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Chi dice Lazio, dice Lovati. Sette anni senza Bob

APPROFONDIMENTO LAZIO BOB LOVATI – Per intere generazioni di laziali Bob Lovati non è stato semplicemente un ex portiere. Bob Lovati non è stato neanche…

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APPROFONDIMENTO LAZIO BOB LOVATI – Per intere generazioni di laziali Bob Lovati non è stato semplicemente un ex portiere. Bob Lovati non è stato neanche “il” portiere, nonostante venga considerato dagli esperti come uno dei più forti di sempre. Probabilmente, egli incarnò più di chiunque altro lo spirito di una lazialità oggi pressoché scomparsa.

CALCIATORE – Per sei anni difese con estrema disinvoltura i pali della squadra capitolina, alzando da capitano la Coppa Italia del ’58, primo trofeo della storia biancoceleste, ed indossando in due occasioni la divisa della Nazionale. Indimenticabili le sue sfide con Da Costa, la sua unica, vera, bestia nera, in quei derby figli di un calcio così genuino che non fanno altro che riempire di nostalgia i cuori degli amanti di questo sport.

UOMO LAZIO – Bob Lovati rimase nella Lazio per praticamente tutta la vita, per più di cento volte allenatore della prima squadra, per un numero incalcolabile di partite come vice, come guida tecnica della Primavera, della De Martino, come preparatore dei portieri e, ancora, come osservatore, dirigente o semplicemente consulente e uomo-immagine. Fino all’ultimo, a quel maledetto 30 marzo di sette anni fa, in cui si è spento alla soglia degli 84 anni. Ma non solo.

1974 – Fondamentale fu il suo ruolo anche nell’anno dello Scudetto, leale collaboratore di Maestrelli, profondo conoscitore delle squadre avversarie, uomo-spogliatoio capace di tenere a bada i frequenti comportamenti fuori le righe dei protagonisti di quella splendida cavalcata. Indimenticabile è anche il suo sostegno alla società dopo la prematura scomparsa del suo mentore prima e di Re Cecconi poi. Fu solo grazie al suo carisma ed al suo amore per la squadra che la Lazio riuscì a superare tali tragedie senza sprofondare nel baratro.

RICORDO INDELEBILE – Ed anche per chi, come me, non ha avuto l’onore di vivere la sua generazione calcistica, Bob Lovati sarà per sempre un punto di riferimento. Ed il suo nome riecheggerà ancora a lungo, anche grazie alla professionalità del figlio Stefano, dal 2007 responsabile ortopedico della Lazio. Al portierone di Cusano Milanino è intitolata, invece, dal 2013, l’Academy biancoceleste, fortemente voluta da Claudio Lotito. E noi di ‘Lazionews.eu‘ non possiamo far altro che stringerci attorno al ricordo di uno dei personaggi più significativi che la Lazio abbia mai avuto. Con la tristezza nell’animo e, al tempo stesso, l’orgoglio di aver avuto nella nostra “famiglia” un uomo del genere. Ciao Bob.

Giordano Grassi

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