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Tanti auguri Silvio Piola. La figlia: “La maglia della Lazio gli è rimasta nel cuore”

NOTIZIE LAZIO – Paola ricorda il papà, il miglior marcatore di sempre del calcio italiano…

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NOTIZIE LAZIO – Tanti auguri Silvio Piola. Il più grande bomber italiano di sempre, con 290 reti all’attivo in A, è nato questo giorno nel lontano 1913. Ha giocato con la Lazio per 9 anni, dal 1934 al 1943, e la redazione di Lazionews.eu coglie l’occasione per ricordarlo e celebrarlo nel miglior modo possibile.

La figlia del grande attaccante, Paola Piola, è stata contattata da Radio Incontro Olympia: “Vi ringrazio di esservi ricordanti ancora una volta papà.  Sono emozionata soltanto a ricordarlo, come ho fatto spesso in questi anni. Non ci si abitua alle cose belle perché ci aiutano quotidianamente ad andare in un mondo bellissimo”.

Il ricordo più bello e quello più amaro:

“Quelli belli vengono fuori nella continuità e sono quelli di gioco. Papà aveva queste parti piccole che vengono fuori dal calcio. Lui era così a 360°, trasformava tutto in un gioco motorio. Era sempre l’occasione per chi faceva il salto più lungo, il salto più alto, il salto della corsa. È stata una miniera di insegnamenti fondamentali per la crescita del bambino. Ha anche distrutto parecchi amichetti che non avevano tutta questa voglia di cimentarsi. Anche quando è diventato nonno, vederlo guardare i pulcini giocare lo divertiva. Adesso purtroppo il calcio piccolo viene adultizzato. Io non ho mai avuto l’idea di avere un padre famoso. Un po’ perché Vercelli è provincia, un po’ perché io e Dario arriviamo a fine carriera quando era a Novara. Lo salutavano tutti e lui ci diceva semplicemente che erano amici. E noi eravamo felici perché era pieno di amici! L’amarezza? Quando ha smesso di giocare nel ’54 ha riattivato la sua passione diventando allenatore. Lui faceva quindi 15 giorni in giro e 15 a casa. Noi eravamo disturbati dalla telefonata di Furio Valcareggi alla domenica“.

Totti minaccia Piola:

“L’augurio che posso fare a mio papà è conservare questo record. Non facciamo gli ipocriti. Ho stima per Totti e la sua appartenenza è un messaggio importantissimo in un mondo dove te li ritrovi ovunque, però questi gol poi deve farli. Provaci mi vien da dire”.

Le basi…

Lui avrebbe comunque trovato un modo di appassionarsi. Quello che mi dispiace molto, e quello che mi piacerebbe fare attraverso un centro studi, è aiutare le nuove generazioni. Il calcio come lo stanno proponendo adesso sta un po’ rivisitando le parti peggiori della scuola. Se guardiamo poi alla Serie A e alla Nazionale non arrivano i campioni che alleviamo”.

Piola e la Lazio:

“Sono stati 9 anni essenziali per la sua formazione. È sbocciato come uomo. Lui ne parlava come un momento di immersione totale. Era debitore di quegli anni. Lui non voleva andare a Roma perché ha tenuto sempre come punto di riferimento il Nord e pensava di andare all’Inter. La Lazio e la città l’hanno invece accolto a braccia aperte. Il celeste di quella maglia gli è rimasto nel cuore. Papà negli anni mi ha fatto altre regali. Venire a Roma e sentire la gioia che ha infuso, che emozioni”.

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