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Juve-Lazio, la rivincita dei “finti” secondi

Marchetti e Buffon sono pronti a sedersi in panchina per una sera: mercoledì tocca ai loro compagni…

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LAZIONEWS.EU“Non siamo trattati come qualsiasi giocatore”: parola di un mostro sacro come Iker Casillas nel tentare di descrivere il ruolo del portiere. Eppure questa figura è tanto bistrattata quanto fondamentale: un estremo difensore di dieci compagni, un eroe che mette a repentaglio la propria incolumità ergendosi a difesa della squadra pur di mantenere la propria porta inviolata. Non a caso è un ruolo che richiede particolari abilità, non solo fisiche o tecniche, ma anche e soprattutto mentali: molto spesso la forza di un portiere la si calcola sulla base della sua personalità e sulla capacità di infondere sicurezza a tutto il resto della squadra. Ecco perché non è poi così errato paragonare un ottimo portiere ad una punta da 10/15 gol: la capacità di incidere all’interno di una stagione non si discosta di molto.

DUE NUMERI UNO – Per competere ad alti livelli è diventato sempre più importante, se non imprescindibile, avere a disposizione una coppia di portieri affidabili, praticamente due “numeri 1” in grado di alternarsi senza che la squadra ne risenta troppo. Sotto questo punto di vista Juventus e Lazio possono dormire sonno tranquilli: alle spalle di Buffon e Marchetti ci sono, infatti, l’esperto Marco Storari e il rampante Etrit Berisha. Due “filosofie di secondo” diverse, da una parte un portiere navigato con tanti anni di esperienza e gavetta alle spalle, dall’altra un ragazzone in rampa di lancio che farebbe il titolare in qualsiasi altro club; ma risultati sono gli stessi: stessa affidabilità e tecnici che si sentono con le spalle coperte in caso di assenza del titolare designato. 

SECONDI ALLA RIBALTAStorari e Berisha sono sinonimo di garanzia ed ora sono pronti a riscattare i crediti che vantano verso i rispettivi allenatori: la loro ricompensa sarà la finale di Coppa Italia, una gara che si sono sudati fino all’ultimo, conquistandola a suon di parate. Allegri lo ha già annunciato da diversi giorni, Pioli non ne ha avuto bisogno: il portiere di coppa è Etrit, pochi dubbi. All’Olimpico andrà quindi in scena la “rivincita dei secondi”, un duello all’ultimo sangue tra chi ha dovuto trascorrere buona parte della stagione in panchina, sempre pronto a subentrare in caso di necessità, in barba a chi ha il privilegio di potersi riscaldare per una decina di minuti. Ma stavolta la storia è diversa: per novanta minuti le luci della ribalta saranno tutte per loro.

Daniele Gargiulo 

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