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Lazio nelle scuole. Djordjevic: “Segno al derby”. Basta: “Lazio nel cuore” (FOTO)

LAZIO NELLE SCUOLE – L’appuntamento è fissato per le 10 di questa mattina…

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LAZIO NELLE SCUOLE – Due settimane dopo il primo appuntamento stagionale, la Lazio torna a fare visita nelle scuole della Capitale. Come comunicato dalla società, una rappresentanza della squadra biancoceleste alle 10.00 si è recata all’Istituto San Giovanni Battista, via del Casale di S. Pio V, 11, Roma.

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con Riccardo Caponetti

ORE 10.00 – All’appuntamento arrivano De Vrij, Basta e Djordjevic, pronti per essere intervistati e trascorrere qualche istante con i bambini:

Quando avete iniziato a giocare insieme avete subito giocato da squadra?

Basta: “Prima di venire alla Lazio giocavo all’Udinese è già conoscevo l’italiano, quindi mi sono ambientato subito”.

Djordjevic: “Da piccolo non ero concentrato sulla squadra, poi crescendo ho capito che è il gruppo che vince, non il singolo giocatore”.

De Vrij: “Anche io mi sono subito trovato bene con i miei compagni, anche se ho avuto dei problemi con la lingua. Nel calcio non si può giocare da soli, si fa insieme”.

DE VRIJ
Quando vi allenate, litigate?
“Ogni tanto capita e vuol dire che c’è entusiasmo e abbiamo voglia di vincere”.

Come ti comporti se vieni escluso dalla squadra?
“A me danno sempre la palla (ride, ndr). Sto benissimo con i miei compagni, siamo sia colleghi che amici”. 

Con chi ti trovi meglio?
“Mi trovo bene con tutti. Certo con qualcuno un po’ meglio, come Felipe Anderson, Hoedt che è olandese come me”. 

Quanti sacrifici hai fatto per arrivare in Serie A?
“Non è stato facile per me. Io fin da piccolo ho sempre fatto di tutto per arrivare al massimo, ci ho sempre creduto. Appena ho avuto la possibilità di venire qui, non ci ho pensato due volte”.

Quando il mister non ti sceglie per giocare, sei triste o felice per i tuoi compagni?
“Io vorrei sempre giocare, ma se il mister fa altre scelte sono triste. Ma il gruppo è la cosa che conta”. 

Il primo gol alla Lazio…
“Ero felice. Purtroppo ancora non ho fatto tanti gol, spero di farne ancora altri”.

Come ti sento quando fischiano i tuoi tifosi?
“Non li ho ancora sentiti, per fortuna. Come ha detto Basta prima quando giochiamo siamo concentrati e non sentiamo tanto i cori. Non ci possono influenzare”.

Chi era il tuo idolo?
“Avevo molti giocatori forti che mi piacevano. Alla Lazio c’erano Nesta e Stam, fortissimi a livello mondiale”.

Se tornassi indietro, rifaresti gli stessi sacrifici?
“Si. Ho sempre dato il massimo per migliorare. Voglio fare sempre meglio e ora sono felice”.

Come gestisci una sconfitta?
“Dopo una sconfitta ti senti sempre male. È importante rialzare la testa e concentrarti per la prossima partita. Quello che è successo non si può cambiare”. 

Lo sport è importante?
“Si tanto. Specie quello di gruppo”. 

BASTA
Come fai a rimanere sempre concentrato? Con le grida e i fischi…
“All’inizio della carriera mi davano fastidio, poi piano piano ti abitui. Non mi creano problemi”. 

Prima della Lazio, che squadra tifavi?
“Io sono tifoso della Stella Rossa, ci ho giocato 12 anni e la tifavo fin da bambino”.

Che emozioni provi nel cantare l’inno della Lazio?
“È una cosa importante. Piano piano mi sono innamorato, questo è il terzo anno qui a Roma e mi è entrata nel cuore la Lazio”.

Quando è iniziata la tua passione per il calcio?
Ho cominciato quando avevo 8 anni”. 

Cosa avete provato ad Amatrice?
“Sicuramente quello che è successo è una delle peggiori che potessero accadere. È una tragedia. A noi ha fatto piacere stare con questa gente, che in un giorno ha perso tutto. Abbiamo fatto una cosa bella e utile, secondo me dobbiamo tornarci per aiutare ancora”. 

Hai pianto quando hai segnato il gol più emozionante della tua vita!?
“Ho fatto solo un gol con la Lazio, in Coppa Italia. Il mio gol più importante l’ho fatto in finale di Coppa di Serbia”.

Come ti senti quando giocate con squadre più forti!?
“Sei più motivato e concentrato. Sono le partite più belle, perché se vinci diventi un eroe”.

Sei un calciatore. È cambiato tanto il tuo stile di vita?
“Sì, certo. Giocare a calcio a livelli importanti non è facile, devi fare una vita sana e stare attento a tante cose. Sicuramente la vita di un professionista è diversa da una persona che studia”.

Cosa ci vuoi insegnare oggi?
“È sempre un piacere stare con i ragazzi. Anche noi lo siamo stati ed è sempre un piacere seguire gli adulti. Noi vogliamo darvi qualche consiglio”. 

Come ti sei sentito quando hai lasciato il tuo paese?
“Non è stata una scelta facile, però avevo 24 anni e non ero un ragazzino. Sono arrivato a Udine che è a 6 ore da casa mia e tornavo spesso dai miei genitori. Il mio obiettivo è stato sempre quello di giocare in A ed ero contentissimo”.

DJORDJEVIC
Al derby segni?
“Speriamo. Ho già segnato alla Roma ed è una cosa bellissima”. 

Quanto è importante la preparazione mentale?
“Importantissima. Senza la giusta mentalità non faremo mai il massimo in campo”. 

Quando il mister ti cambia che pensi?
“Non siamo contenti ma bisogna rispettare le scelte del mister”. 

Cosa hai provato all’esordio tra i professionisti?
“Ho esordito nella Stella Rossa come Dusan. Sono cresciuto nel settore giovanile ed esordire è stato un sogno”.

L’emozione del gol nel finale…
“È bellissimo, far vincere la squadra all’ultimo è fantastico”

I cori razzisti…
“È una cosa brutta del calcio che non dovrebbe succedere mai. Purtroppo accadono e speriamo che un giorno non ci siano più. Ci vuole rispetto per tutti”.

Come ci si sente quando sbagli un rigore importante?
“Non è facile ma dovresti continuare a essere concentrato e a riprendere il gioco come prima. Sono cose che succedono”.

Come ti sei sentito la prima volta che sei entrato nello stadio?
“È stato un grande piacere, giocare in uno stadio così importante davanti i laziali, che sono veramente bravi e calorosi. È stata un’emozione molto importante”.

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