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AVVERSARIA. La Lazio cerca la terza vittoria contro la Juventus: il miglior attacco sfida la prima difesa

AVVERSARIA LAZIO JUVENTUS – Obiettivo: ripartire. La Lazio esce dalla semifinale contro il Milan con tanta amarezza, figlia di un’impresa sembrata quasi sempre alla portata…

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AVVERSARIA LAZIO JUVENTUS – Obiettivo: ripartire. La Lazio esce dalla semifinale contro il Milan con tanta amarezza, figlia di un’impresa sembrata quasi sempre alla portata ma che si è poi frantumata all’ultimo respiro, all’ultimo calcio di rigore. Ora i ragazzi di Simone Inzaghi devono essere bravi a mettersi tutto alle spalle, a trasformare la delusione in nuovi stimoli per raggiungere con più determinazione gli obiettivi ancora in ballo. E chissà se la sfida di sabato prossimo all’Olimpico non possa già ridare quella spinta necessaria a cacciar via i fantasmi del recente passato e a far tornare a brillare gli occhi di giocatori e tifosi. Alle 18:00 ci sarà il fischio d’inizio di Lazio-Juventus: contro gli attuali campioni in carica servirà un’autentica impresa ma i biancocelesti sono stati capaci di battere i bianconeri due volte su due in questa stagione. All’andata finì 2 a 1 per i capitolini con Strakosha che parò un rigore a Dybala a tempo praticamente scaduto.

GLI ULTIMI RISULTATI – La Juventus sta disputando l’ennesimo campionato ai limiti della perfezione: solo un Napoli stratosferico riesce, al momento, a tenere testa al ritmo martellante bianconero. I torinesi contendono alla Lazio il primato dei gol segnati e condividono con i partenopei quello delle reti subite (solo 15): nel girone di ritorno nessuna squadra è stata capace di bucare la porta della Juventus. I ragazzi di Allegri arrivano a Roma con una striscia aperta di nove vittorie consecutive (ultimo pareggio è datato 10 dicembre, Juve-Inter 0-0) e non escono sconfitti in Serie A dal 19 novembre (Sampdoria-Juve 3-2). Nell’ultima giornata non hanno disputato la gara casalinga contro l’Atalanta, causa neve: una partita in meno sulle gambe potrebbe risultare un fattore chiave della sfida. La classifica dice secondo posto a -4 dal Napoli (con una partita in meno) e a +13 dalla Lazio con 65 punti raccolti in 25 partite.

L’ALLENATORE – Massimiliano Allegri è un ex calciatore, di ruolo centrocampista; nato a Livorno nel 1967, è oggi uno degli allenatori più titolati della Serie A. Inizia a giocare con la squadra della sua città nel 1985 per poi esordire nella massima serie tre anni più tardi con la maglia del Pisa. Dopo una stagione deludente e il ritorno a Livorno, nel 1991 è acquistato dal Pescara al quale legherà i momenti più importanti della sua carriera: 64 presenze e 16 gol con gli abruzzesi in tre anni. Poi le esperienze a Cagliari, Perugia, Padova e Napoli, ultima squadra con la quale calca un campo di Serie A. Nel 1998 torna a Pescara, in B, per tre stagioni, e nel 2003 chiude la carriera da giocatore nell’Aglianese, in Serie D. La squadra toscana è lo spartiacque della sua vita: con i neroverdi inizia infatti ad allenare in Serie C2 nello stesso 2003. Dopo le esperienze a Ferrara con la Spal e con il Grosseto, nel 2007 viene chiamato ad allenare il Sassuolo. Il nero-verde porta bene al tecnico che in un solo anno porta gli emiliani alla loro prima storica promozione in B, poi l’anno successivo, si accorda con il Cagliari per allenare la prima squadra di Serie A. In Sardegna rimane due stagioni nelle quali ha tempo di esplodere come vera rivelazione della panchina ottenendo due salvezze a suon di vittorie convincenti. Nel 2010 il Milan annuncia Allegri come nuovo allenatore; con i rossoneri rimane quattro anni nei quali aggiunge alla bacheca dei trofei rossonera uno scudetto (che mancava a Milano da 7 anni) e una Supercoppa italiana. Le tante cessioni sul mercato portano l’ex squadra di Berlusconi ad indebolirsi: la stagione 2013-2014 è avara di gloria e nel gennaio 2014, dopo la sconfitta contro il neo-promosso Sassuolo, Allegri viene esonerato. Nel più totale clima di scetticismo, nel luglio dello stesso anno è chiamato sulla panchina della Juventus al posto del dimissionario Conte. La fiducia riposta nel tecnico toscano è più che ripagata: tre scudetti, due Coppe Italia, una finale di Champions, una Supercoppa italiana e la lista ha tutte le probabilità di essere aggiornata nei prossimi mesi.

I GIOCATORI CHIAVE – La rosa della Juventus è puntellata di campioni: in porta l’eterno Buffon, capitano bianconero e della Nazionale. In difesa l’ex laziale Lichtsteiner mette sempre paura con le sue discese sulla fascia mentre Giorgio Chiellini è il solito muro con il vizio del gol in occasione di calci piazzati.  Pjanic è il faro del centrocampo mentre in attacco il trio composto da Douglas Costa, Dybala ed Higuain è un mix di velocità, talento, forza fisica e fiuto del gol. I due argentini sono i migliori marcatori bianconeri in Serie A, entrambi a quota 14 reti.

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Massimiliano Allegri ha scelto il 4-3-3 come schema di gioco per la sua Juventus: la squadra bianconera, però, deve fare i conti con una lunga lista di infortuni e giocatori acciaccati. Sicuri assenti saranno Cuadrado, Bernardeschi e De Sciglio mentre a Torino si augurano di recuperare in extremis Higuain: non dovesse farcela è pronto Mandzukic. Dal primo minuto potrebbe giocare anche Dybala, entrato solo nel finale nella sfida di Coppa Italia contro l’Atalanta.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): 1 Buffon; 26 Lichtsteiner, 24 Rugani, 3 Chiellini, 22 Asamoah; 6 Khedira, 5 Pjanic, 14 Matuidi; 11 Douglas Costa, 10 Dybala, 17 Mandzukic.

Marco Barbaliscia

 

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