Semplicemente insostituibile

Pubblicato 
lunedì, 09/04/2018
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

APPROFONDIMENTO LAZIO ANDERSON - A chi si chiede per quale ragione Inzaghi stia insistendo su una formazione a trazione anteriore con Immobile, Luis Alberto, Anderson e Milinkovic-Savic tutti contemporaneamente in campo, la risposta è semplicissima: perché sono insostituibili. Forse soltanto adesso ci si sta davvero rendendo conto di quanto sia mancato, nella prima parte di stagione, il numero 10 brasiliano. Da un mese a questa parte, Felipe è incontenibile: dribbla, accelera, rifinisce, difende palloni impossibili per chiunque altro.

UDINESE-LAZIO - Anche ieri, ad Udine, si è reso protagonista dell’ennesima prestazione strepitosa, pur non finendo nel tabellino dei marcatori, anzi: pur non tirando mai in porta! Ci ha provato una volta, a dir la verità, dopo essersi costruito un varco magistralmente, in serpentina, calpestando il gesso dell’area di rigore in orizzontale, prima di essere murato dalla difesa bianconera. Ma Anderson, in questo momento, è in una condizione psico-fisica invidiabile ed ovunque venga schierato, che sia trequartista o che sia sulla fascia, il risultato non cambia di una virgola: è straripante, incontenibile.

I NUMERI - È la luce, che se sommata a quella di Luis Alberto, improvvisamente tornata davvero abbagliante, rende l’attacco biancoceleste atomico, al netto di un Immobile implacabile, sempre più nella storia della Lazio. Anche ieri, Felipe ha creato quattro occasioni nitide da rete, cui si aggiunge un assist non concretizzato, ma la qualità del suo piede si legge anche dal 75% di passaggi riusciti su un totale di 90 palloni giocati: un’infinità. E se il tasso tecnico non basta, ecco i dati che descrivono la generosità di questo calciatore eccezionale: 11,5 km percorsi, 5° fra i 28 impiegati dai due allenatori, con una punta massima di velocità in sprint da 31,04 km/h. E se non vi basta, aggiungiamoci il 60% di duelli vinti, molti dei quali in ripiegamento.

ARMA IN PIU' - Anderson, in questo momento, è pressoché insostituibile. Forse, chissà, quei maledetti quattro mesi di riposo forzato sono stati provvidenziali, al fine di averlo in queste condizioni, a questo punto della stagione. C’è un rush finale di stagione importante, a partire dalla settimana appena iniziata, che vedrà i biancocelesti impegnati prima nel quarto di finale di ritorno di Europa League, poi nel derby dal profumo di spareggio-Champions. A vedere Anderson giocare così, non si può essere pessimisti, neanche sforzandosi.

Giordano Grassi

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