Generazioni diverse. Wallace e Bruno Alves, due brasiliani contro all'Olimpico

Pubblicato 
martedì, 25/10/2016
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

FACCIA A FACCIA - Un po' di Brasile in campo all'Olimpico. Domani per la decima giornata di A si affronteranno Lazio e Cagliari, squadre che fanno affidamento su due difensori verdeoro: Wallace e Bruno Alves. Una strana coppia, un accostamento che fa sorridere se si guarda all'età. Già, perchè hanno tredici anni di differenza. Classe '94 il primo, classe '81 il secondo. Due generazioni di difensori a confronto. Sul rettangolo verde però non parlerà la carta d'identità, ma il pallone.

NELLA CAPITALE - Otto milioni. La cifra spesa dalla Lazio in estate per Wallace ha creato tante aspettative sul difensore brasiliano. Arrivato prima di Bastos, sembrava dovesse essere lui il prescelto per affiancare De Vrij al centro del reparto arretrato biancoceleste. Ben presto però le gerarchie di Inzaghi si sono delineate, con il 22enne finito come quarta scelta. Le difficoltà di ambientamento, dovute ad un calcio diverso e ad una lingua nuova, non hanno di certo aiutato il ragazzo. Dopo mesi difficili, ecco l'occasione. Gioca gli ultimi 15' contro il Bologna e si guadagna un calcio di rigore. La settimana dopo contro il Torino parte titolare, complici anche le assenze di Bastos e de Vrij, e non delude. Contiene bene Belotti, avversario molto ostico, e si rende protagonista di una buona prestazione. Conferma di avere ampi margini di miglioramento, ma l'ambiente laziale non perdona. Serve costanza e continuità. Già con il Cagliari avremo ulteriori risposte.

UMILTÀ - Un Campione d'Europa al Cagliari. In pochi ci avrebbero scommesso. Bruno Alves, fresco vincitore con il Portogallo degli Europei in Francia, ha sposato il progetto del presidente Giuliani. Merito del mare o del clima poco importa, il 35enne ha fatto un bagno di umiltà ed ha vestito la maglia rossoblù con un unico obiettivo: la salvezza. Palmares alla mano, dovrebbe essere un gioco per uno come lui, che ha alzato nove trofei con il Porto, due con il Fenerbahce e tre con lo Zenit. Un vincente quindi a cui affidare la squadra sarda. Rastelli lo sa ed è per questo che lo ritiene insostituibile. Nove presenze in altrettante giornate di A, 810 minuti su 810. Nella sua lunga carriera ha affrontato tanti attaccanti, di tutti i tipi. Domani avrà tre clienti non proprio semplici. La gioventù di Keita, Immobile e Felipe Anderson contro la sua esperienza. Freschezza e sfrontatezza contro la maturità di un veterano. Appuntamento all'Olimpico.

R.C

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