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L’importanza di chiamarsi GONZALEZ

APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU. Più che Hernanes e Klose, la Lazio sembra non poter fare a meno di un incontrista come l’uruguaiano…

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LAZIO-BORUSSIA Gonzalez

APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU – “Una vita da mediano, a recuperar palloni nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni” cantava qualche anno fa Luciano LIGABUE. Frasi che calzano a pennello per Alvaro GONZALEZ. L’uruguaiano è sbarcato nella capitale nel 2010 dal Boca Juniors per circa cinque milioni di euro. Un investimento importante per la Lazio dell’epoca soprattutto perché, almeno inizialmente, il sudamericano non riesce a trovare troppo spazio. I malumori aumentano e ALVARO viene paragonato ad ESTEBAN, connazionale e meteora della prima LAZIO del patron LOTITO. L’uruguaiano appare destinato a non lasciare traccia ma, come spesso accade, le cose cambiano di colpo.

Lazio-Inter Gonzalez

“Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco. Una vita da mediano, che natura non ti ha dato né lo spunto della punta né del 10 che peccato…” L’uruguaiano non ruba l’occhio come qualche suo compagno, ma garantisce impegno grinta e personalità come pochi altri. Passano i mesi e il suo inserimento nella squadra è importante. Prima REJA e poi PETKOVIC non possono farne a meno.

LAZIO-PARMA gonzalez 1

Proprio con il tecnico bosniaco arriva la consacrazione. Titolare inamovibile nel 4-1-4-1 come interno di destra è l’autentica arma in più biancoceleste. Aiuta LEDESMA in fase di non possesso e consente a LULIC, CANDREVA, HERNANES o MAURI di inserirsi andando a “tappare i buchi”. Ogni qual volta PETKOVIC ha rinunciato a lui la LAZIO è imbarcata in pesanti sconfitte. Lo dimostrano le trasferte a NAPOLI e CATANIA della scorsa stagione e lo ha confermato la finale di SUPERCOPPA contro la JUVENTUS. L’assenza di un incontrista puro, non solo GONZALEZ ma anche la sua alternativa ONAZI, è alla base delle sconfitte più pesanti della gestione PETKOVIC. Il centrocampo non gioca con la solita tranquillità e spinge meno lasciando troppo solo Miro KLOSE in attacco. Il tedesco è costretto a rientrare per cercare i palloni e finisce poi per essere meno lucido sotto porta.

SUPERCOPPA MARCHETTI

Il reparto che tuttavia soffre di più l’assenza del sudamericano è sicuramente la difesa. Disunita, approssimativa, in totale affanno contro gli attaccanti avversari. Una coppia affiatata e che offre garanzie come quella formata da DIAS e BIAVA si è sgretolata in soli 90 minuti. Si parla molto di una LAZIO troppo dipendente da HERNANES e KLOSE, ma forse si sottovaluta il contorno e il  “lavoro sporco” e lontano dalle luci della ribalta. Il calcio non è solo fatto di invenzioni, colpi di tacco e grandi giocate, ma anche di corsa, polmoni e soprattutto equilibri che spesso possono far girare una partita da una parte o dall’altra. E’ il momento di voltare pagina e archiviare l’opaca finale di Supercoppa magari rivedendo alcune cose tattiche e con tutta probabilità GONZALEZ tornerà titolare  perché come direbbe Ligabue il suo posto è “sempre lì,  lì nel mezzo, finché ce n’hai stai lì…”.

 

Antoniomaria Pietoso (Twitter @antospietoso)

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