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CANDREVA VS TONI, cannonieri a sorpresa: nel mirino c’è l’Europa League

LAZIO-VERONA, IL FACCIA A FACCIA – All’opposto sotto l’aspetto tattico e tecnico, i due sono “gemelli diversi”, teoricamente perfetti in coppia. Hanno due caratteristiche in comune: la tranquillità e la professionalità…

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Pubblicato l’1 maggio

LAZIO-VERONA, IL FACCIA A FACCIA – Nella gara di andata la Lazio uscì umiliata dal ‘Bentegodi’, era a un passo dalla retrocessione e l’Europa League distava anni luce. L’Hellas Verona, invece, si staccò di dosso l’etichetta di ‘sorpresa’ e prese i galloni di rivelazione del campionato. A distanza di quattro mesi le cose sono cambiate. La squadra biancoceleste con Reja ha preso il volo, è sesta in classifica e nutre sogni europei. Quella scaligera, dopo un mese di marzo difficile condizionata da quattro sconfitte di fila, è tornata prepotentemente alla ribalta riprendendosi il sesto posto e riportandosi in piena lotta per l’Europa. Protagonisti di queste impreviste scalate sono stati i due cannonieri a sorpresa: Luca Toni e Antonio Candreva hanno trascinato le rispettive squadre a suon di gol. Poggia sulle loro spalle la responsabilità di raggiungere la qualificazione alla seconda manifestazione continentale: chi perde domenica sarà eliminata da questa avvincente lotta.

CANDREVA VS TONI, cannonieri a sorpresa: nel mirino c’è l’Europa League
Da quel 22 dicembre 2013, data in cui si affrontarono sotto l’Arena di Verona, Toni e Candreva sono diventati gli uomini più decisivi e incisivi delle rispettive squadre. Il gigante emiliano segnò due reti a Marchetti nella sfida di andata e da quella partita ha realizzato quattordici dei suoi diciannove gol. L’esterno romano viaggia con le stesse proporzioni: ha tirato fuori dalla melma della parte bassa della classifica la Lazio realizzando otto dei suoi dodici gol totali. Ecco perché ci sono le loro immagini sulla copertina della scontro diretto di lunedì sera. Cannonieri a sorpresa perché, oggettivamente, nessuno si aspettava che l’attaccante scaligero riuscisse a  tornare letale come nei suoi anni d’oro a Firenze e Palermo, sia per i suoi trentasette anni che compirà il  26 maggio, sia perché non raggiunge la doppia cifra dalla stagione tedesca 2008-09. Candreva, invece, non ha mai toccato questo traguardo, non è mai stato un grande realizzatore: il suo record di marcature stagionali era quello della scorsa annata in cui segnò sei gol. All’opposto sotto l’aspetto tattico e tecnico, i due sono “gemelli diversi”, teoricamente perfetti in coppia. Hanno due caratteristiche in comune: la tranquillità e la professionalità. Doti caratteriali uniche che li hanno resi leder indiscussi delle rispettive squadre, trascinatori silenziosi. Autorevoli ma non autoritari, ambedue i calciatori hanno un altro sogno in comune: essere protagonisti al Mondiale. Ma se per Candreva l’obiettivo è quello di entrare negli undici titolari, a Toni basterebbe riuscire a prendere l’aereo per il Brasile e indossare nuovamente la casacca azzurra che non veste dalla sfortunata avventura della Confederation Cup del 2009. Sogni che passano inevitabilmente per queste ultime tre gare, desideri che si devono scontrare con la dura realtà della lotta all’Europa League. Un sesto posto che potrebbe valere molo di più di quello che sembra.

ANTONIO CANDREVA
Nato a Roma il 28 febbraio del 1987, Candreva inizia la sua carriera nelle giovanili della Lodigiani, squadra con la quale fa il suo esordio nel calcio professionistico nel 2004. A 20 anni arriva all’Udinese che non crede in lui e inizia il suo girovagare in prestito: Livorno, Juventus, Parma e Cesena. Buone sono le sue stagioni in terra emiliana ma il presidente friulano Pozzo continua a non credere in lui: nel gennaio 2012 lo cede in prestito con diritto di riscatto alla Lazio. Da lì ecco iniziare la sua nuova carriera: le prime partite difficili a causa di una presunta fede giallorossa, con i fischi che si trasformano in applausi e il traguardo delle 100 presenze con la maglia biancoceleste raggiunto nel match contro l’Atalanta e domenica scorsa il record di centrocampista più prolifico della storia della squadra capitolina. Per lui con la casacca biancoceleste un totale di 107 partite, 22 gol e 24 assist. In stagione 41 presenze, 12 gol e 9 assist.

LUCA TONI
Nato a Pavullo nel Frignano il 26 maggio 1997 Toni
inizia la sua carriera nelle giovanile del Modena, squadra con la quale fa il suo esordio nel calcio professionistico nella stagione 1994-95. Tanta gavetta per lui tra B e C fino all’ottobre del 2000 quando bagna la sua prima presenza in A con il Vicenza. Comincia a fare la differenza quando passa al Brescia, ma esplode a Palermo realizzando 30 gol in 45 partite di Serie B nel 2003-04. Ne fa 20 anche la stagione successiva in Serie A sempre con la maglia rosa della squadra isaolana. Nel 2005 si trasferisce a Firenze realizzando 31 gol il primo anno e 16 il secondo. A 30 anni vive la sua esperienza tedesca nel Bayern Monaco di Klose realizzando in due anni 38 gol in Bundesliga. Torna in Italia nel 2009 con la Roma ma le sue reti diventando sempre più rare e nemmeno l’anno successivo a Genova e Torino sponda Juve, riesce a tornare il cannoniere di una volta. Torna a Firenze l’anno scorso e si risveglia realizzando 8 gol nonostante parta spesso dalla panchina. Infine ecco la sorprendente esperienza con la maglia dell’Hellas: 33 gare totali, 20 gol e 11 assist. Chapeau.

Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico

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