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REJA, “psicologo” della LAZIO: dalla salvezza all’incubo UDINESE, passando per due dimissioni…

LAZIONEWS.EU – Ricomincia l’avventura del tecnico friulano sulla panchina biancoceleste che avrà come prima missione la stessa del 2010: lavorare sulla testa dei giocatori…

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(Getty Images)

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LAZIONEWS.EU – «Sappiamo tutti la caratura della LAZIO e la posizione che gli competerebbe in campionato. I ragazzi sono in difficoltà psicologica e a me sta il compito di entrare nelle teste dei giocatori per convincerli dei loro mezzi e trovare la forza per uscire da questa situazione. Noi siamo una compagine che deve militare nelle posizioni alte e la difficoltà di trovarsi in quelle zone per una squadra che ambisce ad altro è assai maggiore. Dobbiamo ritrovare la forza mentale e l’autostima». Rewid: data 13 febbraio 2010. Sono alcune delle parole della conferenza stampa di presentazione di REJA che disse alla sua prima avventura sulla panchina biancoceleste. Parole attualissime anche al giorno d’oggi, dichiarazioni che possono tranquillamente essere riciclate anche nella sua prossima conferenza stampa. Quella LAZIO era terz’ultima in classifica, con Ballardini aveva conquistato 22 punti in 23 gare (16 in 17 partite), questa ne ha conquistati 20 in 17 gare ma ha tanto in comune con la LAZIO del 2010. Confusione tattica, autostima pari a zero, Coppa Italia vinta nella stagione precedente (quella di Ballardini vinse anche la Supercoppa italiana contro l’Inter ndr,), crisi dei giocatori principali e un allenatore che il giorno prima di essere esonerato continuava a ripetere: “Non mi sento in discussione”. Poi, come allora, PETKOVIC è stato “dismesso” e anche in questo caso il presidente LOTITO sta cercando di limare le richieste economiche dell’allenatore. E la storia si ripete: si riparte da REJA, e si spera che il tecnico friulano possa avere lo stesso impatto che ebbe 4 anni fa.

IL PRIMO OBIETTIVO: LA SALVEZZA NEL 2010

La prima missione che dovrà affrontare REJA è la stessa di 4 anni fa: lavorare sulla testa dei giocatori, scacciare le paure, ricreare quella preziosa fiducia nei propri mezzi e generare autostima necessaria per ridare certezze a un gruppo che pare non ne abbia più. Come quattro anni fa. L’impatto del friulano è importante: prima gara e vittoria in trasferta a Parma per i biancocelesti. Ma la conferma tarda ad arrivare. La LAZIO è in piena crisi e nelle successive 5 gare arrivano 4 sconfitte e un pareggio casalingo. Ma il lavoro psicologico di REJA, che stenta a mostrare i propri frutti inizialmente, matura alla 31esima giornata: pareggio contro il Milan a San Siro, pareggio contro il Napoli e poi arrivano 2 vittorie in trasferta, inframezzate dall’amara sconfitta nel derby contro la Roma. La sconfitta arriva anche in casa contro l’Inter, poi la tanto agognata salvezza matematica alla penultima giornata con la vittoria a Livorno. La stagione si chiude con un’altra vittoria casalinga e con il dodicesimo posto agguantato. Per lui 21 punti in 15 gare. Si riparte con lui anche nell’annata successiva.

