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Sempre contro corrente, mai contro cuore. La Nord ed un amore grande come il cielo

CURVA NORD – Il nostro approfondimento alla scoperta della tifoseria biancoceleste…

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Pubblicato il 16/04/2017

CURVA NORD – 4 aprile 2017. Derby di Coppa Italia Roma-Lazio. Le squadre fanno il loro ingresso in campo. Da una parte la Curva giallorossa canta l’inno di Venditti. Dall’altra una miriade di bandiere vengono sventolate da tifosi vogliosi di portare la propria squadra alla vittoria. Le telecamere si fermano ad ammirare lo spettacolo. I colori? Quelli biancocelesti. La Curva? La Nord, quella della Lazio.

9 aprile 2017. Stadio Olimpico. Lazio-Napoli. I biancocelesti stanno perdendo per 3 reti a 0 in una gara che ha visto dominare sempre i partenopei. All’improvviso un coro: “Mille bandiere famo sventolà”. Saranno i laziali? Impossibile. Di solito, quando le cose non vanno bene si preferisce rimanere in silenzio. E invece sono loro, i tifosi che portano l’aquila nel cuore, oltre che sul petto. Non potranno mai rimanere inermi quando gioca la Lazio. E’ una regola: i sostenitori della prima squadra della Capitale non mollano mai.

ASSENZA – Dopo un periodo di assenza allo stadio – dovuto in parte all’introduzione delle barriere – la Curva Nord ha deciso di tornare. Troppo l’amore provato per questa squadra. Difficile guardare da lontano le partite. Ancora più complicato non poter gridare, cantare e supportare la compagine capitolina. Una sofferenza che si è conclusa. Il settore più ‘caldo’ ha deciso di tornare ad essere il dodicesimo in campo. Sì, perché ormai la Lazio non può più far a meno del proprio popolo, di coloro che hanno il cuore colorato di bianco ed azzurro. Di coloro che non perdono occasione di professare la propria fede: l’orgoglio di essere laziale.

TIFOSI – I giocatori in campo necessitano del calore della loro gente. Quel calore che i tifosi della Lazio non hanno mai fatto mancare ai propri beniamini. Perché sostenere la Lazio vuol dire essere abituati alla sofferenza, sapere di essere in minoranza, avere la consapevolezza di non essere tra i più forti, capire di aver preso la strada più ardua, aver la voglia di andare contro corrente ma mai contro la volontà del cuore.

Elena Bravetti

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