DIFESA. LOTITO costruisce, la sfortuna distrugge: DE VRIJ un muro, RADU la solita certezza

Pubblicato 
giovedì, 01/01/2015
Di
Redazione
Tempo di lettura: 4 minuti

APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU - Nonostante sia stato il reparto più rinforzato da LOTITO, la difesa sembra ancora il punto debole della squadra. Con gli addii di BIAVA e DIAS, infatti, la LAZIO si è dovuta rimboccare le maniche, cercare giocatori affidabili, possibilmente giovani ma con un bagaglio d’esperienza importante. DE VRIJ sembra racchiudere tutti i pregi, BRAAFHEID è la sorpresa che ha fatto sorridere molti. Tuttavia, a distruggere i piani del patron biancoceleste e a complicare l'operato di mister PIOLI ci si è messa la sfortuna...

DE VRIJ – Era da tantissimo tempo che Fiumicino non si riempiva di tifosi biancocelesti pronti a salutare con cori e sciarpe l’arrivo di un nuovo calciatore. E’ successo quest’estate con De Vrij, l’acquisto forse più importante del calciomercato estivo. L’olandese, infatti, giunto a Roma da “miglior difensore del Mondiale in Brasile” ha conquistato tutti ancor prima di scendere in campo. E sebbene l’esordio contro il Milan non sia stato proprio dei più positivi, il classe ’92 si è presto caricato sulle spalle la retroguardia capitolina dimostrando di avere la stoffa per diventare uno dei migliori calciatori del panorama europeo.

CANA – Non sarà stato sicuramente l’anno più importante della carriera ma questo 2014 ha regalato a Lorik belle soddisfazioni. L’apice è stato toccato il 2 marzo scorso quando il capitano dell’Albania ha messo a segno uno dei gol più belli della Serie A: una girata da cineteca, in casa della Fiorentina, che ha regalato ai biancocelesti i tre punti. Anche non essendo il difensore più affidabile della retroguardia biancoceleste, Cana è uno dei pupilli del popolo laziale grazie alla grinta che tanto ricorda il “Non Mollare Mai” della Curva Nord.

CIANI – Ha passato il 2014 più tra l’infermeria e la panchina che in campo Michael Ciani. Il francese, infatti, non è mai entrato nelle grazie di Reja che preferiva lasciarlo in disparte più che lanciarlo nella mischia. Al contrario, Pioli ha cercato di valorizzarlo, considerandolo il difensore giusto per ereditare il posto lasciato libero dall’infortunio di Gentiletti. Tuttavia, nel momento migliore da quando è arrivato a Roma l’ex Bordeaux ha dovuto fare i conti con la sfortuna e con un infortunio ancora da mettere alle spalle.

GENTILETTI – Non poteva andare peggio l’inizio della storia d’amore tra la Lazio e Santiago Gentiletti. Arrivato a Roma tra lo scetticismo generale, l’argentino era riuscito a conquistare tutti: da Pioli ai tifosi, compresi  tutti quelli che ad agosto lo avevano etichettato come l’ennesimo acquisto sbagliato di Lotito. Poi, dopo 158 minuti da protagonista, l’infortunio al legamento crociato. Forza Santi, nel 2015 aspettiamo solo te!

NOVARETTI – Non nominatelo ai tifosi, e possibilmente nemmeno a Pioli. Novaretti è nella top ten degli acquisti “meno amati” dal popolo capitolino. Lento, macchinoso, troppo spesso impacciato. Il campionato messicano non è quello italiano e le lacune del classe ’85 sono sotto gli occhi di tutti ogni volta che scende in campo. Dicono che alcune squadre vorrebbero portarlo in Cile, in molti gli hanno già preparato il biglietto.

RADU – Quando Stefan non c’è, è tutta la difesa biancoceleste a ballare. Basterebbe questo per riassumere il 2014 di Radu. Terzino sinistro o difensore centrale, il romeno sa dare il meglio di sé ogni qual volta viene chiamato in causa. Sarà che quando ha la fascia di capitano sul braccio prova delle emozioni particolari, sarà che ormai, dopo tutte queste stagioni di Lazio, ha capito al meglio i meccanismi della Serie A. Fatto sta che anche in questo anno solare il classe ’86 ha dimostrato di essere uno dei fiori all’occhiello di questa squadra.

BRAAFHEID – 12 presenze con la maglia della Lazio, per un toltale di oltre 700 minuti giocati. Chi se li sarebbe mai aspettati questi numeri da un calciatore arrivato alla corte di Pioli solamente per un provino? Tuttavia, Braafheid è una delle note più dolci di questo inizio di campionato. Un terzino dalla corsa fluida, caparbio in fase difensiva ed in grado di piazzare assist al bacio. A rovinare tutto? Quell’infortunio al legamento collaterale che proprio non ci voleva.

BASTA – Poteva sicuramente andare meglio l’inizio di stagione per Dusan Basta. Sbarcato a Roma nell’affare Candreva, il serbo era quel terzino destro che i tifosi biancocelesti aspettavano da tempo. Le mille ricadute di Konko e l’altalenante rendimento di Cavanda sembravano un incubo ormai superato, un ricordo da non far tornare alla memoria. Tuttavia, la sfortuna non ha risparmiato nemmeno l’ex Udinese, costretto a saltare gran parte del girone d’andata per un infortunio al polpaccio.

KONKO – Basterà il gol contro il Varese a far cambiare idea a Lotito, pronto a piazzarlo al migliore offerente? Probabilmente no. Perché Konko è il classico giocatore “di diamante”, quello capace di fare prestazioni importanti, di essere tra i più positivi della squadra, ma solamente per poche partite. Alcuni tifosi, infatti, sono sicuri di averlo visto più in Paideia che all’Olimpico.

CAVANDA – Ma chi è davvero Cavanda? Se lo chiedono spesso i tifosi laziali. Il belga è quel calciatore capace di fare un capolavoro e poi rovinarlo in meno di un secondo. Reja nella seconda metà dello scorso campionato lo ha utilizzato con il contagocce, troppo rischioso mettere in campo, in un momento delicato come quello, un giocatore dal rendimento troppo altalenante. Pioli, al contrario, ha cercato di dargli fiducia, facendolo sentire importante per la causa biancoceleste. Il risultato? Qualche prestazione maiuscola poi i soliti, pesanti errori. La speranza, ovviamente, è che questi non costino la Champions.

PERERINHA - Bastano i numeri per riassumere il 2014 di Pererinha. Il portoghese ha collezionato appena 366 minuti, segno che in questa squadra non è più che la riserva di una riserva. Reja lo ha impiegato pochissime volte, Pioli ancora meno. La sensazione è che presto saluterà la Capitale.

Benedetta Orefice

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