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Hallfredsson vs Parolo: la battaglia del Bentegodi si combatte a centrocampo

HELLAS VERONA-LAZIO, IL FACCIA A FACCIA – Gli scaligeri per la prima vittoria in campionato, i biancocelesti la continuità…

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Pubblicato il 25/09

IL FACCIA A FACCIA – Verona-Lazio, match valido per la 6° giornata di Serie A è già un crocevia per le due formazioni: l’Hellas per un successo che manca dal 17 maggio scorso, la Lazio per uscire definitivamente da una crisi ha spento sogni ed entusiasmi di inizio stagione. Tanti duelli nella sfida del Bentegodi, su tutti quello tra Emil Hallfredsson e Marco Parolo, centrocampisti tutto cuore e dinamismo.

UN ISLANDESE A VERONA – Halfreddson nasce a Hafnarfjördur, città islandese a pochi chilometri da Reykjavík, la capitale, ma mette le sue radici a Verona, dove l’Hellas dal 2010 lo accoglie come un figlio e non lo lascia più andar via. L’islandese è giocatore vero: le giovanili in patria, nella sua città natale, poi il passaggio nell’Academy del Tottenham. In Inghilterra però non esordisce mai in Premier e torna nel suo “Nord”, al Malmo, il club svedese più vincente. Lì brilla totalizzando 19 presenze e 5 reti, così gli inglesi se lo riprendono, ma per venderlo di nuovo, stavolta in Norvegia, al Lyn Oslo. Nei Fiordi però fa giusto in tempo a posare le valigie e ripartire: chiama l’Italia, sponda Reggina, in Serie A. La stoffa del predestinato si nota subito, anche se ci mette 1 anno e mezzo a segnare il primo gol. Hallfredsson attende il momento giusto e buca sua maestà Gigi Buffon in un Reggina-Juventus 2-2, poi al termine della 2° stagione in Calabria saluta tutti e si reinventa in Lega Pro, a Verona. Lì comincia una storia d’amore che travalica i confini delle categorie, in una escalation fino alla Serie A, conquistata nel 2013. Ad oggi l’islandese, leader di una Nazionale ad un passo dai prossimi europei di calcio, conta 180 presenze e 17 gol in gialloblù e domenica è pronto a tornare in campo dopo l’infortunio. L’obiettivo? Già dichiarato, esserci per la battaglia del Bentegodi contro la Lazio. Lo aspetta già Marco Parolo.

STAKANOVISTA BIANCOCELSTE – “Dobbiamo ripartire uniti e non mollare mai”. Parola di Marco Parolo, che al di là del gioco di parole (di nuovo) è uno dei leader dello spogliatoio laziale, anche nella comunicazione. In campo è il fido scudiero di Pioli: il tecnico lo chiama, ci parla, si confronta con lui, lo rende ambasciatore dei suoi messaggi alla squadra. Una leadership che nasce nella passata stagione, conquistata a suon di corse e fatiche, recuperi e inserimenti. L’anno d’oro biancoceleste coincide con la sua miglior stagione in carriera: 10 gol e 34 presenze, il più utilizzato insieme a Miro Klose, che da attaccante di reti ne ha messe a segno 13. Nessuno però, in termini di minutaggio ha fatto meglio: 3.564 minuti tra campionato e coppa e il ruolo di insostituibile del gruppo, condito dal personalissimo record di 100 contrasti effettuati nell’ultima Serie A. Lo stakanovista biancoceleste di gavetta ne ha fatta tanta: Como, Pistoiese, Foligno, Hellas, Cesena e Parma. Fino alla Lazio e alla Champions League sfuggita sul più bello dopo una stagione esaltante. Roma è ormai è casa sua, terra dove mettere radici e chiudere una carriera esplosa a Cesena in B, dopo l’ottima annata a Verona in Lega Pro, proprio con l’Hellas che domenica troverà da avversario. Il Parma lo ha reso grande, la Lazio lo ha confermato tra i migliori e il posto fisso in Nazionale ne è la dimostrazione.

IL CONFRONTO – Hallfredsson e Parolo si sono solamente sfiorati: uno andava via da Verona (Parolo), l’altro arrivava. Mai compagni in campo, sempre avversari, ma con il rispetto che contraddistingue due giocatori corretti e leali. L’islandese è un mancino duttile e molto tecnico, in grado di abbinare però anche un gran fisico e un tiro molto potente, l’italiano non disdegna l’impostazione, ma predilige giocare in verticale, conciliando tanta sostanza e inserimenti vincenti in zona d’attacco. Due gran faticatori e lottatori, che si daranno battaglia incrociandosi nella zona nevralgica del campo. Il Verona per centrare la prima vittoria in campionato, la Lazio per dare continuità di risultati e vincere finalmente in trasferta: al Bentegodi vince chi lotta.

Giorgio Marota
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