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Cataldi vs Florenzi, così vicini così lontani: il “futuro” viaggia su vie parallele

FACCIA A FACCIA – I gemelli diversi hanno molto in comune, nonostante domenica siano l’uno contro l’altro…

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FACCIA A FACCIALazio-Roma è sempre qualcosa di più di un semplice derby. Lo sanno bene le due grandi promesse dei due club capitolini, Alessandro Florenzi e Danilo Cataldi. Gli opposti nascono lontani non solo calcisticamente, ma persino geograficamente: Vitinia, versante sud della capitale il primo; Ottavia, lato nord di Roma il secondo. Domenica, uno di fronte all’altro, come da due anni a questa parte si affronteranno i bei figli di Trigoria e Formello, quelli che tengono cucita addosso la maglia come una seconda pelle.

PERCORSI COMUNI, SEGNI OPPOSTI –  Tre anni di differenza in favore di Florenzi: il romanista è un tuttofare, svolge spesso il  ruolo di difensore laterale destro ma viene utilizzato anche come esterno destro d’attacco. Cataldi è sostanzialmente un centrocampista, seppur similmente duttile. Il punto di contatto? Senza dubbio Crotone: nel 2011/12 per il primo, due stagioni più tardi ci si fa le ossa anche il laziale. Gli inizi precoci e le tante difficoltà causate dalla struttura minuta dei due, il Paradiso con la Primavera e il Purgatorio con la maglia del Crotone, il ritorno poi trionfale a casa, stretti nella maglia per cui hanno sacrificato tutto. Due poli opposti, il Nord ed il Sud, eppure così vicini nel percorso che li ha fatti grandi.

LA FASCIA DEL FUTURO – Probabilmente, questo sarà il derby degli addii illustri e del passaggio del testimone. O meglio, della fascia da capitano. Totti, nel suo probabile ultimo Lazio-Roma, potrebbe partite dalla panchina come De Rossi. E allora per Florenzi si aprirebbe la possibilità della prima stracittadina, e sicuramente non ultima, con la fascia al braccio. Non toccherà la stessa sorte al biancoceleste Cataldi che dovrà aspettare un po’ di più per l’agognata onorificenza.  “E’ stato inaspettato e bellissimo” aveva commentato, quando dal braccio di Mauri era passata al suo con il benestare di Radu, nel match contro la Fiorentina. Lui che non hai mai celato il desiderio di conquistarsela definitivamente: proprio come la fiducia della dirigenza, la maglia da titolare e l’amore di tutto il popolo laziale. Danilo ed Alessandro, domenica, e chissà per quante volte ancora, uno contro l’altro. Loro, gemelli diversi, nati e cresciuti nella stessa città, ma sulla sponda opposta del Tevere.

 

Michela Santoboni

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