La Nazionale dà, la Lazio toglie? Da Candreva a Cataldi, crisi e rinascita

Pubblicato 
lunedì, 16/11/2015
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

Pubblicato il 15/11 alle 11.10

LAZIONEWS.EU - E' una Lazio spenta, che non gira e non vince. Le debacle con Atalanta e Milan solo il presagio della disfatta nel derby. Pioli è in confusione, i risultati sembrano non arrivare più, la squadra biancoceleste è demotivata: "Non c'è gioco, non ci sono idee", bisbigliava Candreva a Radu in panchina dopo la sostituzione con i rossoneri di Mihajlovic. Un po' la fotografia del momento. Giocatori senza mordente e fuori forma, si vocifera, ma poi arriva la chiamata della nazionale. E in campo con le proprie rappresentative quegli stessi biancocelesti affatto decisivi in questo inizio di stagione sembrano assolutamente rinati.

CANDREVA D'ITALIA - Quel ragazzo con la maglia azzurra numero 6 è bravo, gli bastano appena tre minuti per portare in vantaggio l'Italia nell'amichevole con il Belgio. Corre come se il campo non dovesse finire mai, Pellé cicca e Candreva non sbaglia di mancino sotto porta. E neanche si accontenta, supera l'ex compagno Cavanda sfrecciando sulla sinistra - perché per il ct Conte gioca anche sulla sua fascia non preferita - al suo tiro nega il gol soltanto un miracolo di Mignolet. A fine partita comunque il centrocampista biancoceleste, che quest'anno con la Lazio ha collezionato una rete e due assist - risulta uno dei migliori e più in forma tra gli azzurri. Nonostante la sconfitta per 3-1 in favore del Belgio: "Abbiamo fatto una grande partita, due gol di scarto sono eccessivi. Ora vinciamo con la Romania", ha detto. Ormai è un leader per la nazionale italiana, va a braccetto con Parolo. Infortunio alle spalle, irrinunciabile anche lui per il tecnico ex Juventus, sessanta minuti in campo con personalità.

GIOVANI CON ESPERIENZA - Una delle accuse principali mosse alla Lazio è un calciomercato incentrato sulla linea verde che paga la colpa dell'inesperienza. Ma quegli stessi giovani che ad oggi poco riescono a incidere su una stagione altalenante, con la maglia delle nazionali minori mostrano tutt'altra sicurezza. In scena Serbia-Italia Under 21, sul rettangolo verde Milinkovic-Savic e Cataldi, finisce 1-1 ma è show dei due biancocelesti. Apre le danze il serbo con un gran gol, praticamente un tiro-cross dal fondo, pareggia poi i conti il romano con un destro potente e preciso dal limite. Esulta come fosse una liberazione Danilo, simula un paio di occhiali sul volto come a dire: "Vedete cosa so fare?". Ha voglia di trasformare la rabbia in risultati positivi l'ex Primavera, convincere Pioli - che l'ha sempre coccolato e apprezzato - a concedergli nuove chance. Con la Lazio non ha ancora trovato il gol, per gli azzurrini di Di Biagio è una colonna portante: "Questo gol mi dà tanta fiducia, lo cercavo da tempo sia con la Lazio che con la maglia azzurra. Spero che questa rete posso servirmi per sbloccarmi e fare ancora meglio". Un nuovo inizio, a braccetto con Sergej, a fine partita si sono scambiati maglie e talento: "La Lazio sui giovani ci vede bene, sa su chi puntare". Ed entrambi vogliono smettere di nasconderlo, come anche Kishna con l'Olanda under 21: un assist da urlo col tacco a servire il gol decisivo e poi - appena qualche minuto dopo - la rete sfiorata con un bel tiro a giro da fuori area. La cura nazionale fa bene a tutti, ma ora la Lazio spera che abbia qualche effetto benefico anche in biancoceleste.

Giorgia Baldinacci

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