di pancia non fanno male solo alla Lazio ma a tutti quanti. Noi oggi non dobbiamo mettere in discussione Pioli, ma l’atteggiamento della squadra. Roma è un ambiente difficile che passa facilmente dall’euforia alla depressione. La squadra deve ritrovare la compattezza della scorsa stagione. Ricordo ad esempio che quando segnava Felipe Anderson il primo a festeggiare era Keita dalla panchina. Questo è lo spirito che il gruppo deve ritrovare”.
Sull’acquisto di Matri
“Io non l’avrei preso, avrei puntato su un fuoriclasse a giugno. Ripeto il nome di Jackson Martinez. Visto che Djordjevic ha qualche problema – non scordiamoci che nella passata stagione ha avuto un infortunio molto grave – e che Klose è un fuoriclasse ma è avanti con gli anni, andava preso un attaccante all’altezza. In alternativa avrei puntato sui nostri ragazzi. O si prende un attaccante molto forte o mi cresco i miei. Con tutto il rispetto per Matri, ma non ci serviva un ripiego di un’altra società. Io in quello spazio temporale in cui mancheranno Klose e Djordjevic avrei puntato su uno dei nostri ragazzi”. 
Sull’attuale crisi del calcio italiano e sui settori giovanili
“Mi chiedo a che serve vincere il campionato Primavera, il campionato più inutile del settore giovanile. Poi ci domandiamo perché in Olanda e in Germania a 17-18 anni sono già titolari in prima squadra, mentre qui in Italia a 20 anni i ragazzi giocano ancora lì. E’ un campionato che non forma. In Italia non diamo rilevanza al merito. Per me, se sei bravo, giochi in prima squadra a prescindere dall’età. Bisogna prendersi le proprie responsabilità esaltando il lavoro del settore giovanile. Io voglio bene al calcio italiano, ma dobbiamo riformarlo per riappropriarci della sua credibilità”.

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