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Felipe Anderson vs. El Shaarawy. Pipe contro il Faraone, lo specchio dell’umore della capitale

FACCIA A FACCIA – Lo scoramento dell’ambiente biancoceleste sfida l’euforica Roma…

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FACCIA A FACCIA – Roma in vantaggio 1-0 grazie al rigore siglato da Dzeko, Felipe Anderson la fa passare sotto le gambe di Vainqueur e sgancia un gran destro dai trenta metri che fa spaventosamente tremare la traversa di Szczesny. Dopo mesi di difficoltà, la domanda sorge spontanea: la stagione del brasiliano si è arenata su quella traversa? Già nella prima parte di stagione il brasiliano non stava brillando, ma il probabile momento ‘sliding doors’ è andato a suo sfavore, minando ulteriormente il morale dopo un derby perso 2-0. Lo strabiliante Felipe Anderson dello scorso anno è ormai soltanto un ricordo lontano, qualche fiammata qua e là non può essere sufficiente a giustificare i circa 50 milioni rifiutati dalla società in estate per il suo cartellino.

MALINCONIA – Intorno ed insieme alla malinconia di Felipe si è accartocciata la stagione della Lazio, un campionato deludente e l’avventura europea conclusa nel peggiore dei modi, con una batosta a domicilio firmata dai cechi dello Sparta Praga. Un 3-0 che brucia ancora nei ricordi dei tifosi laziali, che si augurano almeno di poter sorridere per un buon risultato nella stracittadina. Per tentare l’impresa, visto il gran momento che sta attraversando la Roma, Pioli sembra intenzionato ad affidarsi di nuovo proprio al numero 10 biancoceleste, in vantaggio su Keita per una maglia da titolare. Di fronte, morale completamente opposto: entusiasmo alle stelle e un posto Champions in palio.

EUFORIA – La Roma, imbattuta da 9 turni (8 successi ed un pareggio) si affiderà ancora ad El Sharaawy, ritrovatosi ‘Faraone‘ dopo l’approdo nella capitale. A gennaio qualche mugugno si era levato, l’ennesimo esterno portato in giallorosso da Sabatini, reduce da tanti bassi e pochi acuti nelle scelte per tale ruolo. Pronti, via e l’ex Monaco si è preso la scena: gol di tacco al Frosinone ed impressionanti cavalcate sull’esterno. Quattro gol nelle prime cinque partite, quando nell’ultimo anno e mezzo aveva trovato la porta con fatica. Continua a brillare la stella dell’attaccante che ha anche ritrovato la convocazione della nazionale italiana. Tutto sembra riuscirgli con una impressionante semplicità, vi ricorda qualcuno? Negli occhi le strepitose giocate di Felipe Anderson, in grado lo scorso anno di vincere da solo. Un testa a testa che rispecchia con esattezza gli umori della piazza, l’euforia della Roma e lo scoramento biancoceleste, augurandosi che domenica ‘Pipe’ riesca a togliere di mano lo scettro al ‘Faraone’.

Gian Marco Torre

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