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Bernardeschi vs Keita. Il talento c’è, il rinnovo no: perchè le cifre sono così diverse?

BERNARDESCHI KEITA FIORENTINA LAZIO RINNOVO – Il faccia a faccia in vista del match di domani…

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BERNARDESCHI KEITA FIORENTINA LAZIO RINNOVO- Velocità, classe, tecnica e spensieratezza. Diciamocela tutta. Chi ama il calcio, non può che ammirare Bernardeschi e Keita. Talenti fioriti definitivamente, al cospetto di tanti altri germogli, in un grande giardino come quello della Serie A. Giovani e forti, con l’età dalla loro parte. Ventitrè anni il primo, ventidue il secondo. Micidiali nell’uno contro uno, imprendibili sui primi metri. Uno è mancino e indossa il 10. Sì, quella di Baggio e Rui Costa. Due giocatori niente male, che in passato hanno illuminato Firenze. L’altro è destro e indossa il 14. Simili per ruolo, ma non per carattere. Più timido e riservato il viola, decisamente più espansivo e fumantino il biancoceleste. Sfumature diverse di uno stesso concetto. Di quel talento innato, che soltanto in pochi possono vantare;

LA STAGIONE – Entrambi hanno indossato in questa stagione le loro rispettive maglie per 29 volte: Bernardeschi quella della Fiorentina, Keita quella della Lazio. Entrambi hanno segnato, ed anche parecchio: 11 reti il primo, 14 il secondo. E hanno fornito assist vincenti: quattro quelli dell’italiano, uno in più rispetto all senegalese. Proprio lui, che in questa stagione è riuscito a sbocciare al meglio, dimostrando il suo talento puro grazie al quale è entrato di diritto nella top Under 23 d’Europa. Insomma, messi sull’ago della bilancia i due ‘pesano’ parecchio nel rendimento delle rispettive squadre, che non possono più fare a meno di loro;

MERCATO – I numeri e le statistiche parlano chiaro. E sono a favore del laziale. Allora sorge un interrogativo. Perché in tanti ritengono esagerata la cifra di 30 milioni fissata dalla Lazio per Keita, mentre in pochi si stupiscono dei 50 milioni richiesti dalla Fiorentina per Bernardeschi? Difficile rispondere correttamente, ma noi ci proviamo andando ad analizzare nel dettaglio le due situazioni. Il viola classe ’94 è in scadenza nel 2019, e la società non ha fretta di venderlo o di svenderlo. Le cose però potrebbero ben presto cambiare, dato che le parti sono distanti dal rinnovo: 2,7  milioni la proposta del club, quasi il doppio la richiesta dell’agente. Se si arriverà a uno scontro, il suo valore indubbiamente si abbasserà. Ma a oggi è il patron Della Valle ad avere il ruolo di forza, il coltello dalla parte del manico. Diversi invece sono gli scenari nella Capitale, col 22enne biancoceleste che ha ancora solo un altro anno di contratto (fino al 2018). Nessuno si è arreso, con Inzaghi che grazie al suo ottimo lavoro continua a sperare di tenerselo stretto. Ma sembra comunque difficile arrivare a un compromesso e per questo i dirigenti biancocelesti sono quasi con le spalle al muro: devono cederlo, per non rischiare di perderlo a zero la prossima estate. Lotito proverà a monetizzare il più possibile, ma arriverà un momento in cui dovrà alzare bandiera bianca. Il gioco vuole così ed è il procuratore del giocatore, Calenda, ad avere il comando. Di conseguenza i club interessati, Milan e Juventus in Italia, aspettano sviluppi per sperare un abbassamento del prezzo.

R.C. e A.M.

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