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Riecco PEREIRINHA, per lui un futuro da “dodicesimo” uomo

LAZIONEWS.EU – Diventare importante per le sue caratteristiche da jolly difensivo e di centrocampo può essere la sua nuova dimensione. Con la speranza che gli infortuni non siano così frequenti…

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LAZIONEWS.EU – Contro il Livorno, oltre a Candreva e Mauri, si riprende la scena chi non ti aspetti: Pereirinha. Scelto da Reja per sopperire all’assenza di Konko, preferito a Cavanda, che soprattutto nell’ultima gara non ha convinto per la sua mancanza di disciplina tattica, ecco che in silenzio il lusitano viene chiamato in causa e la sua presenza in campo si fa sentire. Preciso dietro, bravo a far ripartire la squadra, preciso negli appoggi, spavaldo in attacco: è stata da una sua accelerazione e da una sua sortita offensiva che è nato il rigore che è valso il record a Candreva. La disciplina, la corsa, lo spirito di sacrificio, l’intelligenza tattica e la serenità con il quale ha affrontato questi mesi di assenza dalle partite hanno permesso all’esterno biancoceleste di ritagliarsi uno spazio inaspettato ieri, uno spazio decisamente ben sfruttato. “Pereirinha ha fatto una buona gara, intelligente. Era stato un po’ trascurato poi con Konko che aveva fatto 12 o 13 partite visto che lui ha spesso dei problemi. È un successo anche di quei giocatori come Cana e Ciani, Lulic e lo stesso Pereirinha che si sono adattati facendo un’ottima partita”. I complimenti di Reja, al termine della sfida di ieri, sono stati sinceri, figli di un’ottima prova di sostanza e qualità.

DUTTILE E FRAGILE – Il suo tecnico in Portogallo Rui Dias, lo descrisse come «un genio. Si tratta di un giocatore che ha un’accelerazione straordinaria. Dà il meglio di sé come intermedio di centrocampo e come ala destra». In patria veniva paragonato, per la sua duttilità tattica, al suo coetaneo e connazionale Fabio Coentrao, poliedrico talento di fascia. Dopo le ovvie difficoltà di inserimento nel calcio italiano, Pereirinha viene schierato per emergenza come esterno basso di fascia sinistra da Petkovic e inizia la sua nuova evoluzione tattica. Ogni volta che rimane fuori Radu, Lulic, Konko o Cavanda, che sia a destra o a sinistra, è lui a essere chiamato in causa. Le sue risposte sono sempre state poco continue anche a causa di una struttura fisica che spesso lo ha costretto ai box. Eppure nella scorsa stagione, l’allenatore bosniaco gli concede molto spazio dal primo minuto: da inizio febbraio a metà marzo diventa praticamente lui il titolare anche perché Cavanda viene messo fuori rosa a causa del mancato rinnovo del contratto. La sfortuna vuole che proprio in quei 50 giorni in cui parte spesso tra gli 11 iniziali, la Lazio sia in piena crisi: la squadra è stanca, i tanti infortuni pesano e arriva solo una vittoria nelle sei gare in cui scende in campo in campionato. Poi un primo infortunio alla coscia e poco dopo un secondo stop lo costringono a rimanere fuori. Con la nuova stagione le cose cambiano in negativo: il rinnovo contrattuale di Cavanda lo spinge ai margini, nonostante i tanti infortuni di Konko, trova poco spazio, spazio che si riduce a zero con Reja: 16 partite in campionato tra panchina e tribuna, causa anche continui problemi fisici, poi i 7 minuti contro il Torino e ieri la rinascita. Ora strizza l’occhio al futuro.

FUTURO DA ‘DODICESIMO’ – “Ho due altri anni di contratto, fino a fine campionato aiuterò la squadra. Sto bene qui penso solo a giocare con la Lazio e sto bene con i miei compagni”. Pereirinha al termine della gara di ieri non nutre dubbi s una sua permanenza alla Lazio, ma la domanda è: Tare e Reja vorranno puntare su di lui? “Vogliamo allestire una squadra competitiva per le prime posizioni. Ora bisogna ripartire dopo un ciclo di cinque anni. Bisognerà rinnovare un po’, ci sono dei giocatori che sono da anni qui”. Le parole di Reja sembrano spingere verso una riconferma del lusitano, arrivato poco più di un anno fa. Sul taccuino di Tare, nella sezione ‘giocatori in partenza’, non c’è il nome del lusitano.  La sua professionalità, il suo non dire mai una parola fuori posto, la sua duttilità tattica lo avvantaggiano rispettano al più “esplosivo” Cavanda: ecco perché difficilmente lascerà la squadra. Diventare importante per le sue caratteristiche da jolly difensivo e di centrocampo può essere la sua nuova dimensione. Il contratto gli scade nel 2016, quindi potrebbe restare a Formello la prossima stagione e giocarsi le sue carte. In un ambiente dal quale tanti vorrebbero andare via, la sua voglia di restare può pesare tanto ma il sogno sarebbe quello di riuscire a imporsi come ‘dodicesimo uomo’, quello che a fine stagione si ritrova ad avere collezionato tante presenze e tanti minuti, alla pari degli undici titolari. L’idea è questa, con la speranza che i continui infortuni smettano di frenare la crescita di questo umile e importante professionista.

Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico

 

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