Lazio, bomber disinnescati: i numeri dell’attacco

Pubblicato il 3/11 alle 17.30

NEWS DEL GIORNO – Sedici gol fatti in campionato, 18 subiti. La Lazio ha attualmente la seconda peggior difesa della Serie A, peggio ha fatto solo il Carpi ultimo a 6 punti. Il rendimento difensivo va certamente migliorato in fretta. Il dato sulle reti messe a segno complessivamente non allarma, è in linea con le squadre che occupano le posizioni intorno ai biancocelesti, mentre Fiorentina e Roma sono leggermente più avanti, avendo segnato rispettivamente 22 e 25 volte. Quello che preoccupa i laziali tutti è la quantità di gol che portano la firma degli attaccanti. Tre punte, Klose, Djordjevic e Matri, 4 gol segnati in questo inizio di campionato. Il dato sale a 5 se al conto si aggiunge la marcatura di Keita in Lazio-Frosinone. Numeri che mettono a nudo il delicato momento che sta attraversando il reparto offensivo di Pioli, per fortuna supportato dall’ottima media realizzativa dei suoi centrocampisti, al vertice del campionato.

NUMERI AMARI – L’attuale capocannoniere biancoceleste è Felipe Anderson (4 gol), seguito da Biglia (3). E pensare che l’attacco è il reparto più esperto a disposizione del tecnico emiliano. La Lazio schiera una batteria da quasi 500 gol complessivi in carriera, trascinato in alto dai numeri da capogiro di una star come Klose, tra l’altro bomber più prolifico della storia della Coppa del Mondo con 16 reti in quattro edizioni dei mondiali, ma in cui anche Matri (95) e Djordjevic (76), pur non considerando le parentesi con le rispettive nazionali, si difendono con estrema dignità. Lo scorso anno dopo 11 giornate il panzer tedesco e il cobra serbo avevano messo insieme già 9 reti, chiudendo la stagione di coppia a quota 21. In questo inizio di stagione sono rimasti spesso ai box a causa di una serie di infortuni. Finora in stagione la media-gol è estremamente bassa, con Matri e Djordjevic inchiodati a 0.40 reti a partita, e Klose fermo al palo e in cerca della prima gioia. In Europa League il trend rimane costante e altrettanto preoccupante: le marcature siglate dai biancocelesti sono 7 e Matri è l’unico ad essere andato in rete, una sola volta, nel match contro il Dnipro.

VETTA LONTANA – Nel primo anno di Pioli dopo 11 giornate la Lazio poteva contare su un totale di 21 gol all’attivo, cinque in meno rispetto al presente ed è facile pensare che a mancare siano proprio le zampate degli attaccanti. Quegli stessi attaccanti che lo scorso anno vantavano un media realizzata di tutto rispetto, viaggiando al ritmo di un gol ogni 180 minuti circa. Guardando la graduatoria di Serie A riguardante le sole punte, dista anni luce la prolificità di Eder (9 in 11 partite) e Higuain (8), seguiti a ruota da Bacca, Kalinic e Insigne. Spicca poi nella classifica marcatori la presenza di Gervinho e Salah (5), mentre fa rumore la 22esima posizione dei laziali Matri e Djordjevic, che condividono la piazza con Gilardino, Borriello e Luiz Adriano, tra gli altri. La palma del peggiore, tra gli attaccanti che hanno trovato la via della rete, spetta per ora al romanista Dzeko, fermo a quota 1 e con il peggior rapporto tra minuti giocati e gol, ma la Roma può comunque vantare il miglior attacco del campionato (25 gol segnati). C’è poco da consolarsi però: alla Lazio mancano terribilmente i gol dei suoi centravanti, soprattutto nei momenti decisivi e quando c’è da incidere e dare una svolta ai match. L’ultimo gol in campionato di una punta risale allo scorso 4 ottobre, una squadra che vuole puntare ai primi posti della classifica difficilmente riesce a prescindere dai suoi bomber: giovedì c’è il Rosenborg, domenica il derby, importante crocevia della stagione stagione: quale occasione migliore per Matri, Klose e Djordjevic per tornare a gioire? 

Gian Marco Torre

@torre_gm