Anderson-Kone, alla “Dacia Arena” il re degli ‘eurogol’ sfida mago Felipe

Pubblicato il 28/09

FACCIA A FACCIA – “Dobbiamo migliorare, i tre punti oggi erano la cosa più importante”. Le parole di un realista Lulic, dopo la gara contro l’Empoli, rimandano al match di sabato, contro un’Udinese che ha bisogno di fare risultato. Inzaghi si è detto soddisfatto dei 10 punti in classifica, e come dargli torto. Ma sicuramente c’è ancora molto da fare, soprattutto nel reparto arretrato. Alla Dacia Arena arriva Felipe Anderson, reduce da una buona prestazione, in un ruolo inedito. Dall’altra parte c’è Kone, il greco più volte vicino alla Lazio che punta al primo gol stagionale.

LA ROVESCIATA IN COPPA – Il controllo al volo e la rovesciata che scavalca Berisha. L’eurogol di Kone non ha bisogno di alcuna descrizione: parla da solo. La rete, segnata in Coppa Italia contro la Lazio, non varrà la vittoria ma sarà senza dubbio tra i gol più belli della stagione scorsa del centrocampista. Può giocare come trequartista, come esterno offensivo o interno in un centrocampo a 3: non è raro che l’albanese faccia dei gol così belli, e spesso si esalta proprio di fronte ai grandi club. Quando era al Bologna, segnò ben due magie al San Paolo, ammutolendo i tifosi del Napoli che assistevano al match. L’augurio è che sabato non sia lui a fare i soliti numeri, bensì sia l’altro, Felipe Anderson, a ritrovarli, sepolti chissà dove.

ALLA RICERCA DELLA MAGIA PERDUTA – L’anno scorso fu clamorosa la sua esclusione dall’undici titolare per Lazio-Udinese. Al brasiliano, non propriamente in forma era stato preferito Mauri. Era Settembre 2015, e di acqua sotto i ponti ne è passata: oggi Felipe è cresciuto e cambiato, come è cambiato il ruolo che gli ha cucito addosso mister Inzaghi. Si sta ritrovando, ma resta prezioso per la squadra. Domenica finalmente in campo ha convissuto con Keita, non era mai successo prima. E la Lazio ha vinto. I biancocelesti hanno bisogno di lui, come i tifosi delle sue magiche giocate: chissà che non sia proprio FA10, tra i due fantasisti, a tirar fuori l’eurogol che varrebbe altri tre preziosissimi punti.

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M.S.