La scalata di Strakosha. Dal buio alle luci di San Siro: è l'erede di Marchetti?

Pubblicato 
lunedì, 26/12/2016
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

Pubblicato il 24/12

STRAKOSHA LAZIO FUTURO APPROFONDIMENTI - Un fantasma durante l'estate. Tra il dualismo Marchetti-Berisha e il possibile arrivo di Perin o Sportiello. Tra l'acquisto di Vargic e la cessione in prestito di Guerrieri. Nessuno ha parlato di Strakosha, tornato alla base dopo l'infelice parentesi con la Salernitana. "Rimani alla Lazio come terzo portiere". Questa la scelta della società durante il ritiro di Auronzo. L'albanese ha accettato. Si è messo in fila, con il numeretto. Guanti in mano e scarpini ai piedi. Ha sudato tanto, si è preso spesso i rimproveri del preparatore Grigioni. Non un tipo morbido. L'ha seguito, ha ascoltato i suoi insegnamenti. Ha guadagnato prima la sua fiducia, poi quella di Inzaghi, della squadra e di tutto l'ambiente. Da terzo portiere è diventato così l'alternativa al 33enne di Bassano.

L'ESORDIO E LA CONFERMA - Milano, 20 settembre 2016. Una data indimenticabile per Strakosha. Il 21enne, a sorpresa, fa il proprio esordio in Serie A. A San Siro. La scala del calcio. Marchetti accusa un problema fisico. Ci prova, scende in campo nel riscaldamento ma non ce la fa. "Scaldati", dice Inzaghi all'albanese, che viene tranquillizzato dal titolare infortunato. I novanta minuti passano e la Lazio perde 2-0. Un gol regalato dai biancocelesti ed un rigore. Non ha alcuna responsabilità sulle reti subite. Andrà meglio qualche giorno più tardi, quando all'Olimpico arriva l'Empoli. Il tecnico gli dà ancora fiducia e i biancocelesti vincono 2-0. Anche grazie a lui, protagonista nella ripresa di alcuni interventi decisivi. Gioca altre quattro partite (Udinese, Genoa, Palermo e Sampdoria) e chiude tre di queste con la porta inviolata. In tutto 6 gare. Quindici punti e solo tre gol incassato. Non è una casualità.

E DOMANI..? - Come un alpinista. Armato di scarponi, caschetto e imbragatura sta scalando la montagna della Lazio. Piano piano. Senza fretta. La vetta è ancora lontana. Ha raggiunto una quota sufficiente per il rinnovo. A breve il giovane portiere dovrebbe firmare il prolungamento del contatto, attualmente in scadenza nel 2019. Si sta rivelando un ottimo secondo.  Sicuro e affidabile, con un importante spirito di gruppo. Esulta sempre quando si vince. In campo, in panchina e sui social. Tanti lo avrebbero voluto in campo al derby. In futuro potrebbe essere in nuovo numero 1 della prima squadra della Capitale. Domani, ma non oggi. A giugno la società cambierà qualcosa tra i pali: Marchetti non convince più. Difficile che venga data piena fiducia al classe '95, che continuerà a sacrificarsi come ha sempre fatto. Lui però ha già le idee chiare: "Voglio diventare il titolare". Sana spavalderia giovanile, giusta sicurezza nei propri mezzi.

Riccardo Caponetti 

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