2010-11: LA CHAMPIONS PERSA PER DIFFERENZE RETI.
La LAZIO alza l’asticella e vuole tornare a competere nelle zone alte della classifica. LOTITO, infatti, lavora molto sul mercato e a Formello arrivano BRESCIANO e GONZALEZ, oltre a KOZAK e soprattutto HERNANES. E sul brasiliano REJA punta forte, cosa che farà di certo anche quest’anno. Con il friulano alla guida della LAZIO dalla prima giornata i biancocelesti ritrovano gioco di squadra e risultati. L’inizio della stagione, nonostante la sconfitta alla prima giornata, è davvero ottimo: tra la seconda e la nona giornata arrivano 22 punti. Poi ecco lo stop nel derby e a Cesena ma la LAZIO riprende il cammino giusto e infila una miniserie positiva con 2 vittorie e 2 pareggi. In queste circostanze REJA, ottiene per la LAZIO anche il record di punti (22) dopo 9 giornate che non era riuscito neanche nelle due “stagioni-scudetto” della formazione romana, ma alla decima giornata subisce una brutta sconfitta contro la ROMA. Tuttavia il girone di andata è più che positivo: arrivano 34 punti che vedono la LAZIO muoversi nella parte alta della classifica. A inizio girone di ritorno domina la discontinuità. Le vittorie si alternano alle sconfitte, i biancocelesti continuano a marciare a buon ritmo ma non riescono a mettere insieme un filotto di vittorie che dia la svolta alla stagione e la sconfitta anche nel derby di ritorno non fa bene alla testa dei giocatori che non riescono a esprimersi con costanza. La LAZIO fluttua tra la quarta e la sesta posizione in campionato ma proprio quando sembra che abbia mollato, ecco il ruggito: 3 vittorie in quattro gare, successive proprio a quel derby perso. La squadra pare abbia finalmente ritrovato verve e continuità, ma un calendario ostico unito a una condizione atletica che cala vistosamente, blocca la compagine capitolina: arrivano tre sconfitte di fila contro Inter, Juventus e Udinese, soprattutto quest’ultima sarà decisiva. A poco servono le due vittorie conclusive: la classifica dice 66 punti totali come l’Udinese che per la differenza reti vola ai preliminari di Champions League mentre la LAZIO di Reja deve accontentarsi del quinto posto e della qualificazione all’Europa League.

2011-12: LE DIMISSIONI RESPINTE E L’INCUBO UDINESE
La campagna acquisti si apre con il clamoroso acquisto di MIRO KLOSE che arriva dal Bayern Monaco a parametro zero. Arriva anche un semi-sconosciuto LULIC seguito da KONKO, CANA, MARCHETTI e da CISSE’ fiore all’occhiello del mercato, che diventerà presto “bidone”. In campionato la LAZIO parte con una vittoria, tre pareggi e una sconfitta nelle prime cinque gare. Ma la sconfitta casalinga contro il GENOA porta la tifoseria a contestare apertamente REJA il quale decide di dimettersi, con LOTITO che rigetta tale richiesta, lasciandolo al timone della LAZIO. Alla sesta va a vincere a Firenze e da lì infila una striscia positiva di 7 gare in cui accumula 17 punti. Alla settima giornata arriva la vittoria nel derby contro la Roma, poi la LAZIO è corsara a Bologna, pareggia in casa, vince in trasferta, raccoglie altri 3 punti in casa, pareggia a Napoli e ritrova la sconfitta in casa contro la Juventus. Le tre gare disputate a dicembre confermano la forza della squadra: 2 vittorie e un pareggio. Il girone di andata termina con 3 punti e la qualificazione, molto sofferta, ai sedicesimi di Europa League. 5 vittorie nelle prime 7 gare del girone di ritorno, compreso anche il secondo derby, certificano la qualità della LAZIO e del lavoro di REJA. Il tecnico friulano, però annuncia le proprie dimissioni prima della partita di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro l’Atletico Madrid, dimissioni che diverranno effettive al termine della sfida. LOTITO le respinge nuovamente, ricuce lo strappo con il tecnico friulano che decide di continuare ad allenare la squadra fino al termine della stagione. In Serie A la LAZIO viaggia tra alti ma arriva una sconfitta che sarà decisiva ai fini della classifica: Udinese – Lazio 2-0, in data 29 aprile, peserà come un macigno al termine della stagione. La classifica, infatti,  dirà UDINESE terza con 64 punti, LAZIO quarta a 62 e la qualificazione alla Champions League (dal 2011-12 solo le prime 3 accedevano alla massima competizione europea ndr.) sfuma ancora una volta a causa dei bianconeri. Termina con questo rimpianto la sua avventura sulla panchina della LAZIO, ma riprende adesso. Ritorna lo psicologo friulano a Formello, per la nuova svolta.

Carmine Errico
TWITTER: @carmineerrico

 

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