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DERBY DELLA PAURA? COME GLI ULTIMI DUE GIOCATI A MAGGIO…

NUMERI E CURIOSITA’, SPECIALE FINALE – Nelle ultime due stracittadine disputate in questo mese le squadre hanno badato più a ‘non prenderle che a darle’…

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NUMERI E CURIOSITA’ – Il derby del 26 maggio è ormai alle porte e l’attesa in città è spasmodica. Per la prima volta nella storia Lazio e Roma si troveranno l’una contro l’altra con in palio un trofeo molto importante. In tutta la capitale non si parla di altro e tutta questa attesa potrebbe essere controproducente per le due squadre che potrebbero incappare nella “paura di vincere”. In poche parole quando la tensione ti paralizza  la cosa più semplice da fare è provare a “non perdere” anzichè cercare di vincere. Casualmente gli ultimi due derby disputati a maggio sono stati proprio caratterizzati da questa caratteristica. Nel 1997 la Lazio di Zoff e la Roma di Liedholm si ritrovaronol’una contro l’altra alla 29a giornata e quindi a cinque dal termine (allora il campionato era a 18 squadre, ndr). I biancocelesti erano in lotta per l’Europa, mentre i giallorossi, dopo che lo svedese aveva sostituitol’argentino Bianchi sulla panchina, cercavano di evitare la retrocessione. Una sfida brutta che la Roma andò ad un passo dal vincere grazie alla rete fortuita di Balbo, ma a tempo scaduto ci pensò Igor Protti a rovinare la festa giallorossa chiudendo il match sull1-1. La Roma, grazie anche a quel punto, chiuse dodicesima, mentre la Lazio quarta. Situazione diversa nel 2005 quando entrambe le squadre attraversarono una stagione brutta e difficile e furono costrette a lottare per evitare la retrocessione. Era la prima Lazio dell’era Lotito imbottita di prestiti e giovani promesse. Dall’altra parte c’era la Roma che viveva la stagione più difficile del recente passato con in panchina Bruno Conti che era il quinto allenatore della stagione dopo Prandelli, Voeller, Sella e Del Neri. Con entrambe a caccia di punti ne venne fuori una partita bruttissima con un’unica occasione al primo minuto sui piedi diAmantino Mancini su cui Peruzzi si superò. Per il resto novanta minuti di noia con le due tifoserie unite nel fischiare i protagonisti fino al triplice fischio finale sullo 0-0. Il punto conquistato aiutò le due squadre a salvarsi, ma domenica sarà un’altra storia e non si potrà pareggiare perché alla fine solo una squadra uscirà vincitrice.

Antoniomaria Pietoso

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