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Il ‘romantico’ GASPERINI che non sa stare senza GENOA e… 3-4-3! E con lui in panchina la ‘Marassi’ rossoblu non è più un tabù

L’ALTRA PANCHINA- LAZIONEWS.EU – Torna l’approfondimento “L’altra panchina”, dedicata all’allenatore avversario. Tra il tecnico di Brugliasco e la Lazio è il decimo scontro…

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L’ALTRA PANCHINA-  In occasione della seconda giornata di campionato, stagione 2014-2015, torna la rubrica di Lazionews.eu dedicata all’allenatore avversario. Il racconto di carriera, peculiarità tattiche, curiosità e precedenti con la LAZIO.Domenica a ‘Marassi’ c’è GENOA-LAZIO e i rossobllu si affidano ancora a Gian Piero GASPERINI che avrà il compito di far proseguire la tradizione positiva degli ultimi anni contro i biancocelesti.

LA CARRIERA- Gian Piero GASPERINI nasce a Grugliasco il 26 gennaio del 1958 e la sua vita è segnata dai colori bianconeri della Juventus, sia da calciatore che da allenatore. Infatti il tecnico torinese è cresciuto dall’età di nove anni al NAGC (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) e poi a fine carriera ha fatto ritorno per iniziare ad allenare nelle giovanili. In nove anni di bianconero (tra Giovanissimi Nazionali, Allievi e Primavera) Gasperini ha conquistato un Torneo di Viareggio. Nel 2003 arriva l’incarico nel CROTONE dove ottiene una promozione in Serie B e due anni più tardi il ‘Gasp’ viene chiamato a far risorgere una società storica come il GENOA, impantanata ancora nella serie cadetta. Un compito ben riuscito con la Serie A conquistata al primo tentativo nella stagione 2006-07 e un’annata che gli è valsa la ‘Panchina d’argento’. Inevitabile la conferma sotto la ‘Lanterna’ anche nell’anno seguente grazie anche al ritorno alla vittoria del derby con la Samp (tre volte consecutive). Al termine della stagione 2008-09, la migliore alla guida del Genoa, Gasperini arriva a conquistare un quarto posto valevole per la Champions League, ma come la Lazio, è stato beffato dagli scontri diretti sfavorevoli nei confronti della Fiorentina e alla fine è ‘solo’ Europa League. Nel 2010 però arriva l’esonero dopo dieci giornate: lo score di 11 punti è fatale per Gasperini e l’avventura genovese termina così l’8 novembre. Al suo posto arriva Davide Ballardini, reduce dall’esperienza proprio sulla panchina della Lazio. Nella stagione 2011 viene scelto dalla dirigenza dell’INTER per la rifondazione nerazzurra dopo il naufragio della gestione Benitez. L’avventura milanese però risulta fallimentare su tutta la linea: cinque partite ufficiali con un pareggio e quattro sconfitte (una nel derby di Supercoppa Italiana, tre in campionato e una in Champions League in casa col Trabzonspor) e un esonero arrivato il 21 settembre. Un anno più tardi il presidente Zamparini gli consegna la panchina del suo PALERMO alla quarta di campionato al posto di Sannino, ma anche in Sicilia i risultati non gli danno ragione e precisamente un girone più tardi (dall’Atalanta all’Atalanta) viene sollevato dall’incarico con i rosanero fanalino di coda. Tempo tre partite, tanto è durato l’incarico di Alberto Malesani, il patron lo richiama di corsa, salvo poi ‘cacciarlo’ nuovamente dopo appena due match. L’11 marzo 2013 arriva la rescissione del contratto dal Palermo, che al termine della stagione sprofonderà in Serie B. Il 29 settembre dello stesso anno Gasperini torna a casa, nella Genova rossoblu per subentrare a Fabio Liverani, completando il campionato al 14esimo posto; in totale con il ‘Grifone’ il Gasp ha collezionato 221 panchine con 93 vittorie, 53 pareggi e 75 sconfitte tra Serie A, Serie B, Coppa Italia ed Europa League. Da segnalare negli anni di stop anche l’attività di commentatore televisivo per ‘Rai Sport’.

