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ESCLUSIVA, Filippini: “Parlo sempre con Inzaghi, voglio tornare”. Poi il ricordo di Fersini…

ESCLUSIVA FILIPPINI ENTELLA LAZIO – Il terzino dell’Entella si racconta ai nostri microfoni…

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Pubblicato il 02/03

ESCLUSIVA FILIPPINI ENTELLA LAZIO – Occhi celesti. Come il cielo, come la Lazio. Testa sulle spalle, maturità da persona adulta e un sogno nel cassetto. Scendere in campo con l‘aquila sul petto e difendere i colori della prima squadra della Capitale. Quelle tonalità con cui Lorenzo Filippini è cresciuto da bambino. Partendo dal ‘Dabliù’, il vecchio centro sportivo della Lazio, fino ad arrivare a Formello. Un viaggio lungo e intenso, fatto in compagnia di tanti altri ragazzi. Chi? Fersini, Murgia, Lombardi, Palombi, Crecco, Guerrieri e tutti gli altri. Giocatori ormai noti, ma che un tempo correvano inseguendo un obiettivo. Alcuni l’hanno raggiunto, altri hanno scelto un percorso diverso. Come Lorenzo, che dopo aver vinto uno Scudetto e una Coppa Italia Primavera (con Bollini tra il 2012 e il 2014) è andato a farsi le ossa in Serie B. Prima a Bari, poi con la Pro Vercelli e ora all’Entella, passando per 4 mesi al Cesena. Classe ’95, mancino educato e terzino completo. Terminato l’allenamento mattutino, Filippini ha concesso un’intervista esclusiva alla redazione di Lazionews.Eu:

Riccardo Caponetti

Partiamo dal derby di ieri sera. Hai festeggiato? Ti sei emozionato?

“É stata una bella partita, hanno fatto tutti una prestazione superlativa. Sono della Lazio, quindi è logico che io abbia festeggiato. È stata una vittoria importantissima e conoscendo praticamente tutti in quello spogliatoio mi sono emozionato nel vederli esultare così”.

Inzaghi ci ha messo tanto del suo. Ha preparato la partita perfettamente sia a livello tattico che a livello psicologico e mentale…

“Il mister è un maestro nel tenere unito il gruppo. È una delle sue qualità migliori quella di sapersi rapportare con i ragazzi e si vede, ha la fiducia di tutti. Dal punto di vista tattico ha ingabbiato la Roma, la Lazio ha sofferto poco: è stata perfetta in difesa e davanti”.

Lo senti il mister? Ci hai parlato di recente?

Si certo, io lo sento spesso il mister. È una persona che mi ha dato tanto e c’è una stima reciproca”.

Ieri nel derby hanno giocato Strakosha, Crecco, Murgia e Keita, che sono stati tuoi compagni in Primavera. Come giudichi la loro esperienza? E quanto conta avere nello spogliatoio dei ragazzi cresciuti in casa che sono attaccati alla maglia?

“È quello che sognano i tifosi, che vogliono vedere il loro spirito in campo. Aiuta avere questi ragazzi, che sono cresciuto come uomini a Formello. Io sono maturato con loro lì e sanno cosa vuol dire per tutti il derby. Sono contentissimo per loro e spero continuino a fare bene”.

In prestito ci sono tanti altri giovani, come per esempio Germoni, Palombi, Minala, Oikonomidis. Quanto è importante fare esperienza con i grandi, prima di tornare alla base?

“È fondamentale. La Primavera è una cosa, mentre il calcio professionistico è un’altra storia. Ognuno ha il proprio percorso e la propria storia, ma fare esperienza fuori è importante anche come uomo”.

A giugno torni alla Lazio, che farai? Hai parlato con Tare? Ti senti pronto?

“L’obiettivo è sempre quello di meritarmi un’occasione alla Lazio, è la squadra che mi ha cresciuto e con cui ho altri due anni e mezzo di contratto. Spero di meritarmi un’occasione. Adesso però è ancora presto, ora sono concentrato sull’Entella. Devo dimostrare di essere all’altezza”.

Conosci bene Keita, ci hai anche giocato insieme. Può dare di più e come giudichi alcuni suoi atteggiamenti?

“Keita è un bravissimo ragazzo, lo conosco bene. È un giocatore che nonostante abbia tanti ampi margini di miglioramento, già adesso fa la differenza in Serie A. Ieri il gol di Immobile l’ha fatto lui, fa uno strappo su un giocatore veloce come Manolas incredibili. Sugli atteggiamenti bisogna essere dentro lo spogliatoio per capire cosa sia successo”.

Perchè il trasferimento a gennaio? Cosa non è andato a Cesena? Ora con l’Entella puntate i play off..

“A Cesena qualcosa non è andato. Ma tutto il contesto non ha funzionato. Eravamo partiti con obiettivi ambiziosi e poi ci siamo trovati a lottare nelle zone basse della classifica, quindi sai quanto è difficile trovare la fiducia necessaria. A gennaio c’è stata questa opportunità e insieme alla Lazio ho deciso di cambiare. La società voleva che giocassi, quindi ho accettato di venire all’Entella. Spero di continuare a fare bene, stiamo andando bene e se riuscissimo a centrare i play off sarebbe una cosa fantastica”.

A Formello la Primavera gioca al campo ‘Fersini’. Te la senti di esprimere un pensiero per Mirko, perchè magari alcuni non sono a conoscenza del valore di questo nome…

“Io con Mirko ci sono cresciuto, abbiamo giocato insieme in tutte le giovanili. È un tasto dolente e triste per me. Mi ricordo che ogni volta che giocavamo noi sul quel campo intitolato a lui vincevamo sempre, era il nostro fortino. Non so se i ragazzi dell’attuale Primavera capiscono bene il significato di giocare su quel campo, però per noi che l’abbiamo vissuta è stato qualcosa di incredibile. Avevamo lui che ci guardava dall’alto e noi lo sapevamo. Ogni vittoria l’abbiamo dedicata a lui. Io ogni volta che scendo in campo penso a lui, purtroppo è andata così. Spero ci possa dare una mano ancora”.

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