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POSTIGA VS BARRETO, A.A.A cercasi gol dalla panchina

LAZIO-TORINO, IL FACCIA A FACCIA. Assenti Cerci e Klose, Reja e Ventura chiederanno i gol per l’Europa ai due attaccanti di scorta ancora a secco in questa stagione…

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Pubblicato il 14 aprile

LAZIO-TORINO, IL FACCIA A FACCIA
Quarantotto punti in classifica, ambedue a tre punti dalla qualificazione europea. Il Parma davanti sfiderà l’Inter che a sua volta la precede in classifica a due distanze, mentre Lazio e Torino daranno vita a uno scontro diretto decisivo sabato all’Olimpico. Chi vince resta in corsa per il sesto posto, chi perde vedrà l’Europa League sempre più come un miraggio, come un obiettivo sfumato, come un sogno andato in frantumi. La differenza è che la squadra granata a inizio stagione aveva come unico traguardo una salvezza tranquilla mentre quella biancoceleste era partita con la Champions in mente. Ora l’Europa League è diventato obiettivo comune, ma le due squadre proveranno ad arrivarci senza i due uomini più importanti: Cerci e Klose. L’esterno salterà la sfida causa squalifica, il tedesco è infortunato. L’attaccante granata ha realizzato ben 13 gol, il panzer solo 7 ma rimangono i giocatori più rappresentativi delle squadre. Reja e Ventura chiederanno, quindi, i gol per l’Europa ai due attaccanti di scorta ancora a secco in questa stagione: Postiga e Barreto.

POSTIGA VS BARRETO, A.A.A cercasi gol dalla panchina
Gli infortuni sono il minimo comune denominatore dei due calciatori. Postiga è arrivato alla Lazio nel mercato di gennaio con un piccolo problema fisico, infortunio valutato di poco conto. Ma la situazione piuttosto che migliorare è peggiorata e ci sono voluti due mesi per vederlo in campo quando ha esordito contro il Genoa. Poi sono arrivati altri spiccioli di gara nella partita successiva, la prima da titolare e altri 30 minuti contro il Napoli. Postiga, per ora, non ha convinto. Che abbia doti tecniche importanti per una prima punta è sotto gli occhi di tutti. Che sappia muoversi in aria di rigore è evidente, che sia utile alla squadra con il suo tenere palla è fuori dubbio. Ma mancano i gol, mancano le occasioni. Non gli manca la voglia di provare a trovare la rete, quella marcatura che potrebbe sbloccarlo definitivamente come testimoniano i due tiri dai 30 metri scagliati contro il Napoli, conclusioni però finite in curva. Sabato contro il Toro un suo gol sarebbe fondamentale per se stesso e per la squadra. Glielo chiede Reja, glielo chiede il popolo laziale. Barreto invece, ha iniziato la stagione in tribuna causa squalifica per calcioscommesse, è rientrato dall’ottava all’undicesima di campionato, ma il Torino con lui in campo non è riuscito a vincere nessuna partita. Poi ecco il primo problema muscolare, mentre i granata sono esplosi con la coppia Immobile-Cerci lui è finito in panchina per più di un mese. È rientrato in campo per due gare ma ancora nessuna vittoria e allora la panchina è diventata il suo habitat naturale a causa anche di altri due infortuni. Ogni volta che ha giocato, strano il caso, la sua squadra non ha portato a casa i tre punti, l’attaccante non ha mai inciso, non ha mai lasciato il segno. Poi, finalmente, domenica è entrato al minuto 89’ e i granata hanno ribaltato il risultato contro il Genoa vincendo 2-1. La maledizione pare sfatata, domenica la prova decisiva: la squalifica di Cerci gli apre le porte del campo e lui spera di smuovere la casella delle marcature, ancora tristemente ferma a zero. Come quella di Postiga.

HELDER MANUEL MARQUES POSTIGA
Nato a Villa do Conde il 2 agosto 1982, Postiga inizia la sua carriera nel Varzim prima di entrare nelle giovanili del Porto e inizia ad affacciarsi in prima squadra realizzando i primi gol. Con l’arrivo di Mourinho diventa titolare inamovibile e nel 2001 realizza 13 gol. Rimane al Porto fino al 2003 per poi passare al Tottenham, ma fa ritorno alla squadra portoghese l’anno successivo. Dopo un 2004-05 passato prettamente in panchina viene dato in prestito al Saint-Etienne nel gennaio 2006. A fine stagione ennesimo ritorno in patria e, a differenza degli ultimi anni, disputa una buona stagione realizzando 10 gol. Dal gennaio al giugno 2008 gioca in prestito nella squadra greca del Panathinaikos, quindi si trasferisce a titolo definitivo allo Sporting Lisbona, restando 3 anni. Nel 2011 approda in Spagna al Real Saragozza: vi rimane due anni totalizzando 22 gol in 75 presenze. Dopo 6 mesi al Valencia approda alla LAZIO. Per lui, al momento, 119 minuti giocati e 0 reti.

PAULO VITOR DE SOUZA BARRETO
Nato a Rio de Janeiro il 12 luglio 1985, l’attaccante brasiliano cresce calcisticamente nelle giovanili del Treviso, squadra con la quale fa il suo esordio nel calcio professionistico nella stagione 2003-04. In quella successiva trova più spazio e segna 12 reti. Nel 2005 passa all’Udinese restando due anni in Friuli e trovando pochissimi gol. Torna a Treviso e torna a segnare: 14 gol in 32 presenze. La svolta della carriera arriva nell’estate del 2008 quando approda al Bari. Nei primi due anni va sempre in doppia cifra, nel terzo mette assieme pochissime presenze a causa di molti infortuni. Torna a Udine nel giugno 2011, giocando poco e male e a gennaio 2013 approda al Toro. Con la maglia granata ha messo assieme solo 25 presenze, 3 gol e 2 assist. In stagione per lui 473 minuti senza squilli.

Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico

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