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BIAVA VS LUCARELLI, gli “Highlander”

LAZIO-PARMA, IL FACCIA A FACCIA. Li chiamano “vecchietti”, spesso li etichettano come “finiti”, ma sono indispensabili e sempre decisivi per le due squadre…

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LAZIO-PARMA, IL FACCIA A FACCIA
Cinque sono i punti che distanziano la Lazio e il Parma in classifica, posizionata nell’ultimo gradino disponibile per l’accesso all’Europa League. La partita di domenica sarà decisiva soprattutto per la squadra biancoceleste: in caso di sconfitta direbbe addio al sogno Europa. È una sfida da vivere in stile “dentro o fuori”, una gara che potrebbe far “tremare le gambe” per l’importanza che riveste. E allora, per Reja e Donadoni, è tempo di mettere in campo non solo giocatori geniali che possono decidere il match con un lampo, ma anche chi “fa legna”, chi corre e suda, chi riesce a rimanere freddo e concentrato, chi ha un’esperienza che può, in modo diverso ma ugualmente efficace, risultare decisivo. I perni sui quali si reggeranno le difese delle due squadre hanno basi solide, rafforzate dall’età: hanno i nomi di Biava e Lucarelli, due “vecchi” immortali decisivi ancora oggi.

BIAVA VS LUCARELLI, GLI “HIGHLANDER”
Li chiamano “vecchietti”, spesso li etichettano come “finiti”, ma poi se la squadra è in difficoltà loro scendono in campo e tutto cambia. Il primo intervento di Reja al suo ritorno sulla panchina della Lazio è stato rimettere al centro della difesa Biava. Il difensore era stato costretto a osservare le gesta dei suo compagni dalla tribuna a causa di un brutto infortunio a inizio stagione. Tornato ad assaporare il campo a dicembre, con l’arrivo Reja torna al centro del progetto. Il tecnico goriziano ricostruisce la squadra dalla fondamenta difensive piantando come pietra angolare la coppia Dias-Biava. E la Lazio si ritrova, rivede la luce, scatta in avanti con meno paura perché sa che dietro c’è da star sicuri: quei due costituiscono un muro “antico” ma ancora infrangibile. Discorso simile per Donadoni. Se c’è un giocatore imprescindibile per lui questo è il suo capitano: Alessandro Lucarelli. Difesa a tre o a quattro non fa differenza, già la sua sola presenza in campo porta fiducia a tutta la squadra. Il carisma, il senso della posizione, la sua forza fisica, il suo essere leader indiscusso in campo e nello spogliatoio unito al “vizietto del gol” (ben 4 le marcature del difensore in stagione) spiegano chiaramente quanto sia importante. E allora, davanti alle loro gesta, c’è solo da stracciare la carta di identità: Biava e Lucarelli sono highlander e sono ancora decisivi.

GIUSEPPE BIAVA
Nato a Seriate l’otto maggio del 1977, inizia la sua carriera professionistica nell’Albinese che poi, fondendosi con il Leffe nel 200o diventa l’Albinoleffe. È protagonista della storica scalata della società in dalla Serie D alla Serie B e nel gennaio 2007 passa alPalermo con il quale raggiunge la promozione in A. Con i rosanero esordisce in A e anche in Europa rimanendovi per 4 anni: per lui un totale di 118 presenze. Nel giugno 2008 passa al Genoa con il quale disputa 56 partite in un anno e mezzo. Nel mercato di riparazione invernale del 2010 approda alla Lazio diventando una pedina fondamentale della retroguardia biancoceleste. Anche in questa stagione parte titolare ma l’infortunio alla terza giornata di campionato lo costringe a restare ai box fino a dicembre. A gennaio, con il pieno recupero fisico e con l’arrivo di Reja sulla panchina torna titolare intoccabile. Per lui in stagione 18 partite e nessun gol, cosa strana visto le qualità aeree di cui dispone. In totale con la maglia biancoceleste 141 presenze 5 gol.

ALESSANDRO LUCARELLI
Nato a Livorno il 22 luglio 1977, Alessando Lucarelli cresce nel vivaio del Piacenza e fa il suo esordio nel calcio professionistico nella stagione 1997-98 con il Leffe in serie C2. Torna a Piacenza debuttando anche in Serie A nel settembre del 1998 proprio contro la Lazio. Rimane in Emilia Romagna fino al 2002 per poi passare a Palermo, Fiorentina, Livorno e Reggina. Nel 2007 viene ceduto al Genoa, che lo vende al Parma nel 2008, dove si congiunge con il fratello maggiore Cristiano. Diventa subito un perno della squadra emiliana: in 5 anni non è mai sceso sotto le 30 presenze stagionali. Quest’anno per lui 4 gol (record personale) in 27 gare. In totale con la maglia del Parma ha disputato 201 gare e 14 gol, uno dei quali messo a segno contro la Lazio nella gara di andata.

Carmine Errico
Twitter:@carmineerrico



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