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Sassuolo-Lazio dalla A alla…Z

DALLA A ALLA…Z – La rubrica che racconta il match con le lettere dell’alfabeto oggi si occupa dell’ottava gara di campionato tra Sassuolo e Lazio…

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LA PARTITA DALLA A ALLA…Z – Domenica la serie A riparte dopo la sosta che ha visto molti dei biancocelesti allontanarsi da Roma per affrontare gli impegni con le rispettive Nazionali. Il 18 Ottobre ore 15, presso il Mapei Stadium, la Lazio incontrerà il Sassuolo di Di Francesco: i precedenti sono tutti a favore dei ragazzi di Pioli che però dovranno fare attenzione ad una squadra compatta, determinata e che ha dimostrato sin dall’inizio di questo campionato di poter fare molto bene, soprattutto contro le big. LAZIONEWS.EU ritorna con “La partita dalla A alla… Z”, la rubrica che racconta le curiosità legate al match con tutte le lettere dell’alfabeto.

A di Anderson delle meraviglie. Si riparte dal Mapei Stadium. Proprio su questo campo, nella scorsa stagione, el Pipe confezionò uno dei gol più belli in maglia biancoceleste. E da lì la scalata al successo internazionale (molti osservatori cominciarono a puntare gli occhi su di lui) unita alla gloria di quell’eclatante finale di campionato, dove, senza dubbio, fu proprio il brasiliano ad emergere più di ogni altro. Tutti rivogliono l’amuleto Felipe, specialmente ora che di lui ce n’è davvero bisogno: ogni volta che segna, la squadra conquista tre punti.

B di super- Berardi. Da una parte Felipe, dall’altra Domenico. Il classe ’94 potrebbe essere recuperato evitando così di mancare all’appuntamento contro la Lazio: dopo il problema muscolare all’adduttore, si teme per l’assenza di uno dei pilastri della squadra nella partita di domenica. L’attaccante, se giocasse, potrebbe dare filo da torcere alla difesa decimata dei biancocelesti. Inoltre la chiamata in Nazionale di Conte lo ha caricato psicologicamente: Lazio, attenta al numero 25.

C di Casalinghe. Imbattibili in casa. Le due formazioni negli incontri dentro le mura amiche non perdono un colpo: la squadra di Pioli all’Olimpico è a punteggio pieno, tre punti contro Bologna, Udinese, Genoa e Frosinone mentre il Sassuolo, dopo la bella vittoria contro il Napoli, ha trovato in casa ben tre pareggi, di cui uno “illustre” contro la Roma. I biancocelesti dovranno giocare una grande partita per espugnare il Mapei, perché quella neroverde è una squadra molto difficile da battere e non si può nascondere che in trasferta i capitolini facciano ancora molta fatica.

D di Dodici. Sono i punti fin’ora conquistati dalla squadra di Di Francesco che, come ha confermato lui stesso, vede come obiettivo raggiungibile “solo” la salvezza. I numeri però in questo momento dicono altro: il Sassuolo è sesto con Napoli e Chievo e sopra la Juventus e il Milan. La squadra emiliana inoltre, in queste prime sette gare, ha incontrato già due pretendenti al titolo, i partenopei e la Roma, togliendo punti fondamentali proprio a loro che puntano ai piani alti della classifica.

E di Ex. Stefano Pioli, dopo averlo allenato in Serie B nella stagione 2009/2010 e dopo averlo sconfitto la scorsa stagione sia all’andata che al ritorno, sale in cattedra e per la terza volta affronta il Sassuolo. L’ex, in questi giorni sarà impegnato a trovare una soluzione a centrocampo ed in difesa, dove l’allarme infortuni lo costringerà a cambiare modulo e a schierare una formazione più nuova di quanto abbia già fatto finora.

F di Formazione avversaria. Di Francesco sembra orientato a confermare la squadra che ha perso nell’ultima sfida contro l’Empoli: in porta ci sarà il solito Consigli, in difesa Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi e Peluso, mentre Missiroli, Magnanelli e Duncan completeranno il centrocampo. Al posto dell’infortunato Berardi , anche se l’attaccante è tornato in gruppo e promette il rientro in extremis, in attacco è pronto a giocare il giovane Politano insieme a Defrel e Floro Flores.

G di Girone G. Giovedi 22 Ottobre si torna in campo con l’Europa League: la squadra di Pioli affronterà il Rosenborg all’Olimpico. Sarà la prima volta che la Lazio incontrerà una squadra norvegese e non mancano certamente le ragioni per essere ottimisti: l’avversario ha vinto appena una volta in 14 partite disputate in Italia. Mai dare niente e nessuno per scontato, soprattutto quando si tratta di nemici “nuovi”.

