La morsa del Coronavirus e le risposte dell'UEFA: vince sempre il lato oscuro della forza?

Pubblicato 
venerdì, 13/03/2020
Di
Redazione Lazionews.eu
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Tempo di lettura: 3 minuti

CORONAVIRUS UEFA - L'emergenza sanitaria legata al Coronavirus è ormai una realtà a livello mondiale. Si chiudono scuole, università (l'ultima iniziativa in tal senso è quella della Francia), esercizi pubblici, discoteche: si invita la gente a non uscire di casa. L'epidemia è diventata pandemia, non risparmiando nemmeno atleti di vari ordini e gradi. Solo nelle ultime 24 ore sono risultati positivi al Covid-19 i calciatori Rugani e Gabbiadini nella Serie A e l'allenatore dell'Arsenal Mikel Arteta. È inoltre di pochi minuti fa la notizia della positività di Callum Hudson-Odoi, giovane esterno d'attacco del Chelsea. Senza dimenticare il tedesco Hubers dell'Hannover: una sorta di paziente uno nel conteggio dei calciatori contagiati. Grandi società come Juventus, Inter e Real Madrid hanno la rosa in quarantena. Le grandi leghe dei maggiori paesi europei hanno già sospeso i rispettivi campionati. Eppure, dalla sede istituzionale dell'impero del calcio, la UEFA, arrivano risposte che nella migliore della ipotesi sono contraddittorie. Iniziative discutibili volte esclusivamente a non rompere il giocattolo calcio. Costi quel che costi. Un "The show must go on" che davvero non guarda in faccia nessuno. Ricostruiamo nel dettaglio la posizione dell'organismo presieduto da Aleksander Ceferin.

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La UEFA non annulla i match di Champions

Abbiamo parlato di impero non per caso. Prima di tutto per l'innegabile giro d'affari miliardario che ruota attorno alla Champions League e all'Europa League: competizioni di cui da sempre la UEFA è orgogliosa organizzatrice e garante. E poi perchè, parafrasando una nota saga di fantascienza, serpeggia la sensazione che l'organismo europeo sia diventato, suo malgrado, depositario del lato oscuro della forza. Non si spiegherebbero altrimenti le richieste di deroghe speciali ai governi pur di far disputare Inter-Getafe e Siviglia-Roma di Europa League. Degna di applausi, in merito, la posizione del Presidente del Getafe, Angel Torres, che, come un cavaliere Jedi in lotta contro l'impero, ha con forza affermato che non avrebbe mai portato la sua squadra a Milano. Consapevole della possibile sconfitta a tavolino, Torres ha sfidato l'istituzione. Vincendo la battaglia, almeno per ora. Ma l'impero, si sa, ha mille risorse. E allora ieri sera l'attonito pubblico di tutta Europa ha potuto constatare che Liverpool-Atletico Madrid di Champions si sia giocata col pubblico. Così come Lipsia-Tottenham. Eppure Spagna e Germania contano diversi casi di Coronavirus.

Il Coronavirus non ferma l'UEFA: Europa League ancora oggi in campo

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Stamattina il quotidiano spagnolo Marca aveva lanciato l'indiscrezione secondo cui la UEFA sarebbe stata prossima a sospendere le due competizioni continentali già da stasera. "Finalmente", avevamo pensato un pò tutti. Nulla da fare. Sono stati regolarmente disputati i 6 match di Europa League previsti in calendario. Nemmeno le positività summenzionate hanno fatto cambiare idea a Ceferin. È stata semplicemente convocata una videoconferenza con i rappresentanti dei vari paesi Europei il 17 marzo. Si deciderà il futuro delle coppe ed anche di Euro2020. A proposito del quale ieri lo stesso segretario sloveno ha lanciato una proposta: spostamento in altro paese della competizione. Con buona pace delle nazioni, tra cui l'Italia, maggiormente colpite dal Coronavirus. Che si vederebbero così escluse dalla manifestazione. Una sorta di "mors tua vita mea" nel nome del re denaro, parafrasando Lewis Hamilton, il pilota della Mercedes che stamane ha criticato il circus della Formula 1 per non aver annullato prima il GP di Australia previsto per domenica prossima.

L'UEFA può ancora rispondere seriamente al Coronavirus?

L'organismo europeo avrebbe (avuto) il potere di mandare un segnale forte a tutto il mondo, privilegiando la sicurezza di atleti e tifosi a scapito dei diritti TV e dei contratti miliardari. Ma ha scelto un'altra strada. Declassando di fatto, come se fossimo in un sorteggio a Nyon, il Coronavirus ad una sorta di quarta fascia. Una squadra di nulla importanza, insomma. Che probabilmente uscirà al primo turno. Purtroppo il virus appare duro da battere. Anche per l'impero di Nyon. Che però, nel solco della strada già intrapresa da organismi di pari giurisdizione come il Conmebol, che in Sudamerica ha bloccato la Libertadores e la futura Copa America, può ancora dimostrare che, malgrado tutto, il vero lato oscuro della forza sia solo nel Coronavirus. Non in quei soggetti che dovrebbero combatterlo con ogni mezzo.

Alessio Cherubini

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