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Lazio, la fascia della discordia: cambiare tutto per non cambiare niente?

NEWS DEL GIORNO – Complici varie assenze, con l’Udinese i gradi di capitano sono tornati a Mauri, anche se Candreva era in campo…

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NEWS DEL GIORNO – E’ stata una delle questioni più calde dell’estate biancoceleste, ricca di colpi di scena e ripensamenti, e che non si è ancora conclusa. Parliamo della fascia di capitano della Lazio, finita ufficialmente sul braccio dell’argentino Lucas Biglia, ma che continua a saltare da un protagonista all’altro come una scheggia impazzita. Con l’addio di Ledesma e quello solo momentaneo di Mauri, durante la preparazione estiva Pioli ha dovuto prendere questa importante decisione, assegnando i gradi di capitano al centrocampista argentino, ma scontentando diversi altri calciatori, bramosi di caricarsi la squadra sulle spalle. Il tecnico emiliano ha tentato più volte di fissare rigidamente le gerarchie, ma giunti alla terza giornata di campionato si è aggiunto un nuovo protagonista a rianimare la telenovela: il ‘vecchio’ capitano, Stefano Mauri, (complici le assenze di Klose e Biglia) al debutto è tornato immediatamente a recitare il ruolo da condottiero.

CAOS AURONZO – Per tutta la prima parte di preparazione si è tentato di capire chi sarebbe stato il capitano per la stagione a venire, con addetti ai lavori e tifosi ansiosi di cogliere qualche indizio già a partire dal ritiro di Auronzo. Così, con il rinnovo fino al 2020, alle battute iniziali Radu sembrava un candidato forte. Il romeno, secondo alcune indiscrezioni circolate, avrebbe acconsentito (a denti stretti) a cedere la carica a Candreva, ma Pioli non è sembrato della stessa idea. All’ombra delle Tre cime di Lavaredo, l’arrivo dei Nazionali non ha aiutato a sciogliere il dubbio: nelle varie amichevoli la fascia è finita spesso al braccio di Klose, passando anche per Marchetti e Konko, con Candreva pronto ad indossarla, ma sempre in seconda battuta. Terminato il ritiro via alle prime amichevoli internazionali: contro il Mainz la vetrina tocca a Klose, eroe in patria, mentre con l’Anderlecht fascia a Lulic. L’esterno romano, per ammissione del suo agente, è rimasto molto deluso dalla vicenda, tanto da pensare alla possibilità di rinunciare anche al ruolo di vice.

GERARCHIE MOBILI? – Messa da parte la scelta per anzianità in rosa (Radu, Klose e Lulic i più vecchi), Pioli ha scelto Biglia, riconoscendo all’argentino la totale centralità all’interno del suo sistema di gioco e provando allo stesso tempo a scacciare le voci di mercato che lo hanno visto protagonista per l’intera estate. Alla prima uscita ufficiale, la Supercoppa contro la Juve, fascia regolarmente all’argentino, così come nell’andata contro il Leverkusen e alla prima di campionato col Bologna. Nel match contro i felsinei l’argentino si fa male (prognosi di circa 1 mese), e Klose è già out, così nell’importantissima gara di ritorno del preliminare di Champions a presentarsi in conferenza al fianco di Pioli è proprio Candreva, che ha chiosato: “La questione capitano è chiusa“, scendendo in campo il giorno successivo con la fascia al braccio, riproposta anche con il Chievo. A questo punto le gerarchie sembravano definite: Biglia, Klose, e poi Candreva. Nel frattempo, Mauri torna in squadra e scalda i motori, mettendo nel mirino un nuovo debutto in biancoceleste. Alla prima occasione Pioli cambia modulo e lo spedisce in campo e, sorpresa, è proprio lui il capitano, nonostante la contemporanea presenza del numero 87. Ora, con il prossimo rientro di Biglia la palla passa di nuovo a Pioli: confermare il fulcro del gioco Biglia o riaffidarsi a Mauri, collante indispensabile nello spogliatoio? Un solo dato è certo: il momento è ancora delicato e serve ulteriore chiarezza, finora solo apparente.

Gian Marco Torre

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