H di Hipster. E’ capitano e primatista di presenze in neroverde. Il barbutissimo (quasi sempre) Francesco Magnanelli ovviamente ci sarà, affiancato da Duncan, nella ripresa di campionato dopo la lunga settimana dedicata alle Nazionali. L'”hipster” di Umbertide, in un’intervista, ha commentato il cammino finora perfetto della sua squadra: “Siamo in crescita, il lavoro sta dando i suoi frutti. Ora vogliamo emergere”. E dopo l’indigesta sconfitta ad Empoli cercherà, insieme agli altri, di farlo con più convinzione.

I di InfermeriaTegole pesanti sulla testa di Pioli. La maledizione cinese continua a colpire le gemme più preziose della formazione biancoceleste: oltre a Stefan De Vrij, fuori Biglia, Parolo e Djordjevic che si sottoporranno ad un protocollo terapeutico particolare per recuperarli il prima possibile dal trauma muscolareBasta invece è tornato in campo con un lavoro differenziato, ci sono buone possibilità di vederlo disponibile per la gara di domenica.

L di Lazionali.  Sono volati in patria, gli eroi biancocelesti. Un gruppetto ha continuato ad allenarsi a Formello, mentre l’altro, più consistente, ha viaggiato in tutto il mondo, dall’Argentina all’Olanda, dal Brasile alla Nigeria. Restano in Italia i connazionali Candreva, Parolo e Cataldi: Parolo si fa male e mette nei guai il centrocampo laziale, Cataldi affronta la convocazione in Under 21 giocando e convincendo, Candreva invece resta uno dei migliori azzurri. Berisha con l’Albania fa miracoli: la vittoria storica che permette la qualificazione agli Europei per la prima volta nella storia del Paese non basta al portiere che si prende anche la “coppa” di miglior giocatore. Lulic con la Bosnia guadagna il titolo di assist man d’Europa, mentre Onazi diventa vice-capitano della sua Nigeria. Sfortunatissimo Biglia con l’Albiceleste che senza Messi diventa irriconoscibile: durante la permanenza in Argentina il capitano della Lazio si procura pure l’ennesimo infortunio. In Brasile Felipe gioca poco ma si rende fondamentale in diverse occasioni, mentre Hoedt e Kishna con l’Under 21 orange fanno esperienza. Ora la Lazio li richiama alla base, in buone condizioni o meno: ci sono tanti obiettivi da centrare, il prossimo si chiama Sassuolo.

M di Miro Klose o Mitra Matri?. Tra mille problemi fisici dei suoi, Pioli si gode il rientro di Miroslav Klose, che tornerà a guidare l’attacco su un campo, quello del Mapei Stadium, dove ha già segnato lo scorso anno. Attenzione però alla candidatura di Alessandro Matri dal primo minuto: il tecnico biancoceleste potrebbe pensare di schierare l’ex milanista al posto del tedesco, aprendo l’ennesimo ballottaggio stagionale.

N di Note positive. La note più dolci per il tecnico emiliano riguardano la classifica, con la Lazio terza a 15 punti dietro Fiorentina e Inter, ma anche le statistiche dal 2000 ad oggi: nelle ultime 15 gare al rientro dalla sosta di ottobre la squadra capitolina ha vinto 9 volte, pareggiato 2 e perso 4. L’ultima vittoria risale proprio alla scorsa stagione, contro la Fiorentina. Anche il Sassuolo però non ha mai perso dopo la sosta: una vittoria nella stagione 2013/14 nel derby emiliano contro il Bologna e un pareggio che vale come una vittoria contro la Juventus la scorsa stagione.

O di Obiettivi. Diversi, anzi opposti gli obiettivi dei due allenatori che si sfideranno domenica al Mapei. Di Francesco ha già indicato ai suoi la strada da seguire e l’approccio giusto per le prossime gare: “Dobbiamo ragionare da squadra umile”: la salvezza è l’unico pensiero fisso del tecnico. Sulla sponda opposta Pioli si aspetta un’altra prova convincente dei suoi che riconfermi quanto fatto nella trasferta di Verona e che scacci un po’ più lontane le pessime prestazioni contro Chievo e Napoli: la Lazio punta in alto, vuole riconfermare la stagione passata anche se, senza molti dei titolari fermi per infortunio, sarà davvero un’impresa ardua.

P di Precedenti. Quattro i precedenti tra la romana e l’emiliana, risalenti alle due scorse stagioni. Al cospetto dei biancocelesti, i neroverdi non sono mai riusciti a portare a casa i tre punti. Unico punto storico per il Sassuolo quello del 2013, in una partita che terminò 2-2, con un doppio vantaggio laziale al quale risposero Schelotto e Floro Flores. Andò peggio nel match di ritorno, con il quarto ko consecutivo dell’era Malesani. Nella stagione 2014/2015 all’andata, all’Olimpico, terminò ancora una volta 3-2, mentre al ritorno uno 0-3 segnato da una prodezza di Anderson che apre le marcature.

