LAZIO, non è ancora troppo tardi

Pubblicato 
martedì, 10/12/2013
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

collage petkovic bollini zoff eriksson

LAZIONEWS.EU - L'avventura di Vladimir PETKOVIC alla LAZIO sembra essere giunta ormai ai titoli di coda. Una storia d'amore intensa che si è consumata velocemente, come una fiamma consuma un cerino: si è passati dal suo arrivo in punta di piedi, fino alla partenza sprint, per poi chiudere con la vittoria storica del 26 maggio, che ha inscritto il suo nome nella calce della storia della LAZIO. Un coppa che ha rappresentato l'apice della sua gestione e a cui ha fatto seguito una repentina caduta. Le cause della crisi biancoceleste sono molteplici e variegate: un mercato sbagliato, la perdita di spirito di sacrificio da parte di alcuni componenti della rosa, magari alle prese con pensieri extracalcistici (Mondiale o rinnovo che sia...), ma anche e soprattutto l'incapacità da parte dell'allenatore di conferire alla propria squadra un'identità tattica. PETKOVIC è in procinto di lasciare la LAZIO e diventare il prossimo commissario tecnico della SVIZZERA, la patria che lo ha consacrato ad alti livelli.

UN COPIONE GIA' VISTO... - Una vittoria storica, a cui fa seguito una crisi di giochi e l'addio per una Nazionale importante. Una storia che si è già vista in casa LAZIO: correva l'anno 2001 e la formazione biancoceleste scendeva in campo con il tricolore sul petto. Sergio CRAGNOTTI, per difendere lo Scudetto appena conquistato, non bada a spese e regala al suo tecnico Sven Goran ERIKSSON giocatori del calibro di PERUZZI, CRESPO e CLAUDIO LOPEZ. Sulla carta la rosa viene effettivamente potenziata ma il riscontro sul campo non fu positivo e, al giro di boa, la LAZIO si ritrova terza a sei punti di lunghezza dalla ROMA. A complicare ancora di più la situazione ci pensa poi l'annuncio della FA che ufficializza l'ingaggio del tecnico svedese come prossimo commissario tecnico. Una notizia che manda su le furie CRAGNOTTI e che ebbe come naturale conseguenza le dimissioni dell'allenatore di Torsby.

LA STORIA INSEGNA - Il 9 gennaio 2001, proprio il giorno della chiusura del Centenario, termina l'era ERIKSSON. Al suo posto il patron biancoceleste chiama un suo uomo di fiducia: Dino ZOFF, già alla guida della LAZIO a più riprese, che sveste i panni di dirigente e si rinfila la tuta di allenatore per far uscire la squadra dalla situazione di stallo nella quale si è impantanata. Una mossa azzeccata che permise di dare una svolta alla stagione biancoceleste e di concluderla al terzo posto (per un soffio non si riuscì nell'impresa di tornare in corsa per il titolo, ndr), grazie anche ai 44 punti conquistati nelle 21 giornate nelle quali sono stati diretti dal tecnico friulano. Oggi l'attuale dirigenza sembra trovarsi in una situazione analoga, con il cambio di guida tecnica che sembra ormai essere programmato per la prossima sosta natalizia e anche in questa circostanza potrebbe spuntarla la soluzione interna: a gennaio inizierà una nuova stagione per la LAZIO e il passato ci dimostra che non è ancora troppo tardi per raddrizzarla.

Daniele Gargiulo

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