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LAZIO PRIMAVERA

La stella di Simone Palombi, giovane bomber con l’aquila sul petto

LAZIONEWS.EU – Passato, presente e futuro di Simone Palombi: i sogni di un attaccante nato e cresciuto nelle giovanili biancocelesti…

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LAZIONEWS.EU – La maglia della Lazio cucita addosso, come una seconda pelle. Si dice per molti, ma questa metafora sembra essere stata scritta apposta per Simone Palombi, attaccante della Primavera biancoceleste, negli ultimi anni serbatoio eccezionale di talenti e futuri campioni.

UNA CHIAMATA INASPETTATA – Domenica 25 gennaio 2015, squilla il telefono di Palombi: “Pronto chi è?”, “Ciao Simone, sono mister Pioli, sei convocato per martedì”. Martedì non c’è una partita qualunque, martedì c’è Milan-Lazio, quarti di finale di coppa Italia. Djordjevic ha appena fatto crac, ne avrà fino al termine della stagione, per Simone Palombi arriva l’occasione della vita: la prima convocazione tra i grandi, lui cresciuto in Curva Nord a sognare un giorno di poter vestire e difendere in campo i colori del cielo. Con il n. 54 sulle spalle il giovane si siede sull’elettrizzante panchina di San Siro, la scala del calcio, e senza mettere piede in campo si godrà la bella vittoria di Biglia e compagni sui rossoneri. Quella maglia, con il n.54, ora è appena in bella mostra nel ristorante di papà, a Tivoli, cittadina a nord-est della capitale che il 23 aprile di 19 anni fa lo ha visto nascere.

LA TRAFILA NELLE GIOVANILI – Simone è laziale nell’anima e fin da piccolo, per tirare i primi calci ad un pallone, sceglie il suo grande amore. Arriva alla Lazio a 10 anni e comincia la sua avventura dagli Esordienti. La strada è lunga e complicata, le selezioni sono tante, ma la sua determinazione lo porterà a scalare le categorie: Giovanissimi Provinciali, Giovanissimi Nazionali, Allievi Fascia B èlite e Allievi Nazionali, molte delle quali giocate sotto età rispetto agli altri compagni. L’esordio in Primavera avviene agosto il 24 agosto 2013, prima giornata di campionato dopo lo scudetto dell’anno precedente: c’è Lazio-Napoli. Simone non parte titolare, ma entra a metà ripresa e si presenta con una doppietta nel 5-1 dei biancocelesti: è nata una stella.

L’ESPLOSIONE – Simone si mette in mostra, sa essere un giocatore decisivo, ma fatica a trovare posto in pianta stabile nell’11 titolare. Poi a metà stagione mister Bollini sale in prima squadra a fare il secondo di Reja e Inzaghi prende in mano la Primavera: per Palombi è una manna dal cielo, con il mister piacentino solo l’anno precedente aveva realizzato 20 reti negli Allievi Nazionali. Comincerà a ritagliarsi il suo spazio importante e diventerà un giocatore fondamentale per questa squadra.

LA CONSACRAZIONE – La stagione 2014-15 sarà quella della definitiva consacrazione. Dotato di un incredibile fiuto del gol, l’attaccante di Tivoli secondo molti ricorda in tanti aspetti (con le dovute proporzioni) uno dei più grandi attaccanti della storia della Lazio, Beppe Signori. Le sue caratteristiche principali sono infatti la capacità di movimento in area di rigore, precisione sotto porta e ottima coordinazione, ma è il colpo di testa il piatto forte di casa Palombi. Qualità che hanno convinto mister Inzaghi a puntare forte su di lui e a prenderlo sotto la sua ala protettiva. Di lui, Palombi dirà: “E’ stato il primo che ha tirato fuori le mie potenzialità, mi ha dato fiducia. E’ un grande esempio e a noi attaccanti ci tiene d’occhio e ci dà consigli per far gol”. Con il mister piacentino, Palombi, da sempre prima punta, imparerà ad essere un giocatore duttile e tatticamente ancora più intelligente. Per sfruttare al meglio la fisicità di Tounkara infatti, Inzaghi lo sposta sull’esterno, formando così un trio formidabile che trascinerà la Lazio nella stagione 2014-15: Oikonomidis, Tounkara, Palombi. L’attacco con cui i biancocelesti conquisteranno Supercoppa Italiana e coppa Italia, nella storica finale dell’Olimpico contro la Roma.

UN SOGNO SFUMATO e UNO RAGGIUNTO – Le prestazioni con la Lazio Primavera gli valgono la chiamata della Nazionale Under19 di Alessandro Pane, con cui Palombi sigla due gol in tre presenze. L’esaltante stagione con la Lazio si chiude però con una delusione, ad un passo dallo scudetto perso ai calci di rigore nella finalissima contro il Torino. Un campionato che consacra Palombi tra le stelle emergenti del nostro calcio: 19 gol nel campionato Primavera, secondo miglior marcatore alle spalle dello spezino Sadiq, più un altro gol nella final eight e altri 3 in coppa Italia, per un totale di 23 perle stagionali, coronate dal primo contratto da professionista con i biancocelesti, a scadenza 2017. I sogni però, si sa, non svaniscono mai del tutto per chi ci crede e non molla mai e da laziale, Palombi lo sa bene. Così, quasi inaspettatamente, è lo stesso telefono di sempre a squillare ed è la stessa voce, calda, sicura e forte a parlare dall’altra parte: “Pronto sono mister Pioli, ci vieni ad Auronzo?”. Comincia così un’altra storia e un altro sogno: “Il trofeo più grande che ho raggiunto da quando sono alla Lazio” ha detto esaltato il giovane Palombi. Sotto le Tre Cime di Lavaredo si corre e si suda, ma è un’occasione da non perdere, soprattutto se l’obiettivo della tua vita è quello di fare l’attaccante della Lazio. Forza Simone, come vedi c’è sempre un altro sogno da raggiungere, Pioli ti osserva…

Giorgio Marota

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