Senti chi parla...dell'Italia. Malagò: "Fossi in Tavecchio mi dimetterei. Futuro ct? Un nome importante"

Pubblicato 
martedì, 14/11/2017
Di
Redazione
Tempo di lettura: 4 minuti

NAZIONALE FALLIMENTO MONDIALE - Ci hanno fatto piangere. Stavolta non di gioia. Nel day after, è arrivato il tempo di riflettere sulla crisi e servirà rialzarsi.

GIOVANNI MALAGO' (presidente CONI) a TMW: "La delusione umana è clamorosa, c'è grande amarezza. Un uomo di istituzioni deve ascoltare tutti ma poi ragionare di buon senso, secondo le norme. Dal '58 non eravamo fuori dal Mondiale, se dobbiamo dirla tutta all'epoca andavano sedici squadre e ora decisamente molte di più. La finestra era più stretta allora di adesso che ci sono più possibilità. Si viene da un periodo dove la Nazionale non ha fatto grandi risultati. Ho sentito Carlo Tavecchio stamattina, era doveroso, chiedendogli le sue intenzioni. Se mi chiedete cosa farei al posto suo, mi dimetterei. Ventura? Non credo che le sue dimissioni siano il punto. Di fatto Ventura non ha il rinnovo, che si dimetta al 15 novembre o tra 20 giorni o un mese, cambia poco. Le dimissioni? Non c'è obbligatorietà. Figure per sostituire Tavecchio eventualmente? Ci porremo il problema se ci saranno le dimissioni. Un colpo duro per l'Italia a livello economico dopo il no a Roma 2024? Ci sono editorialisti ed economisti che hanno fatto esercizi di quantificazione di questi danni. I giocatori hanno dato il massimo, complimenti a San Siro quando si sono messi a cantare l'inno negli ultimi minuti. Futuro ct? Sarà una componente fondamentale ma non l'unica".

GIGI CAGNI (ex allenatore) a Radio Incontro Olympia: "Sono 10 anni che il sistema va cambiato. Noi dobbiamo prendere delle mazzate per fare qualcosa.  Non si può pensare di fare delle gare e dei campionati quando la nostra qualità è questa. L'errore grave è stato andare in Spagna e giocarsela. Ventura? L'errore è di tutti. In Nazionale ha seguito i media. Noi dobbiamo solo vincere e giocare male. Non abbiamo le qualità. Dobbiamo diventare umili. Contropiede, verticalizzazione. Torniamo a essere noi. Come ripartire? Bisogna mettere ai posti di comando le persone che hanno fatto calcio e istruire gli allenatori. Noi non avremo per anni una squadra con personalità. Mancano i leader".

RICCARDO CUCCHI (giornalista) a Radio Goal: "La delusione è tanta, inevitabile. I danni saranno molto elevati, in molti potrebbero anche perdere posti di lavoro. Credo che la partita di ieri è il frutto di un processo partito a Berlino nel 2006, una notte meravigliosa che però non ha permesso al movimento di crescere e di ripetere risultati del genere. Non c’è stato un ricambio generazionale adeguato, non sono cresciuti i Totti o i Del Piero che avrebbero potuto dare un seguito a quel successo di Berlino. In Italia ultimamente i bambini sembrano non divertirsi più. Io mi aspettavo le dimissioni di Ventura: certo, non è l’unico responsabile, ma si sarebbe dovuto anche lui prende le sue responsabilità come Prandelli e Zoff. E’ stato un errore. Apprezzo invece molto proprio quello che hanno fatto Buffon, Barzagli e De Rossi, che ci hanno messo la faccia a fine partite ed hanno onorato la maglia”.

MARCO TARDELLI (ex giocatore) ad Agorà: "Ricordiamoci quello che ha detto e quello che ha fatto da quando è presidente. In Inghilterra, per certe frasi che ha pronunciato, non sarebbe potuto nemmeno più entrare in uno stadio, in Italia è presidente. Come mai lo permettiamo? E c'è chi lo copre politicamente. Non va bene".

VINCENZO D'AMICO a tuttomercatoweb: "Credo che il motivo di fondo sia l'endemica e non nuova mancanza di giocatori di livello, troppo pochi per formare una squadra importante. Facciamo venire qualche altro straniero in Italia! Non ne abbiamo abbastanza di formazioni Primavera con metà dei titolari stranieri? Almeno nel settore giovanile evitiamo. Il problema è che il cancro è talmente avanzato che correre ai ripari è molto difficile. Abbassare il numero di stranieri è la soluzione prospettata, ma quelli che ci sono? È chiaro che nel settore giovanile qualcosa bisogna pur fare. Dopo il Sudafrica, presidente e allenatore si sono dimessi. Non so cosa farà Tavecchio, ma non credo abbia questa idea".

FILIPPO ANASTASI (giornalista) a Lazio Style Radio: "Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, quando noi ragazzini, non avendo il fantacalcio, facevamo le formazioni con le figurine. Noi eravamo soliti mettere 5 centravanti, il centrocampo non esisteva e gli esterni li mascheravamo da attaccanti. Ieri in campo ho rivisto questo. Mi dispiace per l’educatissimo signor Ventura, ma come calciatore ha fatto una carriera da Lega Pro e come allenatore ha un palmares abbastanza scarso, quindi che cosa potevamo aspettarci? Non capisco perché ci siamo affidati a lui. Immobile in una Nazionale del genere, senza un centrocampo e con quei cross, non ha potuto fare di più. Parolo ieri sera è stato l’uomo dai quattro polmoni, è stato uno dei migliori in campo, ha persino rischiato di fare gol”.

CLAUDIO ANELLUCCI a Radio Incontro Olympia: "La realtà è molto più profonda, il disagio è dentro questo movimento. Una delle poche cose che funzionava in questo paese che sta andando a rotoli su più fronti era il calcio. Chi fa le regole in questo sport ha sbagliato tutto. Quando tu permetti di avere tutti questi stranieri, spesso inadeguati. Devo ringraziare questi signori che amano le poltrone. La parole dimissioni la conoscono in pochi. Tempo fa dicevo che era aberrante passare da Conte a Ventura. Oggi se ne accorgono tutti gli italiani. Ventura sarà anche una persona simpatica col quale andrei a cena, ma a cui non darei in mano la Nazionale.  Devi girare i settori giovanili, devi capire che la Serie C, serbatoio di italiani, sta morendo. Cosa fare ora? Prima cosa dimettersi tutti. Ieri Ventura non sapeva chi mettere dentro.  Insigne non preso in considerazione, tutto sbagliato. La Nazionale è il bene supremo. Io credo che un Ancelotti, un Mancini, voglia delle garanzie che questa Federazione non può dare".

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