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Senti chi parla…della Lazio. Garlini: “C’è da fare monumento a Inzaghi. Luis Alberto? Ha fatto…”

SENTI CHI PARLA…DELLA LAZIO – La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri e alle riflessioni dei giornalisti, degli speaker radiofonici e degli opinionisti del mondo Lazio…

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SENTI CHI PARLA…DELLA LAZIO – La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri e alle riflessioni dei giornalisti, degli speaker radiofonici e degli opinionisti del mondo Lazio.

OLIVIERO GARLINI (ex giocatore) a Lazio Style RadioC’è da fare un monumento ad Inzaghi per la vittoria di domenica scorsa. La squadra l’ha ascoltato e meglio di così non poteva andare; tutti hanno creduto di poter conquistare la vittoria fino all’ultimo minuto e così è stato. Dal punto di vista tecnico e fisico, i biancocelesti hanno dimostrato di stare meglio della Juventus. Sul 2-2 c’è stata una grande reazione. Il risultato è giusto. Luis Alberto, a parer mio, è stato il migliore in campo. Ha fatto tutto quello che c’era da fare. Difendeva e attaccava in base alle occorrenze della squadra. Lo scorso anno aveva trovato poco spazio e potrebbe aver pagato qualcosa a livello d’integrazione; quest’anno è partito con il piede giusto. Inzaghi l’ha schierato perché il calciatore ha dimostrato di esserci sia fisicamente sia, soprattutto, mentalmente.”

CLAUDIO LOPEZ (ex centrocampista Lazio) a Lazio Style Radio: “Simone Inzaghi ha avuto il coraggio di inserire Murgia a gara in corsa domenica sera, ed è stato ripagato. Posso immaginare la gioia del giovane centrocampista, ha realizzato un gol che resterà nella storia. È un giocatore vero, è romano, in campo da tutto. Nonostante abbia 21 anni, ha già grande personalità, si è fatto trovare in area e con il piattone ha segnato facendomi emozionare, lo ammetto. Ancora complimenti al tecnico biancoceleste, che stimo molto, ha dimostrato ancora una volta tutte le sue competenze. Inzaghi ha studiato bene la finale di Supercoppa TIM mettendo in campo una formazione che ha dato filo da torcere alla Juventus. Lucas Leiva e Luis Alberto hanno fornito una prestazione maiuscola. Il brasiliano si è inserito perfettamente nel gruppo, è riuscito subito a farsi voler bene dai compagni. Incassato il 2-2 la squadra poteva crollare, e invece negli ultimi minuti ha dimostrato di voler ottenere la vittoria a tutti i costi. Ciò significa che il mister ha infuso in loro carattere e voglia di vincere. L’affondo di Lukaku non è da tutti: ha sprintato al meglio mettendo una perfetta palla nel cuore dell’area juventina. Milinkovic si è sacrificato, ha badato alla sostanza e non alla forma. Ha dei colpi di grande classe, gli piace agire dalla trequarti in su”.

GIACOMO PETRALITO (ag.Fifa) a Radio Incontro Olympia: “Boateng è stato sempre un giocatore di qualità e quantità. Lui ha avuto problemi fisici che dai quali eventualmente recuperando lo renderebbero forte e adatto a squadre come la Lazio. Non sono a conoscenza di voci inerenti ai biancocelesti. Certo se io fossi Boateng io verrei alla Lazio non andrei al Francoforte. Poi non conosco i suoi obiettivi personali. Boateng è totalmente diverso da Keita non sarebbe eventualmente il suo sostituto. In ogni caso la Lazio in Germania può operare bene grazie a Tare che conosce bene il mercato tedesco e parla bene la lingua. La Lazio è una buona squadra ma sul mercato puoi sempre migliorare. Dipende dal budget economico della società. La Lazio è una società seria in ogni caso che regola bene uscite ed entrate

FURIO FOCOLARI (giornalista) a Radio Radio – “I tifosi della Lazio devono giustamente avere entusiamso, ma la Lazio non è da quarto posto. La rosa non può reggere il doppio impegno con l’Europa League. La vittoria in Supercoppa non deve trarre in inganno. Keita? Ha sbagliato tutto, se avesse avuto delle ragioni prima, adesso è nel torto. Non capisco come possa averlo consigliato Calenda. Peccato per come è finita questa storia, andava risolta prima”.

ROBERTO RENGA (giornalista) a Radio Radio – “Keita adesso è dalla parte del torto, non capisco come possa pensare di avere ragione. Non è mobbing, questa volta è una scelta tecnica da parte della Lazio nel match di Supercoppa mentre la sua non lo è stata”.

FRANCO MELLI (giornalista) a Radio Radio – “Sto pensando a cosa sarebbe successo ad Inzaghi e Lotito se la Lazio avesse perso la Supercoppa… Ho avuto la possibilità di parlare con Diaconale, che non era a Roma, e nessuno credeva che fosse stato Inzaghi ad escludere Keita dai convocati”.

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