Il 'cagnaccio' col cappellino IACHINI, mago della Serie B, cerca la consacrazione della scuola NOVELLINO tra rombo e tridente

Pubblicato 
lunedì, 29/09/2014
Di
Redazione
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L’ALTRA PANCHINA-  In occasione della quinta giornata di campionato, stagione 2014-2015, torna la rubrica di Lazionews.eu dedicata all’allenatore avversario. Il racconto di carriera, peculiarità tattiche, curiosità e precedenti con la LAZIO. Domani sera allo stadio 'Renzo Barbera' c'è PALERMO-LAZIO e i biancocelesti devono obbligatoriamente rialzare la testa contro i rosanero di Giuseppe IACHINI dopo la sconfitta interna con l'Udinese.

LA CARRIERA - Nato ad Ascoli Piceno il 7 maggio del 1964 Beppe Iachini inizia la sua carriera da calciatore proprio nelle giovanili della sua città, fino ad arrivare in prima squadra nel 1981. Dopo una parentesi a Como, Iachini torna ad Ascoli e nelle Marche rimane 4 anni prima di approdare al Verona per due anni e poi alla Fiorentina. Con la maglia viola il periodo più alto dello Iachini calciatore (di ruolo centrocampista, detto 'Iaco' o 'cagnaccio' per la sua grinta) fino alla sconfitta in finale di Coppa Uefa nel 1990; dopo le cinque stagioni toscane arriva l'approdo al Palermo per due anni, poi Ravenna, Venezia e infine Alessandria in Serie C1. L'esperienza da allenatore inizia l'anno dopo il ritiro, nel 2001, a Piacenza come vice di Walter Novellino , che può considerarsi il suo vero e proprio mentore e maestro, per poi passare subito al Venezia di Zamparini al posto di Prandelli. Ma Iachini non è ancora in possesso del patentino di allenatore e quindi viene affiancato da Alfredo Magni acquisendo la carica di team manager, che di fatto è solo una 'copertura': questo però gli costa la squalifica dal febbraio al luglio 2002. Nei due anni successivi siede sulla panchina del Cesena in C1 e poi del Vicenza in Serie B. Nel 2004 viene chiamato nuovamente alla guida del Piacenza con il quale disputa tre campionati di buon livello, soprattutto l'ultimo. Nel 2007 la carriera di Iachini sale ulteriormente di livello con l'incarico al Chievo Verona che porta alla prima promozione in Serie A con tanto di rinnovo del contratto e Panchina d'Argento. L'anno in Serie A è però duro e il 4 novembre viene esonerato per far posto a Mimmo Di Carlo. Un anno dopo arriva l'esperienza al Brescia in Serie B e anche stavolta Iachini conquista la Serie A eliminando Cittadella e Torino nei play-off. A dicembre 2010 viene però sollevato dal suo incarico a causa del negativo score di 3 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte; non passano nemmeno due mesi e Beppe viene richiamato sulla panchina delle 'Rondinelle' al posto di Beretta, ma la stagione si conclude comunque con la retrocessione  in cadetteria. A novembre 2011 arriva la prestigiosa panchina della Sampdoria, alla ricerca della risalita immediata nella massima serie e Iachini non tradisce neanche stavolta e porta i blucerchiati al sesto posto con una grande rimonta. Nei play-off Sassuolo e Varese devono arrendersi alla Doria, unica squadra nella storia della Serie B ad aver vinto i play-off partendo dal sesto posto;un risultato che gli frutta la conferma, come previsto nel contratto. Ma il 2 luglio 2012 viene comunque esonerato a vantaggio dell'ex tecnico della Juve Ciro Ferrara. A dicembre, ancora una volta in inverno, viene scelto dalla dirigenza del Siena al posto di Cosmi per provare nell'impresa di salvarsi nonostante i sei punti di penalizzazione, che alla fine risultano però un fardello troppo pesante e i toscani retrocedono in B con una giornata di anticipo. A settembre 2013 subentra a Gennaro Gattuso sulla panchina del Palermo dove aveva militato già da calciatore ritrovando Zamparini dopo gli anni di Venezia. Con i rosanero si conclude con una nuova promozione in Serie A (con cinque giornate di anticipo), la quarta della sua carriera con tre esoneri, con tanto di record di punti (86, superando il precedente di 85 fatto registrare proprio dal 'suo' Chievo). Un campionato che gli vale la firma sul rinnovo del contratto fino al 2016, risultato non di poco conto con un patron a dir poco vulcanico come Zamparini. In totale Iachini ha messo insieme 66 panchine in Serie A (11 vittorie, 21 pareggi e 34 sconfitte) e ben 319 in Serie B (142 vittorie, 93 pareggi e 84 sconfitte), sempre caratterizzate dal suo ormai proverbiale berretto, solo un vezzo o necessità? A spiegarlo è stato lo stesso Iachini qualche mese fa: "Perché lo tengo sempre? Qualcuno pensa sia un vezzo. In realtà non è così. Ho un problema agli occhi, si tratta di una carenza di pigmento. Il cappellino mi dà la possibilità di tenerli sempre ben aperti perché mi crea la giusta ombra. Quindi il cappellino lo tengo, anche perché è meglio che gli occhi li tenga ben aperti perché ancora serve!”. Il buon Beppe in realtà ha sempre faticato in Serie A, mentre è quasi sempre risultato decisivo per conquistare la massima serie, dove però sembra mancare qualcosa per consacrarsi ad alti livelli. Potrebbe essere questo l'anno giusto, con una squadra promettente come quella siciliana che ha ben cominciato la sua stagione nonostante i soli tre punti in quattro partite. 

