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PARMA. La procura FIGC chiede 4 anni di squalifica a Calaiò, la società emiliana rischia la Serie A

CASO PARMA PROCURA FIGC – I problemi in casa Parma sembrano non finire mai: dopo il fallimento del 2015 e la dura risalita dalla Serie D sino al massimo campionato…

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CASO PARMA PROCURA FIGC – I problemi in casa Parma sembrano non finire mai: dopo il fallimento del 2015 e la dura risalita dalla Serie D sino al massimo campionato, la società emiliana rischia una nuova e clamorosa caduta. Questa mattina a Roma ha preso il via il processo nei confronti del Parma Calcio e del giocatore Emanuele Calaiò: diverse sono le accuse mosse dal Tribunale nazionale della FIGC, presieduto da Mario Antonio Scino. L’attaccante è accusato di tentato illecito sportivo per alcuni messaggi spediti via whatsapp all’ex compagno di squadra Filippo De Col prima dell’incontro del 19 maggio scorso tra Spezia e Parma. Il club emiliano, invece, risponde per responsabilità oggettiva.

I RISCHI – Come riporta la ‘Gazzetta dello Sport’, la società emiliana rischia una penalizzazione che potrebbe fare sfumare la promozione in Serie A. La Procura federale ha infatti chiesto 4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda per Emanuele Calaiò, due punti di penalizzazione per il Parma nel campionato 2017-18 o, qualora il Tribunale decidesse di applicare la sanzione al prossimo campionato, sei punti. Se dovesse essere confermata la prima opzione, al Parma verrebbero sottratti due punti nello scorso campionato e quindi salterebbe la promozione: gli emiliani tornerebbero in Serie B e a salire sarebbe il Palermo, sconfitto nella Finale Playoff dal Frosinone. Queste le ipotesi che potrebbero diventare realtà tra qualche giorno: la sentenza dovrebbe arrivare tra questo fine settimana e i primi giorni della prossima.

M.B.

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