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-1 al Derby della Capitale. Zoom piedi buoni a centrocampo: Luis Alberto vs Pellegrini
APPROFONDIMENTI DERBY LUIS ALBERTO PELLEGRINI – Scegliere un solo nome in una sfida tra due dei centrocampi più forti della Serie A…
APPROFONDIMENTI DERBY LUIS ALBERTO PELLEGRINI – Scegliere un solo nome in una sfida tra due dei centrocampi più forti della Serie A è cosa improba. Il duello più interessante potrebbe essere quello tra Luis Alberto, la vera rivelazione in casa Lazio, e quel Lorenzo Pellegrini che verrà con tutta probabilità lanciato titolare, specialmente se Nainggolan non dovesse farcela. Con Strootman ancora non al top, l’ex Sassuolo, al pari di De Rossi e Florenzi, potrà mettere in campo, oltre alle indiscutibili qualità tecniche, quel pizzico di romanità che può fare la differenza in un derby. Se in positivo o in negativo, questo dipenderà da molti fattori, in primis dalla tenuta psico-emotiva del ragazzo, alla prima stracittadina da calciatore professionista.
VITTORIE – Nonostante i quattro anni in più (25 contro 21), le esperienze con Siviglia, Liverpool e Barcellona ed una nazionalità, quella spagnola, che avrebbe potuto garantirgli molti trionfi in questi anni (tanto con i grandi, quanto con le selezioni minori), Luis Alberto deve l’unico successo della propria carriera alla Supercoppa Italiana dello scorso agosto, vinta all’Olimpico contro la Juventus. Lorenzo Pellegrini, invece, è ancora alla ricerca del primo trofeo, difficilmente ipotizzabile con la maglia del Sassuolo, vestita nelle scorse due stagioni. Particolare in comune: hanno entrambi esordito quest’anno con la rispettiva Nazionale.
IN STAGIONE – Il confronto tra i due è fin qui impietoso: Luis Alberto si è preso la Lazio, trascinandola, segnando, mandando in rete i compagni, accendendo la luce, dettando i tempi di gioco, guidando i suoi con giocate di alto profilo. Pellegrini invece si sta lentamente conquistando il suo spazio, ma la profonda conoscenza col tecnico Di Francesco ha certamente velocizzato il processo. Sono 918 i minuti sin qui giocati dallo spagnolo della Lazio, conditi da 3 reti (su 14 tiri in porta) e 10 assist, percorrendo 10,36 km a partita, creando 31 occasioni da rete, con una percentuale dell’81,9% di passaggi riusciti e del 78,6% di contrasti vinti (segno evidente che il ragazzo non gioca solo “di fioretto”). Per il baby giallorosso, invece, sono 542 i minuti giocati. I suoi numeri, in proporzione al minutaggio dello spagnolo, sono comunque notevoli, basti pensare ai 2 assist decisivi, all’83,9% di passaggi riusciti (superiore alla percentuale di Luis Alberto), alle 15 occasioni da rete create ed ai 9,34 km percorsi a partita. Le uniche defezioni riguardano i soli 7 tiri in porta ed il 46,2% di contrasti vinti, dimostrando una scarsa verve combattiva su cui dovrà lavorare.
Giordano Grassi
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