AVVERSARIA, il Torino vuole l'Europa e in trasferta non ha mai perso: da Belotti a Iago, tutte le armi di Mazzarri

Pubblicato 
venerdì, 28/12/2018
Di
Redazione Lazionews.eu
Tempo di lettura: 4 minuti

AVVERSARIA LAZIO TORINO - La Lazio vuole chiudere con una vittoria un anno che l'ha vista protagonista di troppi sali e scendi. L'ultima partita del 2018 coincide anche con la fine del girone di andata che i biancocelesti concluderanno sabato 29 dicembre all'Olimpico. L'avversaria di turno è il Torino di Walter Mazzarri, formazione che vive un ottimo momento di forma e che già lo scorso anno seppe far male all'undici di Inzaghi. Complice una direzione di gara disastrosa del sig. Giacomelli, i granata s'imposero per 3 a 1 con l'atteso ex, Immobile, espulso sul finire del primo tempo. L'unico gol laziale lo mise a segno Luis Alberto, uomo del momento in terra capitolina. Vero e proprio trascinatore nelle ultime due vittorie dei biancocelesti, a Formello si augurano che il detto "non c'è due senza tre" possa essere di buon auspicio. Ma il Toro ha ambizioni europee e venderà cara la pelle.

GLI ULTIMI RISULTATI - Al giro di boa del campionato il Torino non ha mai perso in trasferta. Lo score granata recita infatti 7 pareggi e 2 vittorie che l'annoverano come quinta migliore squadra in Serie A nei match giocati fuori casa. 13 dei 26 punti raccolti sono arrivati proprio lontano dalle mura amiche e tra essi vi sono anche alcuni risultati preziosi. La squadra di Mazzarri ha infatti fermato sul segno X sia Inter (2-2) che Milan (0-0) a San Siro mentre i due successi sono arrivati contro Chievo (0-1) e Sampdoria (1-4). Questi traguardi sono stati raggiunti anche grazie ad una difesa pressoché invalicabile: dietro la Juventus (6), quella del Toro è la retroguardia meno battuta in trasferta con appena 7 reti subite. Attualmente ottava in classifica, la società granata, con un successo, si porterebbe a -2 dalla Lazio quarta. Un piccolo miracolo di Natale.

L'ALLENATORE - Walter Mazzarri è un ex calciatore, di ruolo centrocampista. Nato a San Vincenzo (Livorno) nel 1961, ha esordito in Serie A nel 1982, con la maglia del Cagliari. Gli anni più importanti della sua carriera li ha vissuti ad Empoli dove, tra l’83 e l’88, ha collezionato 91 presenze e 4 gol conquistando anche una promozione nella massima serie. Cresciuto sotto la guida di Renzo Ulivieri nel Bologna, Mazzarri ricopre per la prima volta il ruolo di allenatore al Livorno nella stagione 2003-04, ottenendo subito una promozione in Serie A. La categoria la vive però alla guida della Reggina, squadra con la quale viene conosciuto ed apprezzato dal mondo del calcio: nei tre anni passati in Calabria, Mazzarri ottiene altrettante salvezze di cui una miracolosa, arrivata nonostante 15 punti di penalizzazione. Nel 2007 passa alla Sampdoria e con i blucerchiati perde la Finale di Coppa Italia proprio contro la Lazio, ai rigori, ma la delusione viene assorbita dalla chiamata del Napoli. Il tecnico toscano vive sotto al Vesuvio gli anni più importanti della sua carriera, almeno sino ad oggi: dal 2009 al 2013, Mazzarri ottiene il record di risultati utili consecutivi del club (15), il record di punti in Serie A del Napoli e la qualificazione alla Champions League. Nel 2012 conquista il suo primo trofeo battendo la Juventus per 2 a 0 nella finale di Coppa Italia, competizione che agli ‘azzurri’ non vincevano da 25 anni. Al termine di una stagione conclusa con il record di punti e un secondo posto in classifica, Mazzarri lascia la panchina del Napoli per sedersi su quella dell’Inter. Dopo un primo anno concluso al quinto posto, nella stagione successiva viene esonerato per gli scarsi risultati della squadra e nel maggio 2016 si accorda con il Watford per la sua prima esperienza in un club straniero. In Inghilterra riesce a conquistare una salvezza ma poi viene sollevato dall’incarico per delle divergenze con la società: da gennaio è l’allenatore del Torino.

I GIOCATORI CHIAVE - Punta di diamante dello scacchiere torinese è sempre il "Gallo" Belotti. Nonostante sia ancora alla ricerca di una sufficiente continuità, il capitano granata è il capocannoniere della squadra con 6 gol realizzati in 17 partite. Partner di fiducia lì davanti è Iago Falque, giocatore sempre pericoloso in velocità e già arrivato a 3 reti stagionali. Il Torino però, oltre a un pacchetto di giovani interessanti tra i quali Edera e Berenguer, ha a disposizione anche calciatori spesso accostati alla Lazio e ai quali il ds Tare guarda ancora oggi con attenzione. Volendone citare uno per reparto, in difesa c'è Izzo, diffidato ma sicuro titolare all'Olimpico. A centrocampo ecco Baselli, talento che proverà, con le sue giocate, a mandare in porta Simone Zaza, attaccante spesso menzionato come valida alternativa ad Immobile ma poi approdato sotto la Mole. Infine occhio alle scorribande sulla destra dell’ex De Silvestri, a segno nell'ultimo turno di campionato contro l'Empoli.

COME SCENDERANNO IN CAMPO - Walter Mazzarri ha scelto il 3-4-3 come schema di gioco per il suo Torino. Il tecnico potrebbe apportare alcune modifiche al suo undici titolare, visto che la sua squadra, come la Lazio, affronterà la terza partita nel giro di sette giorni. Il primo dubbio riguarda il portiere: Sirigu è infortunato e Ichazo è uscito malconcio dopo il match contro l'Empoli. Qualora non dovessero recuperare all'Olimpico sarà Rosati a difendere i pali granata. Davanti a lui Izzo, NKolou e Moretti formeranno il terzetto arretrato con De Silvestri e Aina sulle fasce. A centrocampo Rincon sarà affiancato da uno tra Baselli e Meité mentre in avanti c'è bagarre. Belotti e Iago Falque dovrebbero partire dal primo minuto mentre Zaza potrebbe rifiatare: al suo posto pronto Berenguer.

PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3): 25 Rosati; 5 Izzo, 33 N’Koulou, 24 Moretti; 29 De Silvestri, 88 Rincon, 23 Meité, 34 Aina; 14 Iago Falque, 9 Belotti, 21 Berenguer.

Marco Barbaliscia

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