LA TATTICA- Quando si parla di Gian Piero GASPERINI è inevitabile associarlo al Genoa, ma soprattutto alla difesa a tre. In particolare il tecnico di Grugliasco è quello che si può definire un ‘cultore’ del tridente offensivo e del 3-4-3, modulo a lui sempre caro. Questo schieramento tattico ha attraversato la carriera da allenatore del ‘Gasp’ in rossoblu, ma anche nelle parentesi Inter e Palermo in quanto possibile; una nota doverosa va all’esperienza milanese, caratterizzata da una formazione, quella nerazzurra, ancora fresca dai successi mourinhani e dal tentativo di impronta attuato da Benitez. Il buon Gian Piero e la sua difesa a tre fin dall’inizio è stata assai mal digerita soprattutto dai senatori (e perché no, anche da Moratti stesso), ormai abituati a un certo modulo e non molto predisposti a un cambiamento così profondo. Lo spartito tattico del geometra Gasperini prevede una difesa alta e sempre pronta a costruire l’azione, esterni in costante movimento lungo la fascia con il compito preciso di tagliare al centro o mettere palloni in quantità industriale a disposizione della punta. Un lavoro decisamente faticoso (e forse anche per questo non recepito dai nerazzurri) che mira a un ritmo alto soprattutto in casa, dove il Genoa ha sempre costruito le proprie fortune. A Palermo non è stato sempre possibile attuare questa tattica a causa della mancanza di uomini con le caratteristiche adatte (soprattutto sugli esterni), con una squadra tenuta a galla dalla qualità e dai gol di Miccoli e Ilicic. L’anno scorso Gasperini ha ottenuto una salvezza tranquilla contando anche sull’apporto di Gilardino e sulla capacità anche di cambiare modulo, ma in questa stagione il Genoa ha a disposizione una rosa di alta qualità. Nella difesa protetta dall’astro nascente Perin c’è l’esperienza di Burdisso e De Maio, a centrocampo le giovani promesse Bertolacci e Sturaro oltre alla certezza Antonelli, mentre in attacco c’è l’imbarazzo della scelta con la novità offensiva di Kucka, Perotti, Matri, Lestienne e PINILLA. Proprio sul cileno si è fondato il gioco offensivo ligure in queste prime due giornate di campionato (sconfitta con il Napoli e pareggio con la Fiorentina)che vede il ‘Grifone’ ancora alla ricerca dei primi tre punti: il leit motiv ‘made in Grugliasco’ è stato proprio quello dei cross soprattutto dalla sinistra a cercare e sfruttare le qualità aeree dell’ex Palermo e Cagliari, già a segno due volte in tre partite ufficiali. Non c’è nulla da fare, Gasperini si sente a casa solo al Genoa, e con il 3-4-3: una storia d’amore ‘calcistico’ dai tratti romantici.

I PRECEDENTI- Quello che andrà in scena a ‘Marassi’ domenica prossima alle 15 sarà il decimo scontro tra Gasperini e la LAZIO (8 alla guida del Genoa, 1 a quella del Palermo), con 10 gol fatti e altrettanti subiti. Lo score tra il 2008 e il 2014 parla a favore dei colori biancocelesti, che per quattro volte hanno prevalso sulla squadra dell’attuale tecnico rossoblu (per ben tre volte a ‘Marassi’) e per tre volte invece si sono dovuti arrendere (tra queste anche l’ultimo precedente), mentre sono solo due i pareggi (tra cui quello per 2-2 tra Palermo e Lazio). Per quanto riguarda i precedenti con il mister biancoceleste Stefano PIOLI, i numeri recitano una sconfitta (in Genoa-Chievo 1-3 nel 2010) e un pareggio (in Palermo-Bologna 1-1 del 2013).

La redazione di Lazionews.eu

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