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Alla ricerca del ‘Tata’ perduto

LAZIONEWS.EU – Le batterie di Alvaro GONZALEZ sono scariche. PETKOVIC attende con ansia il ritorno del suo motorino sperando che abbia ancora energie da regalare a questa squadra…

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GONZALEZ alvaro e Petkovic

LAZIONEWS.EU “Una vita da mediano, a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni. Questo l’attacco di una famosissima canzone di quattordici anni fa, nel 1999, quando Alvaro GONZALEZ aveva solo 15 anni e metteva in mostra le sue qualità nelle giovanili del Defensor Sporting di Montevideo, la sua città natale. Una descrizione, quella di Ligabue, che combacia alla perfezione: col sudore della fronte a la forza dell’abnegazione El Tata si è conquistato la LAZIO. O almeno lo aveva fatto fin qui…

C’E’ UNA PERDITA NEI POLMONI?“Una vita da mediano con dei compiti precisi, a coprire certe zone, a giocare generosi lì nel mezzo, finchè ce n’hai…”. Ed è proprio qui il punto: GONZALEZ ha esaurito la benzina? Sbarcato a Roma nell’estate del 2010, il centrocampista uruguagio non ha impiegato molto tempo a convincere REJA delle sue doti: mediano, esterno alto ma anche basso all’occorrenza, metteva i suoi polmoni a disposizione della squadra. Un moto perpetuo che andava a dar fastidio a chiunque gravitasse dalle sue parti, uno di quei giocatori che non ruba immediatamente l’occhio ma del quale ti rendi conto di quanto è importante nel momento in cui non è presente sul rettangolo verde. E anche con PETKOVIC in panchina, GONZALEZ ha subito rivestito un ruolo da protagonista: era diventato l’ago della bilancia del suo calibratissimo 4-1-4-1, un modulo che non poteva prescindere da un mediano, da un giocatore che facesse la cosiddetta “legna” nel reparto nevralgico del campo, in poche parole non poteva prescindere da lui. Con la sua protezione HERNANES era libero di spaziare ed inventare dalla trequarti in su, ma anche CANDREVA godeva dei benefici di copertura garantiti da El Tata. Proprio lui, “re del lavoro oscuro”, stava vivendo una stagione da protagonista, poi il declino: una fastidiossima fascite plantare lo ha debilitato nella seconda parte di stagione e la Confederations Cup gli ha dato il definitivo colpo di grazia.

BATTERIA SCARICA – Parte così la nuova stagione di GONZALEZ: un problema pregresso non completamente risolto ed appena un mese di tempo per cercare di ricaricare le batterie. Il giocatore salta per intero la preparazione di Auronzo, si presenta a Fiuggi appesantito e, complici anche i continui voli transoceanici per rispondere alle chiamate della ‘Celeste’, nel corso della prime giornate non riesce a trovare una condizione ottimale. Che poi è tutto per chi fa del dinamismo e dello spirito di sacrifico le proprie virtù. La differenza in campo si nota subito: El Tata non morde le caviglie, non si affanna da una parte all’altra del campo per recuperare la sfera, non è più lui. Scende di ritmo e cala tutta la squadra: non è una caso se il centrocampo della LAZIO è uno dei reparti più criticati di questo inizio stagione. Il fondo è stato toccato nell’ultima gara contro il GENOA: c’è voluta la sostituzione al quindicesimo del secondo tempo per rendersi conto che GONZALEZ era in campo. Questo non è il vero ‘Tata’: lui lo sa, così lo sa PETKOVIC e lo sanno i tifosi...“Una vita da mediano, da uno che si brucia presto, perché quando hai dato troppo devi andare e fare posto…”, concludeva il noto cantautore, ora la domanda è: a 29 anni le pile di GONZALEZ si sono scaricate del tutto?

Daniele Gargiulo

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