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De Martino: “Creiamo un clima positivo intorno alla squadra, siamo dilaniati all’interno…”

La parole del responsabile delle comunicazione biancoceleste dopo la vittoria contro il Verona…

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NOTIZIE LAZIOIl responsabile della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per parlare del momento che sta vivendo la Lazio. Da un inizio di stagione negativo alla ripresa, passando per l’importante vittoria di Verona e gli obiettivi di una società che vuole crescere su tutti i fronti.

LA VITTORIA A VERONA – Un successo importante per tanti motivi. La Lazio vince in rimonta anche se stava comandando il gioco per tutta la gara. I dati sono schiaccianti per possesso palla. Poi avremmo dovuto andare in vantaggio già dal primo tempo, perché Gentiletti subisce fallo piuttosto che commetterlo. Anche su Felipe Anderson poteva esserci un rigore che ho visto dare tante volte in altri campi. Il commento post gara di Mandorlini poi è sembrato molto simile a quello di Gasperini. Ha contestato il rigore che però era assolutamente solare. Non capisco davvero la lettura delle gare di alcuni allenatori. Abbiamo vinto in un campo ostico dove non portavamo a casa i tre punti da tanti anni. Al Verona mancavano giocatori importanti ma non c’è neanche il bisogno di sottolinerare le assenze della Lazio”.

SULLA ROSA – “Questa squadra è stata costruita in questa stagione con tanti giovani e giocatori esperti. Siamo a Roma e ovviamente come in tutte le grani piazze devi portare sempre i risultati. Ma siamo lì. È un campionato strano dove può succedere di tutto. Battute d’arresto però come quelle contro il Chievo e di Napoli non devono però assolutamente ripetersi per nessun motivo al mondo. Credo che questa squadra possa fare davvero bene. Eravamo tutti avvelenati dopo quelle clamorose debacle. A noi storicamente capitano questi crolli improvvisi. Ripenso a Siena ad esempio, dove per più di una volta sembrava di giocare al Camp Nou. Comprendo la rabbia della gente della scorsa settimana, sommata poi alla precedente sconfitta contro il Chievo. Ha ragione Keita nel dire che non siamo né dei fenomi né dei brocchi. Dobbiamo continuare su questa strada. La gara di giovedì poi merita di essere disputata con concentrazione massima”.

SUL MOMENTO DELLA LAZIO – “Non ho mai visto un problema legato allo spogliatoio. Black-out di quel tipo però non dovevano succedere. Per questo motivo la scelta di chiudersi in ritiro, anche alla luce di un precampionato difficile in virtù degli impegni di Supercoppa e del preliminare”. E sulla questione ambientale sottolinea: “Contesto un ambiente in generale che non aiuta a raggiungere i risultati. Con ‘ambiente’ intendo tutto, né esclusivamente la tifoseria né la parte mediatica. Intorno alla Lazio ha sempre un ruotato un sistema discutibile per problematiche che si sono sempre ripresentate in passato. Un clima positivo in questo senso non può che aiutare la squadra.Ovviamente al termine di una gara con esito negativo è giusto attendersi il disappunto della gente. Ma l’andamento sinusoidale nelle presenze allo stadio sicuramente non aiuta. Qualche punto in più ci verrà dato inevitabilmente dalla spinta della gente sugli spalti”.

LA COMUNICAZIONE BIANCOCELESTE – Altra questione affrontata è quella relativa alla visibilità data alla Lazio: “Se un quotidiano fa certe scelte c’è sempre un motivo. Chi prende delle decisioni in questi casi è sempre una persona con le sue passioni, idee e simpatie che deve evidentemente tenere in considerazione opportunità commerciali e di vendita. Quando ti accorgi che combattere questioni di questo tipo non porta a risultati evidenti uno ne prende atto. Io non posso buttare giù le porte di una redazione perché parlano male o poco della Lazio. Bisogna sforzarsi di capire cosa c’è dietro. Noi dobbiamo rimanere all’interno di certe regole. Quando si osteggia una squadra e le sue componenti solo perché dietro c’è il presidente Lotito allora dobbiamo chiederci che tipo di informazione abbiamo sotto gli occhi”. Sky ad esempio ci dà il 20% di spazio perché non siamo secondo loro una squadra che merita la visibilità di Roma e Juventus che sono al 90%. Abbiamo una Tv e una Radio, oltre ad una struttura importante che si muove per i colori biancocelesti. Siamo presi a modello da tante realtà a livello di comunicazione, ma prima di stringere accordi importanti voglio accertarmi che chi mi dà la mano ‘non abbia nell’altra un coltello’. Il messaggio è chiaro: Se non sistemiamo ciò che c’è all’interno come possiamo pretendere di essere forti contro gli altri a livello nazionale? Siamo dilaniati all’interno. In certe realtà radiofoniche locali sento a volte ex giocatori del passato chiedere le dimissioni del Direttore Sportivo e che De Martino è stato preso per strada. Così non potremo mai essere forti a livello editoriale”.

LE CRITICHE ALLA SOCIETA’ – “Sento spesso dire che se le cose vanno bene è merito di Pioli, se le cose vanno male allora è colpa della società. Se siamo arrivati terzi è merito del mister, dei giocatori, della dirigenza e di tutte le componenti della società. Pioli non ha la bacchetta magica. È il gruppo e tutto ciò che ruota intorno a determinare la buona riuscita dei risultati. Se tolgo 5 o 6 giocatori determinanti a Inter, Juve e Roma che ne rappresentano l’ossatura, possono perdere anche contro una squadra di Lega Pro. Formello è un bunker? Mai come in questi anni abbiamo aperto le porte del centro sportivo per i tifosi e per iniziative commerciali. Garcia al Corriere dello Sport e Pioli no? In ambito nazionale spesso ti dicono “o mi dai quello o niente, perché gli altri non mi interessano”. La Lazio non è un supermercato, siamo la società che dà più contenuti mediatici all’esterno. Non mi sta bene che passi questo tipo di messaggio”.

L’UNIONE FA LA FORZA –Sono convinto però che questa sia una squadra che se resta unita può competere con chiunque. Abbiamo perso tanti punti per un clima negativo attorno alla squadra e alla società. L’anno scorso un solo punto ha fatto la differenza, figuriamoci cinque, che secondo me è il contributo che un ambiente sereno può dare alla squadra”.

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