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CALORI: “I tifosi della LAZIO mi esaltano ancora per il mio gol. Che impatto DJORDJEVIC!”

NOTIZIE LAZIO – L’ex calciatore del Perugia Calori è tornato a parlare del gol che permise alla Lazio di vincere il suo secondo scudetto…

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NOTIZIE LAZIO – Non ha mai giocato con la maglia della LAZIO Alessandro CALORI ma è uno dei calciatori più amati dall’intero popolo biancoceleste. Il perché? Il 14 maggio del 2000, l’allora calciatore del PERUGIA segnò la rete della vittoria contro la JUVENTUS regalando alla società capitolina il secondo scudetto della propria storia. Oggi, durante la trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua” in onda sugli 88.100, l’ex calciatore è tornato a parlare di quegli istanti e del momento della truppa di PIOLI.

Alessandro lo sai che per molti laziali quello Scudetto del 2000 è anche un po’ tuo?

 “Me ne sono accorto. Ogni volta che incontro dei tifosi o dei giornalisti laziali mi esaltano come se avessi fatto parte di quella rosa (ride, ndr)”.

 Si è sempre parlato del 14 maggio e dei festeggiamenti del dopo, ma quasi mai si è chiesto a voi giocatori del Perugia come avete vissuto la viglia della partita. Se ricordi ci furono molte polemiche in quella settimana.

 “Sì, la settimana prima era stato annullato un gol regolare al Parma a Fabio Cannavaro a Torino contro la Juventus. Si era creato un clima di grande pressione. Sembrava che fosse una finale di Coppa dei Campioni. Noi eravamo già salvi e non avevamo nulla da perdere. Ricordo che fu molto importante Carlo Mazzone. Ci disse di entrare in campo e di onorare il calcio”.

 Come avete vissuto gli attimi tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo?

 “Venne giù un acquazzone inaudito. C’erano venti centimetri d’acqua negli spogliatoi. Sembrava di vivere un film. Ricordo che l’arbitro di quel giorno, Pierluigi Collina, ci fece capire che quella partita si sarebbe dovuta giocare per forza quel giorno. Aspettammo quindi la fine dell’acquazzone e disputammo il secondo tempo”.

 Veniamo al momento che ha cambiato la nostra storia. 5° minuto del secondo tempo. Arriva una palla al limite dell’area e tu la insacchi con un gran destro. Ci racconti cosa hai provato e cosa vedevi sul volto dei giocatori juventini?

 “Ho provato una grande gioia, ma non perchè mi rendevo conto che stavo decidendo l’assegnazione dello Scudetto. Semplicemente, da professionista, ero contento di aver fatto gol. I giocatori della Juventus, in un attimo, videro vanificato tutto quello che avevano fatto di buono durante l’anno. Il calcio è anche questo”.

 Senti Alessandro, venendo alla Lazio attuale, ti piace la squadra di Pioli?

 “Sì, mi piace molto. La cosa che mi ha più colpito è la voglia di imporre il proprio gioco in ogni partita. A questo poi aggiunge delle individualità importanti come Klose, Candreva e questo Djordjevic che mi ha impressionato per l’impatto che ha avuto con il calcio italiano”.

Da ex collega di reparto cosa pensi di De Vrij?

 “E’ un ottimo difensore. Certo, forse ha bisogno di maturare un po’. Finora non ha ancora dimostrato di essere un leader, come magari lo era Nesta negli anni in cui giocavo io. E’ comunque un ragazzo di grande valore”.

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