Talenti indiscussi. Berardi vs Keita, testa in campo ma un occhio al mercato

Pubblicato 
sabato, 01/04/2017
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

Pubblicato il 31/03

BERARDI KEITA SASSUOLO LAZIO - Questione di ruoli. Di compiti. Come in tutti i team, in tutte le società. C'è chi ha un micro-obiettivo, chi un altro. Perchè lo scopo finale resta unico. Nella vita così come nel calcio. C'è chi sceglie la formazione, chi difende o chi è lo specialista dei calci da fermo. E poi c'è chi deve accendere la luce. L'interruttore dei tifosi. Da 'off' passa a 'on'. La calma si trasforma in entusiasmo. Grazie a una giocata, un assist o un gol. Solo in pochi ci riescono. Maghi? No. Talenti? Si. Senza bacchette, ma con dei piedi d'oro. Berardi usa il sinistro. Keita il destro, come il suo idolo Kluivert: "Ma non è l'unico - ammette - c'è anche Ronaldo, il fenomeno". Dribbling secco, imprevedibilità e fantasia. Sassuolo e Lazio si affidano a loro nei momenti di difficoltà e sabato al 'Mapei Stadium' si sfideranno a colpi di doppi passi;

SIMILI O DIVERSI? - Centottantatrè centimetri d'altezza il primo, centottantaquattro il secondo. L'uno contro uno è il loro punto di forza. Saltano sempre il primo uomo e creano superiorità numerica. Per rapidità di gambe, velocità del gesto e fantasia sono imprendibili. Sorprendono l'avversario, anche quando questo pensava di averli fermati. Testa bassa e occhi sul campo. Nel corso della carriera hanno cambiato il loro modo di giocare, soprattutto l'italiano: "Mi sono dedicato più alla squadra in un processo di crescita tecnica. Aspiro a diventare un giocatore completo". Uomini di fascia, adattati al centro dell'attacco in situazioni d'emergenza. "Ma in fondo non sono un cannoniere", ci tiene a precisare. Al primo piace partire dalla destra per accentrarsi e andare sul proprio piede forte. Ha un sinistro educato, con cui disegna traiettorie e parabole da lasciar tutti a bocca aperta. L'altro agisce sulla sinistra. Anche a lui piace ricevere palla con i piedi sulla linea del fallo laterale e puntare la porta. Più tecnico il neroverde, più forte fisicamente il laziale. Ma entrambi devastanti;

CALCIOMERCATO - La Serie A volge al termine e il calciomercato incalza. Inter, Juventus e Milan in Italia sembrano voler puntare sui due esterni di Sassuolo e Lazio. Berardi è stato molto vicino ai bianconeri, che vantano su di lui una prelazione. Ma i nuovi cinesi nerazzurri non mollano e fanno leva sulla fede calcistica del classe '94: "Da piccolo ero interista". Per prenderlo però serviranno almeno 40 milioni. Dieci in più di quanti ne vorrebbe Lotito per Keita (30 milioni), vicino alla scadenza del contratto (2018). Sarà difficile trattenerlo a Formello e lo sa bene anche Inzaghi. Tra il tecnico e il senegalese c'è un rapporto unico, diverso. L'ha sempre sostenuto. Si è schierato e gli ha dato fiducia. Anche quando non gli sarebbe convenuto. "È un valore aggiunto per noi", ha continuato a ripetere da Auronzo fino a oggi. E gli 8 gol e 4 assist gli danno ragione. Sabato verrà scritto un altro capitolo della loro storia, in attesa che i loro destini si incrocino allo 'Starhotels Business Palace' di Milano. E vediamo ora chi sarà il primo ad accendere l'interruttore nella serata emiliana.

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