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Con la tranquillità, REJA ritrova la LAZIO. E adesso può lavorare sul modulo

LAZIONEWS.EU – Dopo una prima fase fondamentale alla ricerca della sicurezza tattica, adesso l’allenatore biancoceleste inizia a fare esperimenti: dalla difesa a 3 all’evoluzione del 4-2-3-1…

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REJA LAZIO INTER

LAZIONEWS.EU – Quattro partite sono bastate a Edy REJA per squarciare le nubi che si addensavano in casa LAZIO e per iniziare a scorgere il sole. Dopo la vittoria contro l’UDINESE, l’allenatore biancoceleste è stato chiaro: “Sono arrivato che guardavo dietro, adesso abbiamo un calendario difficile. Questa squadra ha valori importanti, se lavoriamo al massimo ci toglieremo delle soddisfazioni”. Adesso la LAZIO può guardare avanti con fiducia e il tecnico può iniziare a lavorare con forza e maggiore decisione sui moduli con i quali schierare la squadra. I passaggi sono stati graduali ma chiari. Prima il ritorno a consolidato 4-5-1: l’idea era quella di ritrovare sicurezza attraverso un blocco tattico che potesse permettere ai biancocelesti di recuperare autostima e di non subire tutti quei gol. Mossa azzeccata: la LAZIO non ha preso gol nelle prime due gare e le avversarie raramente hanno trovato spazio. Intanto sono arrivati i risultati che hanno portato con sé grande sicurezza. E allora ecco la “prova” 4-2-3-1 in Coppa Italia che ha permesso alla LAZIO di superare il turno. Infine, a UDINE, la prima svolta netta: difesa a 3 e una vittoria capolavoro maturata in 10 contro 11, recuperando per due volte il risultato. E adesso REJA può lavorare senza paura per sviluppare questi moduli.

Potenziali svolte: dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2 e al 4-3-2-1.
Il 4-2-3-1 è modulo che l’allenatore goriziano ha usato spesso nella sua pregressa esperienza sula panchina biancoceleste: un sistema tattico che oggi permetterebbe alla LAZIO di schierare insieme Lulic, Mauri, Hernanes e Candreva. Ma il secondo modulo con il quale aveva spesso schierato i biancocelesti due anni fa è stato il 4-3-1-2/4-4-2 con il centrocampo a diamante. I protagonisti di quel modulo erano Hernanenes, Ledesma, Mauri e uno tra Brocchi e Matuzalem: tre di quei quattro giocatori che rappresentano il punto di raccordo più netto con quella LAZIO che per due anni sfiorò la Champions. Ledesma è rinato riprendendosi il cuore del centrocampo e il timone della squadra. Il Profeta ha ripreso a inventare mirabili parabole come il gol della vittoria a Udine, anche se il gesto più bello è stato quello che ha descritto lo stesso tecnico al termine della gara: “Quando nello spogliatoio ha saputo che sarebbe partito dalla panchina, ha stretto i pugni, si è alzato e ha motivato tutti quanti”. E infine Mauri, il più grande acquisto della LAZIO in questa sessione di mercato. Il capitato biancoceleste si allena con la squadra da inizio stagione, partecipa alle sedute a Formello e ha dalla sua parte una voglia di giocare che non farà altro che contaminare tutto l’ambiente. Il derby si avvicina e lui lo attende affamato. E il quarto protagonista potrebbe essere Lulic (anche se appare sempre più facile il suo ritorno sulla linea difensiva), Cana, Onazi o Gonzalez. Senza dimenticare Anderson e Candreva come trequartisti. Ma serve una seconda punta che faccia coppia con KLOSE. Se non arrivasse, anche il 4-3-2-1  avrebbe senso con due trequartisti bravi nell’inserirsi, coma Mauri e Candreva, dietro il tedesco.

LAVORI IN CORSO: LA DIFESA A 3
Sul piano del palleggio abbiamo creato tanto. Non abbiamo messo la giusta cattiveria ma abbiamo costruito molte palle gol anche se è venuto meno l’equilibrio nelle ripartenza. La squadra con la difesa a tre mi è piaciuta: è un esperimento da ripetere”. D’altronde anche questo modulo è un marchio di fabbrica dell’allenatore goriziano che con il 3-4-3 e le sue variabili offensive ha costruito le vittorie a Napoli e ha “salvato” la LAZIO al termine del 2009-10 quando prese il posto di Ballardini. “Serve un difensore”: questa richiesta di Reja a Lotito rientra chiaramente nell’ottica di un’idea di difesa a 3 e dimostra che questa potrebbe essere la soluzione futura. Ecco perché si parla tanto di Cannavaro: criticabile quanto si vuole, ma professore dei movimenti a tre. Con questo modulo RADU potrebbe trovare il giusto compromesso tra la posizione di terzino e quello di centrale. Per gli altri due posti al momento REJA può stare tranquillo con la cerniera Biava-Dias e il possibile arrivo dell’ex capitano del Napoli. Sugli esterni Konko, Cavanda, Lulic e lo stesso Vinicius sono perfetti per questo modulo. In mezzo Ledesma, Onazi, Biglia e Gonzalez non avrebbero problemi a sistemarsi e dare il meglio di sé. E davanti? O un trequartista e due punte, con Hernanes, Cadreva, Anderson o Mauri alle spalle di Klose e dell’attaccante che dovrebbe arrivare, o due trequartisti dietro il tedesco. Alternative? Le tre punte che lancerebbero Anderson e Mauri da una parte e Candreva dall’altra con Hernanes che sarebbe “sacrificato”. Ultima possibilità: un 3-5-2 o 3-5-1-1 che salvaguarderebbe il Profeta e darebbe  spazio ai tanti incursori di centrocampo e trequartisti biancocelesti. C’è solo l’imbarazzo della scelta. L’importante è avere le idee chiare e non ricadere nella confusione.

Carmine Errico
TWITTER: @carmineerrico

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