Q di Quattro vittorie. Sono quattro anche le vittorie consecutive per la Lazio che, nonostante le difficoltà iniziali, si è subito ripresa risalendo la classifica partita dopo partita. Dopo il Frosinone, il derby contro una squadra ostica pronta a tutto per vincere, molti degli elementi ne sono usciti acciaccati e doloranti. Questo campionato dalle mille sorprese e dalle tante incertezze vede solo una grande verità: la sfortuna dei biancocelesti, all’inizio dell’ennesimo campionato, che per chi ci crede è quasi una maledizione. Qualcuno rientrerà proprio domenica per provare a proseguire ancora con la striscia positiva…magari senza tornare a casa con le “ossa” rotte.

R di Ravel. Che fine ha fatto Morrison? Sembra il titolo di un pessimo film comico, perchè in realtà c’è davvero poco da ridere. Il giovane inglese ex West Ham discute con Pioli, sparisce, poi eccolo che ricompare sui social sempre più fiero di stare a Roma: qualche giorno fa le parole amare del ragazzo che si è pentito, e sentendosi incompreso ha scelto la Lazio senza rimpianti. Dopo l’intervista dei media inglesi di lui non c’è più traccia. Il mistero che aleggia sul suo personaggio comincia a trasformare i tifosi da increduli ad impazienti: che fine ha fatto il genio ribelle? Per ora, a Roma, è arrivato solo un “timidissimo bad boy”, del genio invece, purtroppo, non si è mai vista nemmeno l’ombra.

S di Sassuolo. Storia di una Cenerentola italiana. Sassuolo è la città più piccola (40.000 abitanti) che raggiunge la Serie A dal dopoguerra ad oggi. Il 18 maggio 2013 con la vittoria per 1 a 0 sul Livorno all’ultimo minuto di recupero nell’ultima giornata del campionato di serie B sancisce il primo posto dei neroverdi e il passaggio nella massima serie: allo stadio Braglia si celebra il più grande trionfo della storia del club, in un’atmosfera che ricorda quanto sia bello il gioco del calcio, quello dei veri tifosi, quello di chi lo ama.

T di Titolari. Pioli sarà costretto a inventarsi l’11 titolare ancora una volta per colpa dei tanti assenti. Centrocampo e difesa piangono assenze importanti: Cataldi e Onazi verranno schierati per sostituire gli infortunati Biglia e Parolo. Ipotesi Radu in difesa e probabile rientro dal primo minuto di Keita in attacco. A disposizione del tecnico biancoceleste Hoedt, Konko, Braafheid, Radu, Patric, Morrison, Mauri, Milinkovic Klose e Matri.

U di Ufficiali, assistenti ed arbitro.  Sarà Marco Guida a dirigere Sassuolo-Lazio, coadiuvato dagli assistenti Tasso e Schenone, dal IV uomo Barbirati e dagli addizionali Cervellera e Saia. Sono sette i precedenti del fischietto campano con i biancocelesti: il bilancio recita tre vittorie, un pareggio e tre sconfitte. L’ultimo precedente risale al 7 dicembre scorso, quando la Lazio superò il Parma al Tardini in rimonta 2-1 grazie alla prima rete di Felipe Anderson in Serie A.

V di Vendita dei tagliandi. Riguardo alla vendita dei biglietti validi per il match, Marco Canigiani è intervenuto ai microfoni di ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma: “Chi ne è provvisto può prendere i tagliandi tramite la rete messa a disposizione dal Sassuolo, che è quella di Vivaticket o della Banca di riferimento, che però sta avendo dei problemi di riconoscimento dei numeri di tessera. E’ un fatto tecnico di aggiornamenti dei dati, ma non si tratta di un problema di emissione. Consigliamo di recarsi presso le ricevitorie indicate dal Sassuolo”.

Z di Zampata vincente. Che sia del Niño Maravilla o del Pipe, piuttosto che di un ispirato Mitra Matri non importa: ciò che conta è tornare a casa con i preziosissimi tre punti. Vincere per evitare di essere scalvalcati, di dover rincorrere sin dall’inizio del campionato. Ottenere il massimo risultato per un morale che, dopo gli infortuni più o meno inaspettati, è sceso notevolmente. Magari una giocata perfetta, un gol da cineteca oppure semplicemente la “zampata vincente”, che servirà per volare ancora più in alto ed arrivare all’appuntamento con l’Europa come i primi della classe, quelli di cui tutti hanno sempre un po’ di reverenziale timore.

 

Michela Santoboni

Twitter: @micmarvic

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