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Stefan ‘Battaglia’ Radu, una vita da laziale a denti stretti…

LAZIONEWS.EU – La sua cattiveria agonistica lo porta a non tirare mai indietro la gamba, mai a indietreggiare quando si tratta di difendere la propria maglia…

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LAZIONEWS.EU – E’ stato uno dei nodi principali da sciogliere in questi giorni di trattative, insieme a quelli di Ledesma e Mauri. I due capitani hanno detto addio alla Lazio, non Stefan Radu: il terzino romeno romeno, come anticipato prontamente dalla nostra redazione, ha rinnovato il contratto che lo lega alla Biancoceleste (in scadenza 2016) fino al 30 giugno 2020. Con questo prolungamento arriverà anche un record, quello di giocatore romeno più longevo in un club straniero. Soprattutto Radu diventerà sempre più simbolo di questa Lazio, di lotta sul campo di battaglia dell’Olimpico.

GLI ALBORI LAZIALI DI STEFAN – Nato il 22 ottobre 1986, Radu cresce nella Dinamo Bucarest e viene notato dalla Lazio nel preliminare di Champions League proprio contro i romeni nell’agosto del 2007. In origine a Roma doveva arrivare il suo compagno di reparto Moti, che poi però è sbarcato al Siena e quindi liberando il 22enne Stefan che arriva a gennaio nella Capitale in prestito oneroso (900mila euro). Alla fine del 2008 viene riscattato dalla Lazio per 4,5 milioni di euro. Il suo esordio con la maglia dell’Aquila è datato 30 gennaio 2008, nei quarti di finale di Coppa Italia, al ‘Franchi’ con la Fiorentina in un match vinto 2-1. In Serie A il debutto risale invece alla vittoria casalinga per 2-1 contro la Samp del 3 febbraio e alla fine della stagione riesce a mettere insieme 13 gettoni, tutti da titolare.  

SIMBOLO DI BATTAGLIA – Con il passare degli anni cresce esponenzialmente la sua importanza nella difesa della Lazio, anche e soprattutto grazie alla sua duttilità che gli permette di essere si schierato da terzino sinistro, ma anche nel suo ruolo originario di centrale. Stefan però diventa qualcosa di più di un semplice giocatore della Lazio, diventa un simbolo: la sua cattiveria agonistica lo porta a non tirare mai indietro la gamba, mai a indietreggiare quando si tratta di difendere la propria maglia. E’ romeno, ma romano d’adozione e il suo rapporto con la Curva Nord si intensifica fino a quando Radu viene eletto a vero e proprio simbolo di Lazialità. E’ sempre il primo a raccogliere l’abbraccio dei suoi supporters, a cantare insieme a loro anche cori apertamente anti-romanisti e a esibirsi in gesti che gli sono valsi spesso critiche dal mondo del calcio e ammende dirette alle società. Ma tutto ciò ha rinsaldato questo legame con la tifoseria, lui è uno che mostra e stringe digrignato i denti sempre e comunque, in campo come fuori, quando si tratta di recuperare da un infortunio e sacrificarsi per la sua Lazio. E’ per questo che in tantissimi chiedono la sua elezione a capitano a furor di popolo, ma a lui non serve una fascia per sentirsi il leader laziale in campo. Lo ha dimostrato anche il 9 marzo scorso, quando nel poker contro la Fiorentina la fascia di capitano sarebbe spettata proprio a lui dopo l’uscita di Mauri. Invece il ‘senatore’ Stefan è corso da un giovanotto come Danilo Cataldi per affidarla a lui. “Ringrazio Radu per la possibilità, sono rimasto sorpreso, Stefan ha insistito. Se non l’avessi presa mi sa che mi menava…”. Questo è Stefan Radu. 

LE GIOIE BIANCOCELESTI – Con la Lazio Stefan conquista tre trofei, quelli dell’era Lotito: la Coppa Italia del 13 maggio 2009 all’Olimpico con la Samp, la Supercoppa Italiana a Pechino con l’Inter dell’8 agosto 2009 e quello più importante di tutti: la storica Coppa Italia del 26 maggio 2013 contro la Roma. Lui è un terzino affidabile, difficile trovarlo in zona gol o andare al tiro. Emblematico il fatto che i primi gol di Radu con la maglia della Lazio siano arrivati nel 2012-13. La prima marcatura è datata infatti 6 dicembre 2012, nella trasferta slovena di Europa League di Maribor vinta per 4-1 dove è arrivata anche la prima gara da capitano. La seconda rete un mese dopo, l‘8 gennaio 2013 nel 3-0 di Coppa Italia contro il Catania. La terza il 24 febbraio contro il Pescara nel 2-0 segnato dalla sua bomba di sinistro da fuori area. L’anno dopo arriva un altro gol in campionato con un altro siluro, stavolta contro il Sassuolo; poi quello più recente nella finale di Coppa Italia del 20 maggio scorso persa ai supplementari con la Juve. Il gol di Radu ha portato in vantaggio la Lazio su assist di Cataldi, poi la sfortuna ha fatto il resto. Contro i bianconeri è stata l’ultima delle 218 presenze di Stefan in maglia biancoceleste, 177 in Serie A, 25 in Europa League e 16 in Coppa Italia.

Francesco Iucca

 

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