LA TATTICA - Beppe Iachini è uno degli allievi meglio 'riusciti' di Walter Novellino, un tecnico che punta gran parte del lavoro sulla grinta e l'organizzazione, sulla concentrazione e l'equilibrio tattico, una sorta di marchi 'novelliniani'. In panchina come in campo, Beppe era appunto soprannominato 'cagnaccio' per questa sua aggressività e capacità di mordere le caviglie a centrocampo, un po' alla Gattuso, caratteristiche che si è portato dietro anche nel suo bagaglio da tecnico. Beppe si è forgiato in Serie B, un campionato lungo e spesso logorante, dove conta la cattiveria agonistica e la capacità di lottare su ogni pallone e in questo Iachini è maestro. Ad Ascoli è stato allenato da due tecnici del calibro di Carletto Mazzone e Vujadin Boskov, il che senza dubbio deve averlo abituato a certi ritmi in mezzo al campo. Tradotto in termini di modulo, quello preferito da Iachini è senza dubbio il 3-4-1-2, soprattutto negli ultimi anni, specie quelli al Palermo, il trequartista sta diventando una costante nel suo scacchiere tattico, accostato sempre da un più guardingo 3-5-2. Tuttavia Beppe in carriera ha spesso e volentieri utilizzato anche la difesa a quattro, vuoi con il rombo, vuoi con il più classico 4-4-2. Quest'anno i rosanero sembrano essere la squadra più forte allenata fino ad ora da Iachini e il modulo varia spesso in relazione agli spostamenti di VAZQUEZ, che può agire da trequartista ma anche come esterno nel tridente. In attacco c'è l'imbarazzo della scelta, con Dybala e Belotti che meritano entrambi un posto da titolare con le prestazioni di questo primo scorcio di campionato, caratterizzato da tre pareggi contro Sampdoria, Inter e Napoli e una sconfitta contro il Verona. 

I PRECEDENTI - Iachini quando incontra la Lazio è costretto a fare gli scongiuri: in 5 precedenti con i biancocelesti, l'unica vittoria è arrivata il 18 febbraio 2013 alla guida del Siena per 3-0. Sempre sulla panchina dei bianconeri, Beppe ha rischiato di eliminare la squadra di Petkovic negli ottavi di Coppa Italia, ma Ciani ha evitato la debacle laziale al 95' per poi archiviare la pratica ai rigori e continuare il cammino culminato con la vittoria in finale contro la Roma del 26 maggio 2013. Per il resto solo sconfitte per Iachini contro la Lazio (due sulla panchina del Brescia, una su quella del Chievo), con altri 5 gol subiti e solo uno messo a segno. Al contrario, 'il cagnaccio' di Ascoli Piceno è una vera e propria bestia nera per Stefano PIOLI. Negli 11 incroci tra i due, che sono stati anche compagni di squadra dal 1987 al 1994 prima al Verona e poi alla Fiorentina, il tecnico dei siciliani è in vantaggio per 5-2 con quattro pareggi a completare il bilancio. Pioli non batte il collega addirittura dal maggio 2006, dal match di Serie B finito per 1-0 tra Modena e Piacenza.

La redazione di Lazionews.eu

 

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