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Fascetti: “Lazio, credi nell’Europa. Stagione deludente? Colpa di tutti”

NOTIZIE LAZIO – L’ex tecnico: “I giocatori sono pagati per fare il loro lavoro fino in fondo…”

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NOTIZIE LAZIO – E’ tornato a parlare lo storico allenatore della Lazio del -9, Eugenio Fascetti. Il mister è intervenuto alla trasmissione radiofonica I Laziali Sono Qua, sulle frequenze 88.100 FM di Elleradio. Queste le sue dichiarazioni:

Sull’Europa League: “I giocatori sono pagati per fare il loro lavoro e quindi devono dare tutto fino alla fine anche in campionato. Non si può mollare nulla, mancano tante partite. Le qualità per arrivare in finale ci sono, ma molte squadre forti sono ancora in corsa. Bisogna dare il massimo, giocandosi il tutto per tutto con la mente libera e senza paura, senza farsi condizionare dal contorno”.

Sulla stagione: “Nessuno ha reso al massimo, tutti sono stati al di sotto delle aspettative. La colpa è di tutti, nessuno può essere esente da colpe logicamente. Sicuramente a livello europeo la Lazio non ha ancora incontrato grandi compagini, mentre in campionato ogni partita è difficile. Basti pensare alla gara contro il Sassuolo. Inoltre in Europa le squadre ti lasciano più spazio per giocare”.

Il suo pensiero su Pioli: “Considero Pioli un ottimo allenatore. Roma è una città difficile e particolare, per allenare qui ci vuole grande carattere. Fino alla fine della scorsa stagione ha fatto molto bene, quest’anno è un’annata difficile. Ci sono annate che nascono in maniera negativa ed è difficile riaddrizzarle. Probabilmente non sa nemmeno lui il perchè di questa stagione storta. Sarà poi la società a decidere se proseguire con lui”.

Sull’attacco in crisi: “L’allenatore ha il polso della situazione durante la settimana. Sicuramente il rendimento degli attaccanti è molto al di sotto delle aspettative, a partire da Felipe Anderson e proseguendo con Klose, che comunque dà sempre il massimo”.

Su Cataldi: “Già a Crotone Cataldi aveva fatto molto bene, lo scorso anno si è confermato. Quest’anno è una stagione di assestamento. Devi credere in questi giovani, li devi far giocare sempre. Un giovane alterna prestazioni buone ad altre meno buone, ma hanno bisogno di fiducia. Impara solamente giocando e non rimanendo in panchina. Se si vuole rilanciare il calcio italiano bisogna puntare forte su di loro”.

Sui ricordi di quella magica Lazio del -9: “Il primo pensiero va a quel gruppo fantastico di giocatori. Si era creato un blocco fantastico, senza il quale non si sarebbe riuscito a fare nulla di quello che siamo riusciti a fare. Ho avuto un grande equipaggio. Ho sempre lavorato meglio sotto pressione, molte volte se non c’era bagarre la creavo io (ride, ndr)”.

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