ESCLUSIVA. Giachetti (PD): "Sì allo stadio della Lazio! La Roma? Un passo indietro"

Pubblicato 
sabato, 04/03/2017
Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

Pubblicato il 03/03

ESCLUSIVA GIACHETTI STADIO LAZIO - Stadio delle Aquile. Tre parole. Un sogno. Per tutti, per la Lazio, per i laziali e per la città di Roma. Un progetto iniziato nel lontano 2005, rispolverato all'indomani del 'sì' della Raggi a Pallotta per l'impianto giallorosso: "La S.S. Lazio è sicura che la giunta capitolina sicuramente consentirà di costruire anche per gli appassionati sostenitori dei colori biancocelesti il proprio stadio - si legge nel comunicato ufficiale della Lazio - senza però ricorrere allo stratagemma dello Stadio Flaminio". Poche parole, ma chiare. Che evidenziano una presa di posizione di Lotito e la sua volontà di costruire uno stadio di proprietà. È il tema caldo nella Capitale. Lo è stato nelle scorse settimane lo sarà in futuro. C'è la sensazione che questo sia il momento giusto per fare un salto in avanti, per guardare al domani con ottimismo. In merito a ciò, la redazione di Lazionews.Eu ha contattato Roberto Giachetti, vice presidente della camera dei deputati e candidato del PD alla carica di sindaco di Roma nelle scorse elezioni amministrative (2016).

Riccardo Caponetti

È d'accordo con la decisione della Raggi sullo Stadio della Roma? Può essere un momento di svolta per la nostra città la costruzione di questo tipo di impianti?

"Sono favorevolissimo alla costruzione di uno stadio per la Roma. Il progetto iniziale approvato da Marino era davvero un’ottima occasione per la città, non solo per la società As Roma. Erano previsti da parte dei privati 400 milioni in opere di urbanizzazione, di cui avrebbero beneficiato tutti i cittadini a prescindere dalla fede calcistica. Si trattava di un progetto di respiro internazionale che poteva contare anche sul contribuito di un architetto di fama mondiale come Daniel Libeskind e sulla realizzazione di un Business Park più grande di Villa Borghese. Ad oggi del nuovo accordo sullo stadio sappiamo solo da un post Facebook della sindaca, per cui attendo di conoscere nel dettaglio il piano per potermi esprimere. Quello che è certo è che, se come sembra, alla diminuzione delle cubature corrisponderà la diminuzione delle opere di pubblico interesse, avremo fatto un notevole passo indietro. Mi auguro, quindi, che questo stadio non diventi un’altra di quelle cattedrali del deserto sparse per la città o un’occasione persa per lo sviluppo di Roma".

Alla luce di ciò, è giusto che anche la Lazio abbia il proprio stadio?

"Si certo che è giusto. Come è noto sono sempre stato favorevole sia allo stadio della Roma che della Lazio, purché ci siano investimenti seri da parti di privati che non gravino sul bilancio comunale e che possano portare, pertanto, benefici alla città nel pieno rispetto della legalità e della sicurezza".

Ha mai sentito parlare del progetto di Lotito in Comune? La Raggi utilizzerà due pesi e due misure o sarà d'accordo?

"Si, ho letto in questi giorni dell’appello di Lotito alla Sindaca. Non vedo perché si debbano utilizzare due pesi e due misure; l’importante è che si rispetti la leggi sugli stadi e che ogni decisione venga presa nell’interesse pubblico della città. La scelta della zona Tiberina? Non mi compete questa domanda, è compito dell'attuale amministrazione". 

Per il derby di mercoledì scorso sono state abbassate le barriere nelle curve, cosa ne pensa?

"Sono sempre stato contrario alle barriere per principio. Negli anni sono stati fatti grandi passi avanti per garantire la sicurezza dentro gli stadi e quindi esistono già gli strumenti idonei a contenere fenomeni di violenza. Sono molto soddisfatto, quindi, del lavoro che è stato svolto dalle varie istituzioni per giungere a questa soluzione. La rimozione delle barriere all'interno dello stadio Olimpico non giunge a caso ed è infatti merito dell’iniziativa del Ministro dello Sport Luca Lotti, in un percorso condiviso con il Viminale, i rappresentanti delle società e la prefettura. Ovviamente, in previsione della totale eliminazione delle barriere, mi auguro che le tifoserie si comportino nel miglior modo possibile".

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