Bollini difende Cataldi: "Bisogna avere pazienza, sarà protagonista con la Lazio"

Pubblicato 
domenica, 11/10/2015
Di
Redazione
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ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU - Una stagione d'esordio da applausi, ma riconfermarsi è sempre più difficile. Ne sa qualcosa Danilo Cataldi che nella Lazio sta faticando per trovare continuità di rendimento. "Forse ora ho più pressione perché ci si aspetta tanto da me" aveva dichiarato il centrocampista biancoceleste dopo Lazio-Frosinone, una presa di coscienza importante dopo le critiche piovute addosso al numero 32 biancoceleste. In Nazionale, invece, di fronte ai pari età, Cataldi sembra di un altro pianeta, come conferma la prestazione fornita contro la Slovacchia. La redazione di Lazionews.eu ha contattato Alberto Bollini, tecnico che lo ha allenato prima in Primavera e poi da vice di Edy Reja in Serie A, per capire meglio il momento che sta attraversando il giovane centrocampista laziale.

Mister, avrà sicuramente visto la partita di Cataldi in Under21. Come giudica la sua prova?

"Si e la sua prestazione non mi ha meravigliato. E' sicuramente frutto di una crescita continua".

Secondo lei avrebbe fatto bene al ragazzo un altro anno in prestito, magari ad una società di Serie A, dopo l'esperienza di Crotone?

"Molti ragazzi escono dalla Primavera e vanno in piazze ambiziose trovando poco spazio. Dipende sempre dalle caratteristiche del giocatore, dall'allenatore e dalla società. Io ritengo sempre fondamentale il passaggio tra Primavera e mondo dei grandi. Cataldi credo che abbia fatto il percorso giusto: rientrato alla Lazio non ha svolto un ruolo da comprimario, l'anno scorso è stato una grandissima sorpresa. Ha avuto una crescita molto veloce, frutto del lavoro fatto nel settore giovanile e di Pioli, che ha saputo valorizzare ancora di più quelle che sono le sue attitudini".

Piazze come quelle di Roma sono particolari. Non crede che ci sia un po' troppa pressione su Cataldi?

"Questo vale per Danilo come per tutti i giovani, bisogna crescere anche attraverso l'errore. Non è detto che un ragazzo che finisce il percorso del settore giovanile non possa avere dei momenti di difficoltà, è umano. Soprattutto a quell'età in un campionato come la Serie A che non permette errori. La critica, purtroppo, non guarda l'anagrafe e questo è un errore di cultura che si fa con troppa facilità. Bisogna avere pazienza, lasciarli maturare e se ogni tanto capita un momento di difficoltà bisogna lasciarli tranquilli. Poi aggiungiamoci anche che Roma è una piazza che pretende il risultato. Lui, essendo grande tifoso della Lazio, soffre di più perchè vorrebbe far bene per la squadra. Ma metto la mano sul fuoco sulle sue capacità. Un giovane di 21 anni, al secondo anno di Serie A, ci può stare che soffra un po'".

Cataldi ha le capacità per diventare il leader di questa squadra?

"Ha le caratteristiche, ma nei giovani non bisogna creare illusioni, sia nella gente che nel ragazzo. Le caratteristiche da leader sono innate, poi si possono sviluppare. Sicuramente diventerà un calciatore di alto livello, sicuramente potrà farlo da protagonista nella Lazio, ma bisogna essere cauti e non mettergli addosso troppo responsabilità. Questo non significa che non può diventarlo, ma che deve farlo senza fretta".

C'è qualcuno, nel settore giovanile della Lazio, che può ripercorrere le orme di Cataldi?

"Quello che ha fatto la Lazio in questi 5 anni è qualcosa di storico. Probabilmente la Primavera è un campionato che è un po'scaduto, la competitività non aiuta la crescita dei ragazzi. Detto questo, però, i biancocelesti ha giocatori importanti in prestito come Crecco, Filippini, Lombardi, Minala, Strakosha, Pollace, Rozzi. Proprio con quest'ultimo bisogna avere pazienza, aspettarlo perchè è un giocatore con capacità importanti. Per quanto riguarda la Primavera attuale Murgia e Palombi non fanno un campionato consono alle loro abilità, ma credo che loro due possano fare bene negli anni a venire. Un altro giocatore che è cresciuto moltissimo, insieme a Seck, è Oikonomidis. Infine una menzione particolare per Tounkara che deve solo trovare una dimensione di disciplina. La Lazio ha un patrimonio di giocatori importantissimi".

Matteo Vana

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